Cerca di travolgere maresciallo

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(4 mar) E’ stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale in quanto - secondo i carabinieri - avrebbe prima cercato di travolgere un maresciallo che gli aveva intimato l’alt alle 23 e 30 di domenica sera a Masserano e poi per aver proseguito per svariati chilometri la fuga, sin quasi a Mongrando, dove è andato a sbattere, senza mai dare retta alla sirena e ai lampeggianti dell’auto dei militari che, nel frattempo, si era lanciata all’inseguimento. Gianluca Pietrini, 33 anni, rappresentante di commercio di Mongrando, incensurato, conosciuto come “Rosco”, è comparso l’altra mattina davanti al giudice Lorenzo Fornace che ha convalidato l’arresto. L’imputato (difeso dall’avvocato Pier Paolo Finotto) ha quindi patteggiato una pena decisamente mite a quattro mesi di reclusione con la condizionale. (4 mar) E’ stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale in quanto - secondo i carabinieri - avrebbe prima cercato di travolgere un maresciallo che gli aveva intimato l’alt alle 23 e 30 di domenica sera a Masserano e poi per aver proseguito per svariati chilometri la fuga, sin quasi a Mongrando, dove è andato a sbattere, senza mai dare retta alla sirena e ai lampeggianti dell’auto dei militari che, nel frattempo, si era lanciata all’inseguimento. Gianluca Pietrini, 33 anni, rappresentante di commercio di Mongrando, incensurato, conosciuto come “Rosco”, è comparso l’altra mattina davanti al giudice Lorenzo Fornace che ha convalidato l’arresto. L’imputato (difeso dall’avvocato Pier Paolo Finotto) ha quindi patteggiato una pena decisamente mite a quattro mesi di reclusione con la condizionale. Durante l’udienza di convalida, Pietrini ha smentito quanto sostenuto dai militari nel loro dettagliato rapporto: «Non è vero che volevo investire il carabiniere - ha spiegato -, non l’ho visto, altrimenti mi sarei fermato. Nego l’addebito. Non ho notato la pattuglia. Poi ero un po’ alticcio e non ho notato di essere inseguito con i dispositivi acustici. Dopo aver avuto l’incidente a causa dell’asfalto viscido, sono stato collaborativo e non ho cercato di scappare in quanto non ho nulla da nascondere...». Totalmente opposto il racconto dei carabinieri (tra i quali il maresciallo Plinio Rocco, comandante a Masserano). Secondo loro, infatti, l’imputato sarebbe arrivato al volante della sua Volvo V70 a forte velocità («Provenivo dal carnevale di Gattinara», ha dichiarato lo stesso Pietrini al giudice) e non si sarebbe fermato all’alt nonostante il sottufficiale si sia posizionato in mezzo alla carreggiata con la paletta sollevata e fosse munito dei rifrangenti in dotazione.
«Lo stesso - riporta il verbale - inizialmente decelerava per poi provare ad investire il militare che tempestivamente riusciva ad evitare l’impatto gettandosi a terra».
Sempre stando ai carabinieri, l’automobilista, inseguito, «non accennava a fermarsi, anzi, ogni volta che si provava ad affiancarlo, lo stesso procedeva a zig zag impedendo al veicolo militare il sorpasso o l’affiancamento». Avrebbe inoltre «posto in essere tutte le condotte per impedire il fermo nonché pericolose per l’incolumità di tutti...». Quando poi l’imputato si è schiantato - per il maresciallo - «ha tentato la fuga a piedi ma è stato fermato...».

4 marzo 2011

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