Caserma dei carabinieri di Cossato: sistemarla è impossibile

COSSATO - «Un mese e mezzo fa, avevo letto sui giornali di una visita a Cossato del generale dei carabinieri Gino Micale per verificare lo stato di degrado dell’attuale caserma, cioè della ex biblioteca. Non si è, però, mai saputo nulla al riguardo». Lo ha affermato, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il capogruppo di “Cossato in Comune’’ Stefano Revello, il quale ha colto l’occasione per puntualizzare: «Sull’edificio crescono addirittura delle piante». In conclusione del suo intervento, il consigliere ha chiesto delucidazioni alla giunta: «Vorrei avere notizie sull’attuale caserma ed anche su quella precedente», ha affermato.
A rispondergli è stato il sindaco Claudio Corradino, il quale ha esordito dicendo che «il discorso è aperto». «Vorremmo migliorare l’attuale caserma, che abbiamo messo gratuitamente a disposizione del Ministero degli interni, ma a causa del famigerato patto di stabilità non possiamo farlo - ha chiarito -. Cercheremo di coinvolgere gli altri Comuni limitrofi e le Fondazioni, mentre all’Unione Industriale Biellese chiederemo se possono intervenire per quanto concerne la spesa per la stesura del progetto. Non c’è, comunque, la concreta possibilità di effettuare degli interventi corposi. Per realizzare una nuova caserma, ci vorrebbero dai 4 agli 8 milioni di euro. L’ex caserma, d’altronde, non è antisismica e metterla a disposizione di altri non è possibile. Abbiamo scelto di spendere quel poco che abbiamo nel sociale ed in altri settori». «Scriverò allora al presidente Esselunga Caprotti (mancato proprio in questi giorni, ndr) - ha ribattuto Revello - per chiedere se è d’accordo che i 180mila euro versati alcuni anni fa al Comune di Cossato per ampliare la strada Pratobello-Cerreto Castello siano destinati alla costruzione di una nuova caserma dei carabinieri». L’assessore al bilancio Carlo Furno Marchese ha, però, subito spiegato che «i soldi in questione sono destinati alla realizzazione di quella strada e, per legge, la destinazione non può, per nessun motivo, essere modificata».
Franco Graziola
COSSATO - «Un mese e mezzo fa, avevo letto sui giornali di una visita a Cossato del generale dei carabinieri Gino Micale per verificare lo stato di degrado dell’attuale caserma, cioè della ex biblioteca. Non si è, però, mai saputo nulla al riguardo». Lo ha affermato, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il capogruppo di “Cossato in Comune’’ Stefano Revello, il quale ha colto l’occasione per puntualizzare: «Sull’edificio crescono addirittura delle piante». In conclusione del suo intervento, il consigliere ha chiesto delucidazioni alla giunta: «Vorrei avere notizie sull’attuale caserma ed anche su quella precedente», ha affermato.
A rispondergli è stato il sindaco Claudio Corradino, il quale ha esordito dicendo che «il discorso è aperto». «Vorremmo migliorare l’attuale caserma, che abbiamo messo gratuitamente a disposizione del Ministero degli interni, ma a causa del famigerato patto di stabilità non possiamo farlo - ha chiarito -. Cercheremo di coinvolgere gli altri Comuni limitrofi e le Fondazioni, mentre all’Unione Industriale Biellese chiederemo se possono intervenire per quanto concerne la spesa per la stesura del progetto. Non c’è, comunque, la concreta possibilità di effettuare degli interventi corposi. Per realizzare una nuova caserma, ci vorrebbero dai 4 agli 8 milioni di euro. L’ex caserma, d’altronde, non è antisismica e metterla a disposizione di altri non è possibile. Abbiamo scelto di spendere quel poco che abbiamo nel sociale ed in altri settori». «Scriverò allora al presidente Esselunga Caprotti (mancato proprio in questi giorni, ndr) - ha ribattuto Revello - per chiedere se è d’accordo che i 180mila euro versati alcuni anni fa al Comune di Cossato per ampliare la strada Pratobello-Cerreto Castello siano destinati alla costruzione di una nuova caserma dei carabinieri». L’assessore al bilancio Carlo Furno Marchese ha, però, subito spiegato che «i soldi in questione sono destinati alla realizzazione di quella strada e, per legge, la destinazione non può, per nessun motivo, essere modificata».
Franco Graziola