Chiavazza, elementare “da manuale”

Chiavazza, elementare “da manuale”
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Quando si dice, “un lavoro da manuale ”. E, in effetti, proprio questo è stato riconosciuto a tre insegnanti della scuola elementare “XXV Aprile”di Chiavazza.

Sostenitori di una metodologia applicata alla didattica che potremmo definire innovativa, certo in controtendenza rispetto all’approccio tradizionale. E che è stata, prima, riconosciuta da un team di esperti dell’Università di Bolzano; poi, inserita in una delle guide del Centro Studi Erickson, curata da Dario Ianes e Sofia Cramerotti, dal titolo “Compresenza didattica inclusiva”. “Tutti possono fare tutto!”. La qualità dell’insegnamento di Susanna Rolando Perino, Felicia Tiesi e Cosimo Rizzo si può comprendere, in linea generale, con la formula “Tutti possono fare tutto!”. Il cuore del loro lavoro consiste, infatti, in una esperienza esemplare di inclusione all’interno di una classe composta da 19 alunni, dei quali tre bambini con medio-gravi disabilità e quattro piccoli stranieri. Ingrediente fondamentale: la compresenza. Vale a dire che le ore destinate alle discipline e al sostegno sono state suddivise tra i tre maestri in modo equilibrato e che ogni momento in classe vede la presenza di due di loro. 

Risultati alla mano, ora si aggiunge la soddisfazione di un merito inserito in un manuale di buona pratica. Ma come operano, in concreto, i tre maestri della “XXV Aprile”? «Abbiamo iniziato assieme circa sette anni fa, e la fortuna è stata quella di trovarci. Contiamo sul nostro affiatamento, ma, nello stesso tempo, abbiamo bisogno della fiducia completa dei genitori dei nostri alunni» spiegano.

Le parole o espressioni-chiave sono: cooperative learning, i bambini lavorano in gruppo o a coppie; disposizione dei banchi in cerchio e cambio di posto che ricorre ogni mese; “bambini aiutanti”; problem solving; mai compiti a casa. E, cosa essenziale, pochissimi voti.

«Non potremmo più tornare alla didattica tradizionale - confessano i maestri - Questa metodologia offre ai bambini serenità e il gusto di apprendere, tutti assieme».

Giovanna Boglietti

Quando si dice, “un lavoro da manuale ”. E, in effetti, proprio questo è stato riconosciuto a tre insegnanti della scuola elementare “XXV Aprile”di Chiavazza.

Sostenitori di una metodologia applicata alla didattica che potremmo definire innovativa, certo in controtendenza rispetto all’approccio tradizionale. E che è stata, prima, riconosciuta da un team di esperti dell’Università di Bolzano; poi, inserita in una delle guide del Centro Studi Erickson, curata da Dario Ianes e Sofia Cramerotti, dal titolo “Compresenza didattica inclusiva”. “Tutti possono fare tutto!”. La qualità dell’insegnamento di Susanna Rolando Perino, Felicia Tiesi e Cosimo Rizzo si può comprendere, in linea generale, con la formula “Tutti possono fare tutto!”. Il cuore del loro lavoro consiste, infatti, in una esperienza esemplare di inclusione all’interno di una classe composta da 19 alunni, dei quali tre bambini con medio-gravi disabilità e quattro piccoli stranieri. Ingrediente fondamentale: la compresenza. Vale a dire che le ore destinate alle discipline e al sostegno sono state suddivise tra i tre maestri in modo equilibrato e che ogni momento in classe vede la presenza di due di loro. 

Risultati alla mano, ora si aggiunge la soddisfazione di un merito inserito in un manuale di buona pratica. Ma come operano, in concreto, i tre maestri della “XXV Aprile”? «Abbiamo iniziato assieme circa sette anni fa, e la fortuna è stata quella di trovarci. Contiamo sul nostro affiatamento, ma, nello stesso tempo, abbiamo bisogno della fiducia completa dei genitori dei nostri alunni» spiegano.

Le parole o espressioni-chiave sono: cooperative learning, i bambini lavorano in gruppo o a coppie; disposizione dei banchi in cerchio e cambio di posto che ricorre ogni mese; “bambini aiutanti”; problem solving; mai compiti a casa. E, cosa essenziale, pochissimi voti.

«Non potremmo più tornare alla didattica tradizionale - confessano i maestri - Questa metodologia offre ai bambini serenità e il gusto di apprendere, tutti assieme».

Giovanna Boglietti

 

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