Rubavano capi della Fred Perry

Rubavano capi della Fred Perry
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(7 mar) Quando l’esperto anti contraffazione dell’azienda s’è trovato per le mani quei capi d’abbigliamento recuperati dai carabinieri, non ha avuto dubbi: «Ma questi sono veri - ha esclamato -, altro che tarocchi...». Senza contare che proprio tutti quei pantaloni, le polo, le camicie e tutto il resto - 750 capi per un valore indefinito di migliaia di euro - facevano parte della collezione primavera-estate 2010 che ancora non era stata immessa nel circuito commerciale (alcuni nella foto). I capi d’abbigliamento sono della “Fred Perry”, il noto marchio straniero che produce esclusivamente in Italia, a differenza di molti altri marchi che sostengono di essere italiani, ma producono in realtà all’estero. Una griffa che viene importata in esclusiva in Italia dalla ditta “Beta Spa” con sede in strada antica per Benna a Verrone e che viene costantemente presa di mira dai falsari, proprio per la sua qualità e per la facilità con cui si riesce, troppo spesso, a superare controlli meno rigidi di quanto dovrebbero essere.
ALTRI PARTICOLARI SU ECO DI BIELLA IN EDICOLA DOMANI. (7 mar) Quando l’esperto anti contraffazione dell’azienda s’è trovato per le mani quei capi d’abbigliamento recuperati dai carabinieri, non ha avuto dubbi: «Ma questi sono veri - ha esclamato -, altro che tarocchi...». Senza contare che proprio tutti quei pantaloni, le polo, le camicie e tutto il resto - 750 capi per un valore indefinito di migliaia di euro - facevano parte della collezione primavera-estate 2010 che ancora non era stata immessa nel circuito commerciale (alcuni nella foto). I capi d’abbigliamento sono della “Fred Perry”, il noto marchio straniero che produce esclusivamente in Italia, a differenza di molti altri marchi che sostengono di essere italiani, ma producono in realtà all’estero. Una griffa che viene importata in esclusiva in Italia dalla ditta “Beta Spa” con sede in strada antica per Benna a Verrone e che viene costantemente presa di mira dai falsari, proprio per la sua qualità e per la facilità con cui si riesce, troppo spesso, a superare controlli meno rigidi di quanto dovrebbero essere.
A rubare tutti quei capi della nuova collezione - stando ai carabinieri di Candelo e del Reparto operativo che hanno condotto le indagini - è stato un magazziniere infedele della ditta, Enrico B., 20 anni, di Biella, che si è fatto aiutare da due complici, Alessandro B., 31 anni, di Biella, e un minorenne di Rosazza. Ne sono stati portati via a interi scatoloni, per migliaia e migliaia di euro. La merce finiva poi sul banchetto di un quarto complice, Raffaele B., 38 anni, di Occhieppo Inferiore, commerciante ambulante, che la vendeva a prezzi inferiori rispetto al vero valore commerciale, nei mercati di mezzo Piemonte. Alla fine sono stati denunciati tutti e quattro e il magazziniere, ovviamente, è stato licenziato in tronco.
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7 marzo 2010

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