«Così ho disegnato una moto per Vale»

«Così ho disegnato una moto per Vale»
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COSSATO  - Nulla, neppure quella luna che compare tra le nuvole azzurre, neppure la bottiglia di Coca Cola quasi nascosta tra le pieghe della ruota, neppure il simpatico bulldog dallo sguardo sornione, è lasciato al caso. Nulla è lì senza un senso. Tutto, in questo gioco di colori, forme, ricordi, simboli e allegria, è parte di una storia. La tartaruga, i raggi geometrici, la sveglia... ad osservarlo con attenzione, questo quadro di bravura artistica altro non è che la composizione di un puzzle. Una moto piena zeppa di elementi, di suggestioni, per celebrare quello che, proprio delle due ruote, è l’indiscusso re, italiano e internazionale. Valentino Rossi. Pensando a lui, come d’altro canto gli aveva chiesto di fare il committente, il giovane artista cossatese Lorenzo Gnata, 19 anni, ha prodotto nei giorni scorsi l’opera che - sotto l’egida della Ducati e di Motomprphosis, l’associazione voluta e fondata proprio dall’erede della grande casa motociclistica, Andrea Ducati - celebrerà il genio di “The doctor” in occasione del grande evento benefico in programma a Milano in occasione di Eicma, l’esposizione internazionale del ciclo e motociclo. Il nome dell’ appuntamento è “Motoparade”, e la sostanza altro non è che una vera e propria parata di due ruote. Ma del tutto speciale. Da domani a domenica, infatti,  dodici motosilhouette saranno esposte nel piazzale antistante La Triennale di Milano e nell’atrio all’interno. Dodici modelli unici, nella loro anima disegnati in esclusiva da Pino Spagnolo e poi trasformati in opere d’arte da altrettanti nomi del mondo della creatività: da Michelangelo Pistoletto a Ugo Nespolo, da Tom Porta a Felipe Cardena. E da due matite emergenti, due nuove promesse già dense di prospettive: Simone Parise e, appunto, Lorenzo Gnata. Il primo in qualità di autore della riproduzione del disegno vincitore del concorso Motomorphosis 2015, Lorenzo quale firma, appunto, dell’omaggio reso dall’Associazione a Valentino Rossi.

Le dodici moto artistiche sfileranno nel salotto milanese con uno scopo ben preciso. E ben più concreto del semplice compiacimento artistico. Mercoledì sera, nella cornice di una speciale serata di gala (su invito) nelle sale della Triennale di Milano, le opere saranno infatti oggetto di un’asta benefica realizzata con il supporto di Sotheby's. Il ricavato sarà devoluto a diverse realtà: Cittadellarte Fondazione Pistoletto, ad esempio, destinerà la somma all’istituzione di borse di studio per progetti di formazione nell'ambito dell'arte, della moda sostenibile e della creatività, ma ci sarà anche chi penserà a percorsi di recupero sui giovani disagiati, all’installazioni di barriere “salvamotociclisti” sulle strade o al sostegno di bambini abbandonati. «Questo mi rende ancora più orgoglioso di aver fatto parte del progetto», afferma Lorenzo, diplomato al liceo Artistico “Casorati” di Romagnano e oggi allievo dell’Accademia Albertina di Belle arti di Torino. «Dopo l’esperienza vissuta qualche mese fa al fianco di Michelangelo Pistoletto per la creazione dell’opera “Guardiamoci”, la moto ricoperta di occhi (l’opera che ora il maestro biellese offrirà per l’asta, vedi foto in basso a sinistra) - racconta il giovane artista -, questa è la mia seconda avventura artistica nel mondo delle due ruote». Un percorso denso di emozioni, iniziato «quasi per caso» e poi diventato occasione di ricerca e crescita: «Quando Andrea Ducati mi ha proposto di ideare una moto artistica dedicata a Valentino Rossi ho iniziato ad immaginare quali potessero essere i soggetti - ricorda -. Poi, quando ho ricevuto la silhouette su cui creare il mio tema, ho capito che dovevo  andare oltre la superficie, e inventare qualcosa di nuovo e originale».

Il modello in resina, giunto nel Biellese semplicemente rivestito di un colore giallo, andava decorato secondo specifiche linee guida: «Un lato doveva riprodurre un render voluto e studiato da Motomorphosis - racconta ancora Gnata -, l’altro doveva essere creato totalmente da me, secondo la mia creatività». Ed è stato proprio davanti a questa sfida che Lorenzo - supportato da uno spunto lanciato dalla mamma - ha iniziato a produrre la sua arte: «Ho pensato che la cosa più logica fosse addentrarmi nella storia di Valentino Rossi, alla ricerca delle chicche del suo percorso. E’ stato così che pian piano, uno dopo l’altro, sono emersi tutti gli elementi che ho poi riprodotto nella mia decorazione».

Dalla tartaruga ninja, simbolo di “Vale” sin dai primordi,  rivisitata tra propulsioni in velocità e l’immancabile “46” sul cinturone, al connubio sole-luna, cui il “Dottore” da sempre si ispira, rappresentato dallo spicchio e dai raggi che si irradiano geometrici: tutto, nel lato della Ducati personalizzato da Lorenzo, trova quindi significato. C’è la cagnolina del campione, l’aspirapolvere che raccoglie tutto quel che Valentino è nel privato (amante della Coca Cola e nemico delle sveglie, tra tutto), ma anche la silhouette del futuro fuoriclasse trainato sulla macchinina dalla motoretta di papà. «Ho disegnato dapprima con una semplice bic, cancellando con l’alcol - racconta Lorenzo Gnata -. Poi ho rallegrato il tutto con i colori uretanici extrafini».

Il risultato, inviato via corriere al committente, è stato un successo. «La proposta è piaciuta ed è entrata nel ventaglio delle opere destinate all’asta», conclude il giovane artista. «Per me un immenso onore», confessa. E ora la speranza è che lo sforzo artistico, valso la creazione di un pezzo d’arte di estrema bellezza, possa valere anche un desiderio in più. A non voler essere esageratamente pretenziosi, magari una stretta di mano di Vale. Perché tra artisti, si sa, ci si intende facilmente.

Veronica Balocco

COSSATO  - Nulla, neppure quella luna che compare tra le nuvole azzurre, neppure la bottiglia di Coca Cola quasi nascosta tra le pieghe della ruota, neppure il simpatico bulldog dallo sguardo sornione, è lasciato al caso. Nulla è lì senza un senso. Tutto, in questo gioco di colori, forme, ricordi, simboli e allegria, è parte di una storia. La tartaruga, i raggi geometrici, la sveglia... ad osservarlo con attenzione, questo quadro di bravura artistica altro non è che la composizione di un puzzle. Una moto piena zeppa di elementi, di suggestioni, per celebrare quello che, proprio delle due ruote, è l’indiscusso re, italiano e internazionale. Valentino Rossi. Pensando a lui, come d’altro canto gli aveva chiesto di fare il committente, il giovane artista cossatese Lorenzo Gnata, 19 anni, ha prodotto nei giorni scorsi l’opera che - sotto l’egida della Ducati e di Motomprphosis, l’associazione voluta e fondata proprio dall’erede della grande casa motociclistica, Andrea Ducati - celebrerà il genio di “The doctor” in occasione del grande evento benefico in programma a Milano in occasione di Eicma, l’esposizione internazionale del ciclo e motociclo. Il nome dell’ appuntamento è “Motoparade”, e la sostanza altro non è che una vera e propria parata di due ruote. Ma del tutto speciale. Da domani a domenica, infatti,  dodici motosilhouette saranno esposte nel piazzale antistante La Triennale di Milano e nell’atrio all’interno. Dodici modelli unici, nella loro anima disegnati in esclusiva da Pino Spagnolo e poi trasformati in opere d’arte da altrettanti nomi del mondo della creatività: da Michelangelo Pistoletto a Ugo Nespolo, da Tom Porta a Felipe Cardena. E da due matite emergenti, due nuove promesse già dense di prospettive: Simone Parise e, appunto, Lorenzo Gnata. Il primo in qualità di autore della riproduzione del disegno vincitore del concorso Motomorphosis 2015, Lorenzo quale firma, appunto, dell’omaggio reso dall’Associazione a Valentino Rossi.

Le dodici moto artistiche sfileranno nel salotto milanese con uno scopo ben preciso. E ben più concreto del semplice compiacimento artistico. Mercoledì sera, nella cornice di una speciale serata di gala (su invito) nelle sale della Triennale di Milano, le opere saranno infatti oggetto di un’asta benefica realizzata con il supporto di Sotheby's. Il ricavato sarà devoluto a diverse realtà: Cittadellarte Fondazione Pistoletto, ad esempio, destinerà la somma all’istituzione di borse di studio per progetti di formazione nell'ambito dell'arte, della moda sostenibile e della creatività, ma ci sarà anche chi penserà a percorsi di recupero sui giovani disagiati, all’installazioni di barriere “salvamotociclisti” sulle strade o al sostegno di bambini abbandonati. «Questo mi rende ancora più orgoglioso di aver fatto parte del progetto», afferma Lorenzo, diplomato al liceo Artistico “Casorati” di Romagnano e oggi allievo dell’Accademia Albertina di Belle arti di Torino. «Dopo l’esperienza vissuta qualche mese fa al fianco di Michelangelo Pistoletto per la creazione dell’opera “Guardiamoci”, la moto ricoperta di occhi (l’opera che ora il maestro biellese offrirà per l’asta, vedi foto in basso a sinistra) - racconta il giovane artista -, questa è la mia seconda avventura artistica nel mondo delle due ruote». Un percorso denso di emozioni, iniziato «quasi per caso» e poi diventato occasione di ricerca e crescita: «Quando Andrea Ducati mi ha proposto di ideare una moto artistica dedicata a Valentino Rossi ho iniziato ad immaginare quali potessero essere i soggetti - ricorda -. Poi, quando ho ricevuto la silhouette su cui creare il mio tema, ho capito che dovevo  andare oltre la superficie, e inventare qualcosa di nuovo e originale».

Il modello in resina, giunto nel Biellese semplicemente rivestito di un colore giallo, andava decorato secondo specifiche linee guida: «Un lato doveva riprodurre un render voluto e studiato da Motomorphosis - racconta ancora Gnata -, l’altro doveva essere creato totalmente da me, secondo la mia creatività». Ed è stato proprio davanti a questa sfida che Lorenzo - supportato da uno spunto lanciato dalla mamma - ha iniziato a produrre la sua arte: «Ho pensato che la cosa più logica fosse addentrarmi nella storia di Valentino Rossi, alla ricerca delle chicche del suo percorso. E’ stato così che pian piano, uno dopo l’altro, sono emersi tutti gli elementi che ho poi riprodotto nella mia decorazione».

Dalla tartaruga ninja, simbolo di “Vale” sin dai primordi,  rivisitata tra propulsioni in velocità e l’immancabile “46” sul cinturone, al connubio sole-luna, cui il “Dottore” da sempre si ispira, rappresentato dallo spicchio e dai raggi che si irradiano geometrici: tutto, nel lato della Ducati personalizzato da Lorenzo, trova quindi significato. C’è la cagnolina del campione, l’aspirapolvere che raccoglie tutto quel che Valentino è nel privato (amante della Coca Cola e nemico delle sveglie, tra tutto), ma anche la silhouette del futuro fuoriclasse trainato sulla macchinina dalla motoretta di papà. «Ho disegnato dapprima con una semplice bic, cancellando con l’alcol - racconta Lorenzo Gnata -. Poi ho rallegrato il tutto con i colori uretanici extrafini».

Il risultato, inviato via corriere al committente, è stato un successo. «La proposta è piaciuta ed è entrata nel ventaglio delle opere destinate all’asta», conclude il giovane artista. «Per me un immenso onore», confessa. E ora la speranza è che lo sforzo artistico, valso la creazione di un pezzo d’arte di estrema bellezza, possa valere anche un desiderio in più. A non voler essere esageratamente pretenziosi, magari una stretta di mano di Vale. Perché tra artisti, si sa, ci si intende facilmente.

Veronica Balocco

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