Consiglio dei veleni

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Lo strano caso dell’ex assessore Pietro Raimondi e del parco giochi che la signora Elena Fogliano Bider voleva donare al Comune. I fatti sono noti: la pensionata s’era resa disponibile a tirare fuori dei soldi per l’area attrezzata. Raimondi era il delegato del Comune. I due non si intendono. La signora si lamenta con i consiglieri di minoranza. La vicenda diventa un “caso”. E il sindaco toglie le deleghe al suo uomo di giunta. Motivo? «E’ venuto meno il rapporto fiduciario» commenta il sindaco Anna Lanza, dopo il consiglio comunale di ieri, cui hanno assistito una cinquantina di persone.

Opposizione. «In aula c’era un vergognoso clima di omertà - sostiene il capo-gruppo Pier Luigi Ferrarotti -. Le risposte che ci sono state fornite sono state burocratiche, spesso dei sì e dei no. Un fatto inaudito. Erano presenti molti cittadini e la signora Fogliano Bider. Persone che volevano parlare. Invece è stato impedito loro di dare informazioni importanti sulla vicenda, su cui rimane un clima di sospetti che non fa onore a tutti noi. Il consiglio doveva chiarire. Se io non avessi sollevato il “caso”, cosa faceva la maggioranza? Temo niente...».

Il sindaco. «Ho dato tutte le risposte necessarie - spiega Anna Lanza -. Non saprei cosa altro aggiungere sulla vicenda. A Pietro Raimondi sono state ritirate le deleghe come annunciato, per una serie di incomprensioni, sfociate nella gestione dell’offerta della signora Fogliano Bider di donare un parco. Decisione che spero sia ancora valida, vista la nota generosità della persona, che gode della mia stima e di quella di tutto il paese. Spero che l’incidente sia  superato. Non ho altro da aggiungere. E non sono tipo da alimentare sospetti o polemiche».

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