Cipriano Borrione in mostra al nuovo ospedale

Grande successo per il vernissage della mostra “Cipriano Borrione: una rivelazione per l’Ospedale di Biella”. Venerdì pomeriggio nell’atrio di ingresso del nuovo ospedale cittadino, un folto pubblico ha partecipato all’apertura della mostra curata dall’esperta d’arte Claudia Ghiraldello. A fare gli onori di casa è stato il direttore della Direzione Medica Francesco D’Aloia il quale, soddisfatto della nutrita partecipazione, ha avuto parole di grande apprezzamento per l’evento culturale. Con lui Margherita Borello, responsabile delle relazioni con il pubblico, la quale ha specificato come tale evento rientri nel progetto di umanizzazione della realtà ospedale. La mostra, che ha avuto il patrocinio del Comune di Graglia, ha visto la partecipazione del sindaco Elena Rocchi e di esponenti della giunta municipale. La sindaco ha avuto parole di elogio per la curatrice e ha sottolineato l’importanza dell’evento esaltando le preziose risorse che il nostro Biellese custodisce. Presente anche, per la Fondazione del Santuario di Graglia, la Presidente Lina Rondolotto e i consiglieri. Quest’anno corre il 400° anniversario di fondazione del Sacro Monte di Graglia e la mostra rientra nei festeggiamenti di questo importante traguardo. “Un collegamento virtuale tra passato e presente”, così ha definito la mostra la curatrice Ghiraldello la quale, avendo rinvenuto il bozzetto della decorazione della volta di quello che un tempo era il salone d’onore del vecchio ospedale di Biella, bozzetto firmato dal Borrione, artista di grande talento, ha voluto riprodurre su pannelli tale decorazione ancora esistente e di grande respiro. La curatrice ha voluto arricchire il messaggio culturale con riproduzioni di scatti fotografici relativi alla figura artistica ed umana del pittore. Cipriano Borrione nacque il 12 febbraio 1843 e morì il 25 agosto 1914. Tenne il suo atelier a Biella in piazza della funicolare. Sposò Teresa Zina la quale gli diede sei figli: tre maschi, Corrado, Pericle e Remo, e tre femmine, Adelina, Giuliana ed Ester. Remo e Pericle furono entrambi pittori. Soprattutto Remo ebbe buona fortuna; il suo atelier era a Biella in via Cerino Zegna. Fu impegnato anche nell’attività di insegnamento ed ottenne regi riconoscimenti. Nel 1899 eseguì un ritratto del padre, ritratto che è stato riprodotto in mostra. A proposito di questo dipinto è visionabile anche lo scatto fotografico che lo vede ancora nello studio e perciò in fase di ultimazione.
Cipriano fu attivo almeno dal 1870 al 1906. Di lui si conservano cartoni, tele ed opere su muro. Lavorò, ad esempio, per la chiesa parrocchiale della Confraternita della Visitazione a Bioglio, per la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Mezzana Mortigliengo, per la chiesa della Madonna della Confraternita del Santissimo Rosario e dell’Annunziata ad Occhieppo Inferiore, per la chiesa parrocchiale dei Santi Defendente e Grato a Graglia Vagliumina.
Ospiti d’onore al vernissage i discendenti del pittore, Anna e Paolo Borrione, i quali da Torino hanno voluto essere presenti con le rispettive famiglie e si sono detti molto emozionati dell’evento. L’avo, conosciuto in famiglia con il nome affettuoso di “nonno barbalunga” per evidenti motivi, ha lasciato nei discendenti, oltre agli affetti, un’aura di comprensibile venerazione per quanto fatto.
Presente al vernissage la Responsabile dell’Archivio storico del Circolo degli Artisti di Torino Maria Rizzo.
La mostra, che è arricchita da una videoclip e da un libretto di presentazione, è visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 20 fino al 25 giugno. A seguire sarà ospitata al Santuario Lauretano di Graglia.
Grande successo per il vernissage della mostra “Cipriano Borrione: una rivelazione per l’Ospedale di Biella”. Venerdì pomeriggio nell’atrio di ingresso del nuovo ospedale cittadino, un folto pubblico ha partecipato all’apertura della mostra curata dall’esperta d’arte Claudia Ghiraldello. A fare gli onori di casa è stato il direttore della Direzione Medica Francesco D’Aloia il quale, soddisfatto della nutrita partecipazione, ha avuto parole di grande apprezzamento per l’evento culturale. Con lui Margherita Borello, responsabile delle relazioni con il pubblico, la quale ha specificato come tale evento rientri nel progetto di umanizzazione della realtà ospedale. La mostra, che ha avuto il patrocinio del Comune di Graglia, ha visto la partecipazione del sindaco Elena Rocchi e di esponenti della giunta municipale. La sindaco ha avuto parole di elogio per la curatrice e ha sottolineato l’importanza dell’evento esaltando le preziose risorse che il nostro Biellese custodisce. Presente anche, per la Fondazione del Santuario di Graglia, la Presidente Lina Rondolotto e i consiglieri. Quest’anno corre il 400° anniversario di fondazione del Sacro Monte di Graglia e la mostra rientra nei festeggiamenti di questo importante traguardo. “Un collegamento virtuale tra passato e presente”, così ha definito la mostra la curatrice Ghiraldello la quale, avendo rinvenuto il bozzetto della decorazione della volta di quello che un tempo era il salone d’onore del vecchio ospedale di Biella, bozzetto firmato dal Borrione, artista di grande talento, ha voluto riprodurre su pannelli tale decorazione ancora esistente e di grande respiro. La curatrice ha voluto arricchire il messaggio culturale con riproduzioni di scatti fotografici relativi alla figura artistica ed umana del pittore. Cipriano Borrione nacque il 12 febbraio 1843 e morì il 25 agosto 1914. Tenne il suo atelier a Biella in piazza della funicolare. Sposò Teresa Zina la quale gli diede sei figli: tre maschi, Corrado, Pericle e Remo, e tre femmine, Adelina, Giuliana ed Ester. Remo e Pericle furono entrambi pittori. Soprattutto Remo ebbe buona fortuna; il suo atelier era a Biella in via Cerino Zegna. Fu impegnato anche nell’attività di insegnamento ed ottenne regi riconoscimenti. Nel 1899 eseguì un ritratto del padre, ritratto che è stato riprodotto in mostra. A proposito di questo dipinto è visionabile anche lo scatto fotografico che lo vede ancora nello studio e perciò in fase di ultimazione.
Cipriano fu attivo almeno dal 1870 al 1906. Di lui si conservano cartoni, tele ed opere su muro. Lavorò, ad esempio, per la chiesa parrocchiale della Confraternita della Visitazione a Bioglio, per la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Mezzana Mortigliengo, per la chiesa della Madonna della Confraternita del Santissimo Rosario e dell’Annunziata ad Occhieppo Inferiore, per la chiesa parrocchiale dei Santi Defendente e Grato a Graglia Vagliumina.
Ospiti d’onore al vernissage i discendenti del pittore, Anna e Paolo Borrione, i quali da Torino hanno voluto essere presenti con le rispettive famiglie e si sono detti molto emozionati dell’evento. L’avo, conosciuto in famiglia con il nome affettuoso di “nonno barbalunga” per evidenti motivi, ha lasciato nei discendenti, oltre agli affetti, un’aura di comprensibile venerazione per quanto fatto.
Presente al vernissage la Responsabile dell’Archivio storico del Circolo degli Artisti di Torino Maria Rizzo.
La mostra, che è arricchita da una videoclip e da un libretto di presentazione, è visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 20 fino al 25 giugno. A seguire sarà ospitata al Santuario Lauretano di Graglia.