Con il federalismo alla veneta a Biella 19 milioni in più

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Col federalismo veneto a Biella +19 milioni
Piace anche qui la proposta presentata da 500 comuni
 
Trattenere il 20 per cento della compartecipazione Irpef direttamente nelle casse dei Comuni e azzerare i trasferimenti dallo Stato alle amministrazioni locali. La proposta arriva da circa 500 Comuni del Veneto che in questi giorni hanno coinvolto anche le varie associazioni di categoria del loro territorio e ora sono pronti a scendere in strada per la raccolta firme per dare il via a un disegno di legge di iniziativa popolare verso il federalismo in attesa della riforma allo studio del Governo.   

 

Con il federalismo alla veneta a Biella 19 milioni in più
Piace anche qui la proposta presentata da 500 comuni

   
Trattenere il 20 per cento della compartecipazione Irpef direttamente nelle casse dei Comuni e azzerare i trasferimenti dallo Stato alle amministrazioni locali. La proposta arriva da circa 500 Comuni del Veneto che in questi giorni hanno coinvolto anche le varie associazioni di categoria del loro territorio e ora sono pronti a scendere in strada per la raccolta firme per dare il via a un disegno di legge di iniziativa popolare verso il federalismo in attesa della riforma allo studio del Governo. Documento che anche nel Biellese è stato condiviso dal sindaco di Biella ,Vittorio Barazzotto e da Roberto Pella, membro del consiglio nazionale dell'Anci, l'associazione dei Comuni. «Una misura - sottolinea Barazzotto - che va verso una vera politica federalista facilmente e velocemente attuabile. Per la riforma ci vorranno anni per cui è importante dare una risposta immediata. Ecco perché mi sono sentito di firmare questa proposta e di farmi promotore, prima nel Biellese e poi in Piemonte di questo disegno di legge. Ho già inviato una lettera a tutti i sindaci del Consorzio Comuni chiedendo di aderire. Ne va della nostra sopravvivenza e del rilancio dei nostri territori. Creando un fondo perequativo, inoltre, si aiuterebbero le zone  più svantaggiate, ma si permetterebbe al Nord di tornare a essere la locomotiva del Paese». In termini di cifre, per Biella vorrebbe dire trattenere qualcosa come 29 milioni di euro di compartecipazione Irpef e rinunciare a meno di 10 milioni di euro provenienti dallo Stato.

«Forse il 20 per cento - sottolinea Pella - è provocatorio ma ci sono altri paesi europei che lasciano anche un terzo ai territori locali. Mi sembra una proposta assolutamente condivisibile e trasversale perché trova d'accordo sindaci di area di centrodestra e di centrosinistra e anche Forza Italia. La Lega non deve sentirsi delegittimata da questa proposta visto tutto ciò che ha fatto per gli enti locali».

Secondo Antonio Guadagnini, primo cittadino di Crespano del Grappa e promotore dell'iniziativa, la manovra costerebbe allo Stato 10 miliardi di euro, quindi potrebbe trovare applicazione.

Ma la protesta dei sindaci corre anche su un secondo binario, più ufficiale, che fa capo all'Anci. E' stato chiesto a tutti i Comuni, per protesta, di non approvare i bilanci tecnici per il 2009 entro dicembre, come invece accade da qualche anno a questa parte. Biella ha già aderito. «Si potevano abbandonare i tavoli di confronto - dice Pella - o scendere in piazza. Abbiamo scelto questa forma più collaborativa per cercare una soluzione al problema. In particolare chiediamo di liberare i Comuni dal patto di stabilità che blocca gli investimenti. Se si pensa che le amministrazioni hanno cifre pari a circa 70 miliardi di euro nelle proprie casse e non possono spenderle, ci rendiamo conto che si potrebbe mettere in campo una seconda imponente manovra anti-crisi. Ricordo che le ultime decisioni prese dal Governo costeranno 80 miliardi di euro».

Anche Barazzotto, che presto si recherà con la giunta dal Prefetto Narcisa Livia Brassesco per motivare la scelta di non approvare il bilancio tecnico. «Dal 1987 a oggi - sostiene il sindaco - non avevo mai vissuto una situazione del genere. Siamo totalmente dipendenti da Roma, è ora di dare una sterzata».

E l'assessore al bilancio, Diego Siragusa, solleva anche un altro problema: «Se ci saranno incongruenze tra quanto ci verrà girato dallo Stato per compensare il mancato gettito dell'Ici sulla prima casa, lo dovremo comunicare entro il 30 aprile. E' troppo tardi perché prima di ricevere una risposta passeranno dei mesi e noi entro il 30 giugno dovremo chiudere il consuntivo del 2008. Per questo sarebbe auspicabile anticipare di un paio di mesi la scadenza».

Silvano Rey, capogruppo di Lega Nord in Comune, non concorda con Barazzotto e Pella e dice: «Perché quest'anno si è fatta la scelta di non approvare il bilancio tecnico? Il sindaco ci ha detto che è stata seguita l'indicazione dell'Anci che invita i Comuni a una forte azione di protesta a causa dei minori trasferimenti di denaro dal Governo, a sospendere le procedure per l'approvazione del bilancio di previsione 2009.  Indicazione dell'Anci disattesa da molti Comuni che hanno i conti in regola e non fanno politica ma amministrazione. Cito solo Milano, Cremona, Novara. E' evidente che si tratta di una presa di posizione con motivazioni che mascherano il vero obiettivo: fare politica contro il Governo».

Enzo Panelli

panelli@primabiella.it 

2 dicembre 2008 

    

 

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