«Controlliamoci a vicenda»

«Controlliamoci a vicenda»
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MONGRANDO - L’idea è semplice quanto facilmente applicabile. «Non si tratta né di fare ronde né di diventare sceriffi del territorio. E’ un’iniziativa molto serena finalizzata semplicemente a far dormire a tutti sonni più tranquilli. Un modo per darsi una mano a vicenda». Così l’ex sindaco Massimo Guabello racconta il senso del progetto che lunedì alle 20.30, al polivalente del paese, verrà presentato a tutta la popolazione: insediare a Mongrando una costola dell’associazione “Controllo del vicinato”, che dal 2013, in numerose realtà d’Italia, concorre alla promozione di programmi di sicurezza del territorio. In sostanza: dar vita a una rete di volontari che vogliano farsi parte attiva nella segnalazione di “anomalie” sociali, potenzialmente all’origine di atti criminosi più o meno gravi.

Guabello, che sarà referente locale del progetto, chiarisce che si tratta, appunto, di una forma di «mutuo controllo»: «Una cosa molto tranquilla», tiene a puntualizzare. «Quando ero sindaco ero stato tra i primi a cogliere l’importanza, ad esempio, della videosorveglianza, ma anche di tutti quei comportamente che, codificati, potevano aiutare a realizzare una forma di controllo del territorio». Già allora a sostenere le sue idee si erano prestati numerosi soggetti del paese, dal vigile al gruppo di Protezione civile, sempre con la collaborazione dei carabinieri. «Ora miriamo a riproporre la stessa cosa - puntualizza l’ex primo cittadino -: nel corso della serata, che vedrà anche la presenza del coordinatore regionale dell’associazione, Massimo Iaretti, oltre che del sindaco Toni Filoni, spiegheremo alla popolazione come comportarsi di fronte a casi sospetti. Valorizzeremo il ruolo della segnalazione, ovviamente anonima, spiegando che in questi casi sono a disposizione, ad esempio, i numeri di carabinieri e polizia, sollecitando una certa idea di coesione sociale fondata proprio sulla collaborazione reciproca». Slogan del progetto, non a caso, è “Il miglior antifurto è il tuo vicino”: «Con questa logica si possono sviluppare iniziative interessanti, in particolare per gli anziani - puntualizza ancora Guabello -.  Insomm: non è necessario attendere che i fatti succedano per reagire, a volte è sufficiente muoversi in ottica preventiva per evitare situazioni spiacevoli per tutti».

Veronica Balocco

MONGRANDO - L’idea è semplice quanto facilmente applicabile. «Non si tratta né di fare ronde né di diventare sceriffi del territorio. E’ un’iniziativa molto serena finalizzata semplicemente a far dormire a tutti sonni più tranquilli. Un modo per darsi una mano a vicenda». Così l’ex sindaco Massimo Guabello racconta il senso del progetto che lunedì alle 20.30, al polivalente del paese, verrà presentato a tutta la popolazione: insediare a Mongrando una costola dell’associazione “Controllo del vicinato”, che dal 2013, in numerose realtà d’Italia, concorre alla promozione di programmi di sicurezza del territorio. In sostanza: dar vita a una rete di volontari che vogliano farsi parte attiva nella segnalazione di “anomalie” sociali, potenzialmente all’origine di atti criminosi più o meno gravi.

Guabello, che sarà referente locale del progetto, chiarisce che si tratta, appunto, di una forma di «mutuo controllo»: «Una cosa molto tranquilla», tiene a puntualizzare. «Quando ero sindaco ero stato tra i primi a cogliere l’importanza, ad esempio, della videosorveglianza, ma anche di tutti quei comportamente che, codificati, potevano aiutare a realizzare una forma di controllo del territorio». Già allora a sostenere le sue idee si erano prestati numerosi soggetti del paese, dal vigile al gruppo di Protezione civile, sempre con la collaborazione dei carabinieri. «Ora miriamo a riproporre la stessa cosa - puntualizza l’ex primo cittadino -: nel corso della serata, che vedrà anche la presenza del coordinatore regionale dell’associazione, Massimo Iaretti, oltre che del sindaco Toni Filoni, spiegheremo alla popolazione come comportarsi di fronte a casi sospetti. Valorizzeremo il ruolo della segnalazione, ovviamente anonima, spiegando che in questi casi sono a disposizione, ad esempio, i numeri di carabinieri e polizia, sollecitando una certa idea di coesione sociale fondata proprio sulla collaborazione reciproca». Slogan del progetto, non a caso, è “Il miglior antifurto è il tuo vicino”: «Con questa logica si possono sviluppare iniziative interessanti, in particolare per gli anziani - puntualizza ancora Guabello -.  Insomm: non è necessario attendere che i fatti succedano per reagire, a volte è sufficiente muoversi in ottica preventiva per evitare situazioni spiacevoli per tutti».

Veronica Balocco

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