Cantieri in via Tripoli, scoppia la protesta

Cantieri in via Tripoli, scoppia la protesta
Pubblicato:
Aggiornato:

BIELLA - Ora non ce la fanno più. E quel cartello, che proroga fino alla fine di febbraio il cantiere lungo via Tripoli è la goccia che fa traboccare il vaso. Sono rimasti in silenzio, pazienti, in attesa che i lavori lungo uno degli assi più trafficati della città arrivassero a compimento. Ma le continue riaperture per il completamento delle opere sotto il manto stradale, ora stanno diventando davvero insopportabili. E i commercianti che hanno le vetrine che si affacciano proprio lungo via Tripoli, ora alzano la voce. E chiedono al Comune di Biella un maggior coordinamento degli interventi, perché quattro mesi con il cantiere che impedisce il transito alle autovetture o il parcheggio, li danneggia a dismisura.

 

«Partiamo dal fatto - spiega Dino Diana, che ha un’attività di ristorazione in via Tripoli e che parla anche a nome di altri colleghi che hanno i negozi in zona - che se i lavori devono essere fatti, beh, non siamo noi a dire di no. Ma c’è un limite a tutto. Da ottobre qui si  scava, poi si chiude il cantiere, si disegna la segnaletica per terra, poi si riapre il cantiere e si spacca nuovamente. Abbiamo avuto una pausa durante il periodo natalizio, quando il Comune ha ordinato lo stop dei lavori per non danneggiare il commercio. Poi, però, si è tornato a scavare ed ora è arrivata una nuova proroga di quindici giorni che porta la scadenza a fine febbraio. Noi non ce la facciamo davvero più». La richiesta dei commercianti della zona è chiara: serve più coordinamento, per evitare che un intervento duri così tanto tempo. «Io parlo per me - sottolinea Diana -, ma anche per gli altri esercenti. Abbiamo avuto dei danni a livello economico decisamente importanti. Io, ad esempio, per la pausa pranzo ho dovuto lasciare a casa un dipendente visto il calo del lavoro a causa della presenza del cantiere e dell’assenza di parcheggi. Si fa in fretta a perdere un cliente, ci si mette molto più tempo a riconquistarlo. Comprendo che gli interventi, se necessari, debbano essere fatti, e non me la prendo per questo. Ma ci vorrebbe più attenzione e più rispetto, soprattutto sulle tempistiche, perché anche noi dobbiamo avere la possibilità di lavorare».

 

In via Tripoli  gli interventi durano ormai da mesi, con l’accesso da via Rosselli che rimane inesorabilmente chiuso a causa del restringimento della carreggiata. «Gli automobilisti - spiega Diana - sono costretti a effettuare giri lunghissimi. Con il risultato che non frequentano più la zona, creando non pochi problemi al commercio. Persino gli abitanti dei condomini presenti lungo la via ormai sono esasperati. Quello che chiediamo non è molto, solo un maggior coordinamento degli interventi, per evitare di arrecare danni al commercio».

Enzo Panelli

BIELLA - Ora non ce la fanno più. E quel cartello, che proroga fino alla fine di febbraio il cantiere lungo via Tripoli è la goccia che fa traboccare il vaso. Sono rimasti in silenzio, pazienti, in attesa che i lavori lungo uno degli assi più trafficati della città arrivassero a compimento. Ma le continue riaperture per il completamento delle opere sotto il manto stradale, ora stanno diventando davvero insopportabili. E i commercianti che hanno le vetrine che si affacciano proprio lungo via Tripoli, ora alzano la voce. E chiedono al Comune di Biella un maggior coordinamento degli interventi, perché quattro mesi con il cantiere che impedisce il transito alle autovetture o il parcheggio, li danneggia a dismisura.

 

«Partiamo dal fatto - spiega Dino Diana, che ha un’attività di ristorazione in via Tripoli e che parla anche a nome di altri colleghi che hanno i negozi in zona - che se i lavori devono essere fatti, beh, non siamo noi a dire di no. Ma c’è un limite a tutto. Da ottobre qui si  scava, poi si chiude il cantiere, si disegna la segnaletica per terra, poi si riapre il cantiere e si spacca nuovamente. Abbiamo avuto una pausa durante il periodo natalizio, quando il Comune ha ordinato lo stop dei lavori per non danneggiare il commercio. Poi, però, si è tornato a scavare ed ora è arrivata una nuova proroga di quindici giorni che porta la scadenza a fine febbraio. Noi non ce la facciamo davvero più». La richiesta dei commercianti della zona è chiara: serve più coordinamento, per evitare che un intervento duri così tanto tempo. «Io parlo per me - sottolinea Diana -, ma anche per gli altri esercenti. Abbiamo avuto dei danni a livello economico decisamente importanti. Io, ad esempio, per la pausa pranzo ho dovuto lasciare a casa un dipendente visto il calo del lavoro a causa della presenza del cantiere e dell’assenza di parcheggi. Si fa in fretta a perdere un cliente, ci si mette molto più tempo a riconquistarlo. Comprendo che gli interventi, se necessari, debbano essere fatti, e non me la prendo per questo. Ma ci vorrebbe più attenzione e più rispetto, soprattutto sulle tempistiche, perché anche noi dobbiamo avere la possibilità di lavorare».

 

In via Tripoli  gli interventi durano ormai da mesi, con l’accesso da via Rosselli che rimane inesorabilmente chiuso a causa del restringimento della carreggiata. «Gli automobilisti - spiega Diana - sono costretti a effettuare giri lunghissimi. Con il risultato che non frequentano più la zona, creando non pochi problemi al commercio. Persino gli abitanti dei condomini presenti lungo la via ormai sono esasperati. Quello che chiediamo non è molto, solo un maggior coordinamento degli interventi, per evitare di arrecare danni al commercio».

Enzo Panelli

Seguici sui nostri canali