La prima "casa in ferro"

La prima "casa in ferro"
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(3 nov) I residenti che passano, a piedi oppure in macchina, restano quasi sempre un po’ perplessi. Se sono in due o tre, poi, si scambiano occhiate e commenti sottovoce, con aria dubbiosa. Lo scheletro in ferro con una mezza dozzina di operai al lavoro, in effetti, è uno spettacolo non usuale. Da opera d’arte contemporanea a cielo aperto. Che attira, ma inquieta anche un po’. Per la società “Ergena”, però, il cantiere aperto in paese dall’inizio del mese scorso è il primo passo verso la realizzazione delle abitazioni del terzo millennio: le “case in ferro”, che in realtà sono d’acciaio. Sì, proprio acciaio, lo stesso che è stato utilizzato per tirare su importanti grattacieli a Dubai. I residenti che passano, a piedi oppure in macchina, restano quasi sempre un po’ perplessi. Se sono in due o tre, poi, si scambiano occhiate e commenti sottovoce, con aria dubbiosa. Lo scheletro in ferro con una mezza dozzina di operai al lavoro, in effetti, è uno spettacolo non usuale. Da opera d’arte contemporanea a cielo aperto. Che attira, ma inquieta anche un po’. Per la società “Ergena”, però, il cantiere aperto in paese dall’inizio del mese scorso è il primo passo verso la realizzazione delle abitazioni del terzo millennio: le “case in ferro”, che in realtà sono d’acciaio. Sì, proprio acciaio, lo stesso che è stato utilizzato per tirare su importanti grattacieli a Dubai.

La storia. «Grazie al sistema costruttivo “Dry Tech” siamo in grado di assicurare abitazioni a costi competitivi, in tempi certi e con caratteristiche di sicurezza e di risparmio energetico avveniristiche - assicura Claudio Manachino, uno dei responsabili dell’azienda, che ha sede a Biella -. A prova di smentita ritengo che l’attuale villetta in costruzione sia la prima “casa in ferro” in Italia. Mi pare ci sia stato qualcosa di analogo, ma con proprietà molto lontane da quelle dell’immobile che stiamo costruendo. In altri paesi questo sistema è molto diffuso e penso alla Francia. Da noi c’è tutto da far scoprire. Noi siamo quindi all’avanguardia. Questa specializzazione, ovviamente, non nasce dal nulla, ma arriva dopo anni di esperienza consolidata nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica, applicata al settore civile ed industriale».

I tempi. L’azienda sta costruendo la villetta, che sarà di ducento metri quadrati scarsi, e successivamente la venderà a una giovane coppia, innamoratasi dell’idea. «Un amico ce ne aveva parlato. Così mi sono informato e il progetto mi ha convinto - spiega Stefano Manno, futuro proprietario dell’immobile insieme alla moglie Laura Tibi -. Seguo i lavori quasi tutti i giorni e sono contento della scelta. Sa di futuro e corrisponde alle nostre esigenze».

Cantiere. La prima pietra è stata posata all’inizio dello scorso mese di ottobre. E le chiavi saranno date ai giovani acquirenti nel prossimo mese di gennaio. Questo il programma dell’azienda, che sui tempi si gioca molta della propria credibilità commerciale. Nel cantiere lavorano diversi operai, che nei giorni scorsi hanno quasi completato lo scheletro della struttura. In linea di massima la parte in acciaio consiste nell’intelaiatura generale, sulla quale vengono poi applicate una serie di elementi di tamponamento.

Dicono di loro. «Il sistema costruttivo consente la realizzazione di abitazioni di grande pregio architettonico garantendo un elevato standard di qualità, comfort e benessere abitativo - aggiuge Manachino -. L’abitazione è all’avanguardia per quanto riguarda i fattori sismici e le calamità naturali in genere e, soprattutto, per quanto riguarda il discorso del risparmio energetico». I costi della villetta s’aggirano di poco sopra i mille euro al metro quadrato. Nella foto Sarcì un momento dei lavori

3 novembre 2011

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