Consiglieri rinunciano al gettone

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(9 nov) E’ il fiore all’occhiello dell’amministrazione guidata da Franco Vallivero, ma non solo; un’iniziativa poco propagandata ed efficace. Tutti gli amministratori comunali, di maggioranza e di minoranza, rinunciano al gettone di presenza, permettendo così la creazione di un fondo di solidarietà sociale, che permette ai volontari del gruppo vincenziano di poter affrontare le spese legate allo svolgimento dei vari servizi a favore delle fasce più deboli dei cittadini (tranne due consiglieri che hanno preferito lasciare gli emolumenti a loro spettanti alle scuole).
E’ il fiore all’occhiello dell’amministrazione guidata da Franco Vallivero, ma non solo; un’iniziativa poco propagandata ed efficace. Tutti gli amministratori comunali, di maggioranza e di minoranza, rinunciano al gettone di presenza, permettendo così la creazione di un fondo di solidarietà sociale, che permette ai volontari del gruppo vincenziano di poter affrontare le spese legate allo svolgimento dei vari servizi a favore delle fasce più deboli dei cittadini (tranne due consiglieri che hanno preferito lasciare gli emolumenti a loro spettanti alle scuole).

3.500 euro. L’amministrazione comunale è così riuscita a creare un fondo di circa 2500 euro all’anno, a cui vengono aggiunti circa un migliaio di euro della società cooperativa di consumo, che è diventata cooperativa di solidarietà sociale, per creare un fondo “pronto cassa” senza lacci a lacciuoli di tipo burocratico, che permette ai volontari vincenziani di affrontare le spese necessarie per lo svolgimento del loro prezioso compito a favore dei cittadini.

Sempre in servizio. Il gruppo di volontari porta, tutti i 365 giorni dell’anno, i pasti a casa ad una quindicina di famiglie, con una apposita autovettura, messa a disposizione del comune ed ottenuta grazie alla Cassa di Risparmio di Torino. Non solo, i volontari si prestano all’assistenza domiciliare, portano gli anziani a fare le visite mediche necessarie, ad esempio.

Sede comunale. Il gruppo di volontariato vincenziano, dispone di una sede, messa a disposizione dal comune, che si trova sopra l’ambulatorio medico. «Paghiamo le spese necessarie - dice l’assessore Giorgio Mo - i pasti vengo preparati nella cucina della casa di riposo, che ne sforna circa 400 al giorno, oltre a quelli a domicilio vengono preparati anche quelli per la mensa scolastica e la casa riposo. La gestione della mensa è stata assegnata ad una cooperativa, grazie al finanziamento tramite bando europeo, visto che la concessione, che dura 9 anni, supera i 13 milioni di euro».

9 novembre 2011

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