Chiavazza vuol mantenere il suo asilo

Chiavazza vuol mantenere il suo asilo
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BIELLA - Dopo l’annuncio dell’iniziativa di raccolta firme lanciata nel quartiere di Chiavazza, contro l’esternalizzazione dell’asilo nido (insieme a quello del Masarone al Villaggio La Marmora), il Comune ha deciso di incontrare le famiglie per spiegare le motivazioni che hanno portato a tale decisione. Proprio per questo motivo, lunedì, nel tardo pomeriggio, gli assessori all’istruzione Teresa Barresi, e al personale, Fulvia Zago, hanno avuto una accesa riunione con gli abitanti all’interno della scuola materna. I due rappresentanti della giunta comunale hanno voluto subito spiegare che le motivazioni che hanno portato a tale decisione sono legate all’impossibilità di assumere personale sia per i continui tagli a livello nazionale, sia per l’impossibilità di sforare il patto di stabilità. Motivazioni che, però, non hanno convinto i tanti genitori presenti (circa una cinquantina), sul piede di guerra per la perdita di una struttura pubblica nel quartiere. 

La decisione di puntare su Chiavazza e sul Masarone per l’esternalizzazione è stata poi spiegata dagli assessori. Le due strutture sono fortemente più appetibili da parte di privati rispetto a quella del Vernato, che necessita di interventi strutturali importanti, e a quella di via Delle Rogge. C’è stata poi un’apertura sul fatto di mantenere il servizio per i più piccoli nel periodo transitorio, da settembre a inizio 2016, in attesa che il bando di gara venga espletato e possano subentrare i privati. I genitori hanno chiesto anche l’esternalizzazione di alcuni periodi della giornata, come ad esempio quelli pomeridiani, sulla scorta di altre realtà come Cossato o Novara che, all’affidamento in toto del servizio ai privati hanno scelto questo tipo di ipotesi. Gli assessori si sono detti disponibili a vagliare l’opzione. 

Intanto in questi giorni è partita una raccolta firme spontanea anche al Villaggio La Marmora, per cercare di far cambiare idea alla giunta sull’eventualità di esternalizzazione della struttura comunale. 

Enzo Panelli

BIELLA - Dopo l’annuncio dell’iniziativa di raccolta firme lanciata nel quartiere di Chiavazza, contro l’esternalizzazione dell’asilo nido (insieme a quello del Masarone al Villaggio La Marmora), il Comune ha deciso di incontrare le famiglie per spiegare le motivazioni che hanno portato a tale decisione. Proprio per questo motivo, lunedì, nel tardo pomeriggio, gli assessori all’istruzione Teresa Barresi, e al personale, Fulvia Zago, hanno avuto una accesa riunione con gli abitanti all’interno della scuola materna. I due rappresentanti della giunta comunale hanno voluto subito spiegare che le motivazioni che hanno portato a tale decisione sono legate all’impossibilità di assumere personale sia per i continui tagli a livello nazionale, sia per l’impossibilità di sforare il patto di stabilità. Motivazioni che, però, non hanno convinto i tanti genitori presenti (circa una cinquantina), sul piede di guerra per la perdita di una struttura pubblica nel quartiere. 

La decisione di puntare su Chiavazza e sul Masarone per l’esternalizzazione è stata poi spiegata dagli assessori. Le due strutture sono fortemente più appetibili da parte di privati rispetto a quella del Vernato, che necessita di interventi strutturali importanti, e a quella di via Delle Rogge. C’è stata poi un’apertura sul fatto di mantenere il servizio per i più piccoli nel periodo transitorio, da settembre a inizio 2016, in attesa che il bando di gara venga espletato e possano subentrare i privati. I genitori hanno chiesto anche l’esternalizzazione di alcuni periodi della giornata, come ad esempio quelli pomeridiani, sulla scorta di altre realtà come Cossato o Novara che, all’affidamento in toto del servizio ai privati hanno scelto questo tipo di ipotesi. Gli assessori si sono detti disponibili a vagliare l’opzione. 

Intanto in questi giorni è partita una raccolta firme spontanea anche al Villaggio La Marmora, per cercare di far cambiare idea alla giunta sull’eventualità di esternalizzazione della struttura comunale. 

Enzo Panelli

 

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