Caro-mense, referendum

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Hanno provato a far cambiare idea alla giunta guidata da Dino Gentile nelle sedi istituzionali, convocando commissioni per esaminare gli aumenti dei servizi a domanda individuale, soprattutto il costo dei pasti in mensa e le rette degli asili nido.
 Hanno anche provato a capire se le proteste organizzate dai genitori potessero avere dei riscontri positivi. Poi, però, vista l’annunciata intenzione della giunta di proseguire sulla strada intrapresa lanciano qualcosa che a Biella non si era mai vista: scavando nelle pieghe del regolamento comunale hanno scovato una postilla che prevede l’istituzione di un referendum popolare per abrogare la delibera che lo scorso 31 gennaio ha portato alla crescita delle tariffe sui servizi. L’opposizione si muove e annuncia una consultazione popolare per far fronte agli aumenti del Comune.

«Quattro mesi ci separano»  - dicono i capigruppo Roberto Pietrobon, Vittorio Barazzotto, Benito Possemato, Rinaldo Chiola e Sabatino Botta -dal 31 gennaio quando, con un vero e proprio blitz, la Giunta Gentile ha deciso di aumentare in maniera spropositata le tariffe per i servizi a domanda individuale. Mense, Asili nido, scuolabus, centri estivi hanno visto un aumento dal 10 al 23% che si aggiungono ai rincari sul trasporto pubblico, sull’Irpef e si completano con l’Imu.  In questi quattro mesi abbiamo provato a contrastare nelle sedi istituzionali e non solo, la delibera del 31 gennaio e come noi, la stragrande maggioranza delle famiglie di Biella che hanno messo in campo diverse forme di protesta sfociate, il 4 aprile scorso, nell’inedita e fragorosa “Pietanziera day”. Tutti questi tentativi si sono infranti contro il muro ottuso e arrogante che la Giunta Gentile ha frapposto verso le richieste delle famiglie, già così pesantemente colpite dalla crisi che attanaglia il nostro territorio».

L’Idea. Da qui l’idea di ricorrere al referendum. «Le timidissime aperture promesse al comitato genitori sul “quoziente famigliare” previsto fino al 31 gennaio - dicono dall’opposizione - non hanno visto nessuna modifica nell’allegato al Bilancio previsionale che domani  e mercoledì prossimo il Consiglio comunale di Biella sarà chiamato a votare.  Di fronte all’atteggiamento ottuso e arrogante dell’amministrazione di centro destra, assolutamente impermeabile ai bisogni e alle conseguenze sociali della crisi che colpisce ampi strati della popolazione, il centro sinistra ha deciso che la nostra opposizione non si limiterà solamente al dibattito e al voto contrario nell’aula di Palazzo Oropa.  Il centro sinistra ha quindi deciso di affidarsi al solo strumento democratico che lo Statuto comunale ci consente, proponendo un referendum abrogativo della delibera allegata al Bilancio che ha imposto dal 1° febbraio 2012 gli odiosi e, per molte famiglie davvero insostenibili, aumenti.  Se il Bilancio fosse approvato mercoledì prossimo, attiveremo tutti i canali statutari per predisporre, il prima possibile, la raccolta firme per l’indizione del Referendum popolare. Capiremo se, queste pesantissime scelte sono o no condivise dalla maggioranza dei nostri e delle nostre concittadine e, alla fine, ciascuno trarrà le dovute conclusioni».

Enzo Panelli

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