Coca Cola: 35 esuberi

Coca Cola: 35 esuberi
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Coca-Cola Hbc Italia ha annunciato, lunedì scorso durante un incontro a Milano con le parti sindacali Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl, la decisione di voler procedere a una riorganizzazione delle attività produttive. Secondo quanto si appende da fonte sindacale, la riorganizzazione interesserà circa 350 lavoratori  in tutta Italia e, oltre a prevedere il superamento della produzione nello stabilimento sardo di Elmas, comprenderà unità del settore commerciale (209) e l’esternalizzazione dell’area logistica. Proprio quest’ultimo intervento riguarderà i siti di Gaglianico e di Oricola (Aq) coinvolgendo complessivamente circa 70 lavoratori. Lo stabilmento di Gaglianico è stato inaugurato nel 1968. Coca-Cola Hbc Italia vi opera dal 1995,  producendo, oltre alla classica Coca-Cola, anche Fanta e Sprite nei formati Pet, vetro e Bag in Box.  Per altri 287 dipendenti operativi nello stabilimento di Campogalliano (Mo), la multinazionale del soft drink avvierà invece uno spin-off finalizzato a reimpiegare tutti i lavoratori.

Piano industriale. Dall’azienda, per ora, non giunge conferma circa l’entità precisa dei numeri relativi agli esuberi e ai lavoratori coinvolti nei processi di esternalizzazione. «Nel rispetto del dialogo con i rappresentanti dei lavoratori - dicono infatti a Coca Cola Hbc Italia -, l’azienda non intende fornire dettagli fino al termine del confronto». Per quanto riguarda, invece, la questione relativa allo spin-off, l’azienda spiega di aver iniziato il processo «attraverso la creazione di una nuova società, partecipata anche da Coca-Coca, la quale avrà il compito di rafforzarne il business. Nell’ottica di salvaguardare il know how acquisito, alla nuova società si unirà parte della direzione e del management attualmente responsabile in Coca-Cola Hellenic Italia». Nell’’operazione, sempre secondo quanto fanno sapere dall’azienda, «la nuova società garantirà i livelli occupazionali odierni e la conferma del contratto alimentare per chi confluirà nella nuova realtà imprenditoriale, nonché il mantenimento del livello di servizio per i clienti».

Nel Biellese. «L’intenzione di Coca Cola Hbc Italia - spiega Enrico Cavalli, segretario provinciale di Flai Cgil Biella - è quella di esternalizzare i lavoratori attualmente operativi nell’area della logistica. L’operazione, a Gaglianico, dovrebbe riguardare circa 35 dipendenti. Se, da un lato, non si può parlare di esuberi in senso tecnico perché questi dipendenti non sono destinati a perdere il posto di lavoro, dall’altro vi è comunque la forte preoccupazione per la sorte di questi lavoratori  destinati ad uscire dal sistema Coca Cola per subire un processo di terziarizzazione. Molto dipenderà dal partner che verrà scelto e dalle risorse che esso metterà a disposizione. Vigileremo perché le garanzie siano mantenute e perché l’impatto sia minimo. Il prossimo 22 novembre, a livello nazionale  Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno deciso di proclamare uno sciopero di otto ore. Vale la pena di riflettere, con amarezza, sul fatto che una tale operazione riguardi una multinazionale come Coca Cola e, in particolare, uno stabilimento come quello di Gaglianico che, storicamente, ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento. Tutto ciò aggiunge un ulteriore  tassello di difficoltà al momento problematico che sta attraversando il territorio biellese».

Giovanni Orso

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