Agricoltura, danni per 200 mila euro. Dellarovere:

Agricoltura, danni per 200 mila euro. Dellarovere:
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(10 mag) Guido Dellarovere ha il gusto della provocazione. Perché quando parla capisci che si gode in anticipo l’effetto che le sue parole avranno nei suoi avversari, in questo caso (presumibilmente) gli ambientalisti.
«Il problema dei cinghiali? Lo si risolve soltanto con il piombo. E pure tanto - dice, con tono forte, l’assessore all’agricoltura della Provincia di Biella -. Altri rimedi non ce ne sono... Il resto sono solo chiacchiere per filosofi dell’ambientalismo, gente che sa stare soltanto a tavolino e non conosce la differenza tra montagna e pianura». Più chiaro e diretto di così... La stagione della caccia nel Biellese è conclusa, quella per le polemiche, no. Guido Dellarovere ha il gusto della provocazione. Perché quando parla capisci che si gode in anticipo l’effetto che le sue parole avranno nei suoi avversari, in questo caso (presumibilmente) gli ambientalisti.
«Il problema dei cinghiali? Lo si risolve soltanto con il piombo. E pure tanto - dice, con tono forte, l’assessore all’agricoltura della Provincia di Biella -. Altri rimedi non ce ne sono... Il resto sono solo chiacchiere per filosofi dell’ambientalismo, gente che sa stare soltanto a tavolino e non conosce la differenza tra montagna e pianura». Più chiaro e diretto di così... La stagione della caccia nel Biellese è conclusa, quella per le polemiche, no.

Guasti e risarcimenti. Al di là degli scontri caccia-sì caccia-no, il dato sui danni all’agricoltura provocato da cinghiali, da caprioli e da altri animali è significativo. Anche perché gli oltre 200 mila euro che la Regione e la Provincia rimborseranno ai tanti agricoltori, rappresentano solo una parte degli effettivi guasti arrecati dagli ungulati.

Situazione. Dellarovere difende l’operato dell’ente, promotore di un’importante contenimento del numero di cinghiali, principali responsabili dei tanti danni, grazie alle squadre di abbattimento. Ma la situazione pare tutt’altro che risolta. Forse non è più emergenza, ma pare essersi stabilizzata e radicata nel Biellese la presenza di questi animali che ogni hanno determinano problemi a non finire. Vent’anni fa il problema non esisteva, oggi pare difficilmente estirpabile. Secondo molti la responsabilità è dei cacciatori, che si sarebbero creati una riserva dove cacciare gratuitamente, ma chiaramente non esistono prove.

Entrare nei parchi. Nessuna soluzione, quindi? Forse no. L’apertura della caccia alle aree dei parchi protetti potrebbe essere un rimedio, secondo l’ex sindaco di Occhieppo Superiore. In Bessa soprattutto. «Mica sono stupidi i cinghiali - dice Dellarovere, esperto cacciatore -. Lo capiscono che possono rifugiarsi in una determinata zona, e lì proliferano. Ci sono i piani di abbattimento, certo. Ma non sono sufficienti. E presto ci sarà un’altra calamità: quella dei caprioli, che determinano danni sempre crescenti». Nella foto di repertorio un cinghiale in Alta Valsessera

10 maggio 2011

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