Caso Matilda, Cangialosi indagato
Si riapre l’inchiesta sulla morte di Matilda, la bimba di 2 anni uccisa nell’estate del 2005 a Roasio, a seguito di un forte calcio alla schiena. Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Vercelli ieri mattina ha deciso di revocare il “non luogo a procedere” nei confronti di Antonio Cangialosi, all’epoca dei fatti fidanzato di Elena Romani, la madre della piccola, assolta in tutti e tre i gradi di giudizio in un iter durato circa sette anni. Nella casa dove morì Matilda c’erano solo la mamma e l’ex fidanzato, ora residente in Emilia Romagna dove lavora come autotrasportatore.
Si riapre l’inchiesta sulla morte di Matilda, la bimba di 2 anni uccisa nell’estate del 2005 a Roasio, a seguito di un forte calcio alla schiena. Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Vercelli ieri mattina ha deciso di revocare il “non luogo a procedere” nei confronti di Antonio Cangialosi, all’epoca dei fatti fidanzato di Elena Romani, la madre della piccola, assolta in tutti e tre i gradi di giudizio in un iter durato circa sette anni. Nella casa dove morì Matilda c’erano solo la mamma e l’ex fidanzato, ora residente in Emilia Romagna dove lavora come autotrasportatore. La Procura di Vercelli ha 6 mesi di tempo per la nuova inchiesta giudiziaria, che s’annuncia complessa e che tanto clamore ha suscitato nel Biellese, dove l’ex coppia è molto conosciuta. Cangialosi è indagato per “omicidio preterintenzionale”, reato che si configura quando il protagonista determina la morte della vittima come conseguenza di un’azione violenta, che però non aveva come finalità la morte bensì una lesione o una percossa.