«Città del mobile? Tutto ormai tace»

«Città del mobile? Tutto ormai tace»
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«Purtroppo non ci sono novità, non abbiamo più avuto contatti con le varie proprietà che si sono susseguite». E’ amara la considerazione del sindaco di Verrone, Cinzia Bossi, in merito all’ex Città del mobile, quell’enorme spazio con un fronte di due chilometri che si affaccia sulla Trossi e che è tornato di stretta attualità dopo il servizio apparso in questi giorni sul Corriere.it, a firma Marco Imarisio, inviato a Biella per raccontare un territorio che negli anni ‘80 non ha creduto in un progetto avveniristico sviluppato dal geometra originario di Pralungo Giorgio Aiazzone. «Mi ha contattata anche Rai Tre - svela Bossi - che domani (oggi per chi legge, ndr) sarà da noi per dedicare un servizio alla zona. Mi stupisce un po’ tutto questo interesse che è rinato attorno alla zona. Ma, per ora, di novità noi non ne abbiamo».

Quel monumentale complesso che doveva diventare una vera e propria città del mobile, con 60mila metri quadrati di capannoni, 40mila di sotterranei, altri 80mila di piazzali e due chilometri di facciate è passato di mano talmente tante volte che ora si fa addirittura fatica a capire di chi sia. Di certo c’è Auchang, a cui si è aggiunto un altro nuovo proprietario, dopo che una società inglese ha passato la mano. «Il piano regolatore - sottolinea il sindaco di Verrone - attualmente prevede utilizzo commerciale per tutta l’area. La nostra amministrazione è comunque disponibile a qualsiasi modifica che ci venga proposta. Certo, ci venissero a proporre la realizzazione di una struttura che ospita slot machine troverebbero la mia personale contrarietà. Ma al momento, ripeto, non ho più sentito nessuno». Qualche anno fa c’era un progetto legato alla creazione di un punto per ospitare le eccellenze del territorio, ma anche quell’idea non ha avuto seguito. «Magari qualcuno punterà sulla zona per la logistica - si augura Bossi -, speriamo. Anche perché le licenze per la grande distribuzione sono ormai scadute e difficilmente la Regione Piemonte arriverà a concederne di ulteriori per il nostro territorio».

Il problema dei rave party. Quell’enorme spazio coperto è diventato nel tempo il luogo ideale per organizzare rave party. «Il problema - dice ora il sindaco - è stato risolto di comune accordo con la proprietà, grazie alla posa di pietre per impedire l’accesso ai mezzi e al costante controllo. Certo, la zona è comunque abbandonata». In effetti basta guardare le fotografie scattate per corriere.it dalla fotografa Valeria Cavallo per accorgersi dell’incuria che c’è nell’ex casa del mobile. Quel sogno targato anni ‘80 di chi voleva andare oltre e guardare avanti, oggi è un cumulo di rifiuti che non interessa più a nessuno. E che difficilmente potrà tornare attivo.
Enzo Panelli

«Purtroppo non ci sono novità, non abbiamo più avuto contatti con le varie proprietà che si sono susseguite». E’ amara la considerazione del sindaco di Verrone, Cinzia Bossi, in merito all’ex Città del mobile, quell’enorme spazio con un fronte di due chilometri che si affaccia sulla Trossi e che è tornato di stretta attualità dopo il servizio apparso in questi giorni sul Corriere.it, a firma Marco Imarisio, inviato a Biella per raccontare un territorio che negli anni ‘80 non ha creduto in un progetto avveniristico sviluppato dal geometra originario di Pralungo Giorgio Aiazzone. «Mi ha contattata anche Rai Tre - svela Bossi - che domani (oggi per chi legge, ndr) sarà da noi per dedicare un servizio alla zona. Mi stupisce un po’ tutto questo interesse che è rinato attorno alla zona. Ma, per ora, di novità noi non ne abbiamo».

Quel monumentale complesso che doveva diventare una vera e propria città del mobile, con 60mila metri quadrati di capannoni, 40mila di sotterranei, altri 80mila di piazzali e due chilometri di facciate è passato di mano talmente tante volte che ora si fa addirittura fatica a capire di chi sia. Di certo c’è Auchang, a cui si è aggiunto un altro nuovo proprietario, dopo che una società inglese ha passato la mano. «Il piano regolatore - sottolinea il sindaco di Verrone - attualmente prevede utilizzo commerciale per tutta l’area. La nostra amministrazione è comunque disponibile a qualsiasi modifica che ci venga proposta. Certo, ci venissero a proporre la realizzazione di una struttura che ospita slot machine troverebbero la mia personale contrarietà. Ma al momento, ripeto, non ho più sentito nessuno». Qualche anno fa c’era un progetto legato alla creazione di un punto per ospitare le eccellenze del territorio, ma anche quell’idea non ha avuto seguito. «Magari qualcuno punterà sulla zona per la logistica - si augura Bossi -, speriamo. Anche perché le licenze per la grande distribuzione sono ormai scadute e difficilmente la Regione Piemonte arriverà a concederne di ulteriori per il nostro territorio».

Il problema dei rave party. Quell’enorme spazio coperto è diventato nel tempo il luogo ideale per organizzare rave party. «Il problema - dice ora il sindaco - è stato risolto di comune accordo con la proprietà, grazie alla posa di pietre per impedire l’accesso ai mezzi e al costante controllo. Certo, la zona è comunque abbandonata». In effetti basta guardare le fotografie scattate per corriere.it dalla fotografa Valeria Cavallo per accorgersi dell’incuria che c’è nell’ex casa del mobile. Quel sogno targato anni ‘80 di chi voleva andare oltre e guardare avanti, oggi è un cumulo di rifiuti che non interessa più a nessuno. E che difficilmente potrà tornare attivo.
Enzo Panelli

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