Cottolengo, inaugurata la “Casa per ferie”

BIELLA - E’ stata chiama “Casa per ferie Angeli Custodi” la nuova struttura che è stata inaugurata al Cottolengo di Biella. Un lavoro reso possibile grazie alla cospicua donazione della famiglia Maggia. La “Casa per ferie” è stata realizzata soprattutto vista la grande richiesta di familiari di pazienti ricoverati in ospedale, alla ricerca di un luogo accogliente dove andare a riposare durante l’assistenza del proprio caro. Ma è aperta anche a studenti o tirocinanti, ad esempio, oppure a chi è in cerca di casa ed ha necessità di un luogo in cui vivere per un breve periodo. Insomma, una struttura innovativa fortemente voluta dai vertici del Cottolengo ed inaugurata proprio a 50 anni dalla scomparsa di padre Carlo Mino, fondatore e rettore del Cottolengo di Biella. A lui è andato il ricordo, domenica, del vescovo Gabriele Mana che si è fermato a pregare proprio sulla tomba del sacerdote originario di Camandona.
Per l’inaugurazione erano presenti il padre generale del Cottolengo, Carmine Arice, la vicaria generale suor Mirella Bocchi, la superiora provinciale suor Giovanna Albini e la superiora di Biella suor Giovanna Massè. In rappresentanza del sindaco di Biella il consigliere comunale Paolo Furia. E’ intervenuta anche la senatrice uscente Nicoletta Favero. Toccante la testimonianza di Sergio Fighera che la realtà del Cottolengo l’ha vissuta da vicino. «Mio padre - ha raccontato - è mancato durante la guerra, quando mio fratello Giuseppe era ancora piccolo. Mia madre lo ha così lasciato al Cottolengo, nelle mani di padre Mino, sino a quando non ho iniziato a lavorare e l’ho riportato a casa. Per questo sono così vicino ad una realtà come il Cottolengo».
BIELLA - E’ stata chiama “Casa per ferie Angeli Custodi” la nuova struttura che è stata inaugurata al Cottolengo di Biella. Un lavoro reso possibile grazie alla cospicua donazione della famiglia Maggia. La “Casa per ferie” è stata realizzata soprattutto vista la grande richiesta di familiari di pazienti ricoverati in ospedale, alla ricerca di un luogo accogliente dove andare a riposare durante l’assistenza del proprio caro. Ma è aperta anche a studenti o tirocinanti, ad esempio, oppure a chi è in cerca di casa ed ha necessità di un luogo in cui vivere per un breve periodo. Insomma, una struttura innovativa fortemente voluta dai vertici del Cottolengo ed inaugurata proprio a 50 anni dalla scomparsa di padre Carlo Mino, fondatore e rettore del Cottolengo di Biella. A lui è andato il ricordo, domenica, del vescovo Gabriele Mana che si è fermato a pregare proprio sulla tomba del sacerdote originario di Camandona.
Per l’inaugurazione erano presenti il padre generale del Cottolengo, Carmine Arice, la vicaria generale suor Mirella Bocchi, la superiora provinciale suor Giovanna Albini e la superiora di Biella suor Giovanna Massè. In rappresentanza del sindaco di Biella il consigliere comunale Paolo Furia. E’ intervenuta anche la senatrice uscente Nicoletta Favero. Toccante la testimonianza di Sergio Fighera che la realtà del Cottolengo l’ha vissuta da vicino. «Mio padre - ha raccontato - è mancato durante la guerra, quando mio fratello Giuseppe era ancora piccolo. Mia madre lo ha così lasciato al Cottolengo, nelle mani di padre Mino, sino a quando non ho iniziato a lavorare e l’ho riportato a casa. Per questo sono così vicino ad una realtà come il Cottolengo».