Cossila cerca di salvare la prima

Cossila cerca di salvare la prima
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L'attivazione della prima classe alle elementari di Cossila San Giovanni sarà possibile soltanto se la scuola, che conta una settantina di allievi, rientrerà tra quelle di montagna. Una possibilità che è stata illustrata ieri sera ai genitori dei 10 bambini che si sono da poco iscritti al primo anno nel plesso di via per Oropa, nel corso di una riunione al salone parrocchiale insieme al sindaco di Biella, Dino Gentile, e agli assessori all’Istruzione, Livia Caldesi, e alla Montagna, Giacomo Moscarola. Proprio il primo cittadino a settembre potrebbe diventare il nuovo direttore dell'istituto, in quanto le elementari della frazione verranno accorpate alla media San Francesco, di cui Gentile è attualmente preside.

La situazione. La sopravvivenza della prima è messa in forse dai nuovi criteri della legge Gelmini, che non consente l'attivazione di classi con meno di 15 allievi, a meno che non si trovino in comuni montani. Ed è proprio su quest'ultimo punto che si aggrappano le speranze dei genitori, anche se la scuola fa riferimento alla direzione di Biella, zona di pianura. «Considerando le carte regionali - spiega infatti Moscarola -, l'istituto si trova oltre i 600 metri di altitudine necessari per rientrare tra le scuole di montagna. Tramite il provveditorato dovremo pertanto richiedere all’Ufficio scolastico regionale che il plesso venga lo stesso inserito in questa categoria pur facendo parte del primo circolo didattico di Biella, che è a poco più di 400 metri». Cossila, insomma, rientra in un caso particolare in cui sembra esserci un vuoto normativo.

I genitori. «Sarebbe davvero un peccato non riuscire a formare la prima classe a Cossila San Giovanni - spiega il rappresentante di circolo Nicola Vota -, non solo per un discorso di continuità con le materne di Cossila San Grato e Favaro ma anche perchè dalla seconda in avanti il numero di allievi tende spesso ad aumentare. Capita infatti che diversi genitori di allievi iscritti a Biella, dove le classi hanno anche una trentina di scolari, preferiscono spostare i propri figli in sezioni meno numerose. Ad esempio, nel nostro caso, in quinta ci sono tre alunni che arrivano dalle elementari del Borgonuovo. Purtroppo il 2006 è stato un anno povero di nascite per la Valle Oropa, ma una scuola valida come questa deve continuare a esistere».
A sottolineare l'elevata qualità didattica offerta dall'istituto è anche Alessandra Golzio, mamma di una futura "primina". «La scuola di San Giovanni è fantastica - dice - soprattutto perché le classi sono poco numerose e per questo la qualità dell’apprendimento è molto buona. Ho già avuto modo di apprezzarla in quanto la mia prima figlia attualmente frequenta la quarta». L’unico svantaggio, purtroppo, è la posizione geografica dell’istituto, ma la presenza di un valido servizio scuolabus permette la frequenza anche ai bambini residenti in città.

Doposcuola. I genitori, inoltre, intendono avviare un servizio di doposcuola a partire da settembre, in collaborazione con la parrocchia del Favaro (don Paolo Boffa metterebbe a disposizione dei locali dove i bambini potrebbero giocare e fare i compiti) e con la presenza di un paio di educatori provenienti da una cooperativa esterna.

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