Cannabis, una proposta “fumosa”
Se c’è un argomento di perenne attualità che non sembra mettere d’accordo posizioni diverse dell’opinione pubblica, è quello della legalizzazione della cannabis. E questo tratto emerge ancor più quando si chiede un’opinione a chi si trova a dover prendere posizione in merito, in Parlamento. Proprio ora poi, che la legalizzazione della marijuana, contenuta in una proposta di legge sottoscritta da 218 parlamentari, di fatto attende la reazione della politica, sorprende ma non troppo che anche gli schieramenti scricchiolino di fronte alla domanda: «Favorevole o contrario alla legalizzazione?».
Sul fronte biellese in Parlamento, il deputato di Lega Nord Roberto Simonetti e i senatori del Pd, Nicoletta Favero e Gianluca Susta, esprimono con fermezza la loro posizione. Nessuno di loro è tra i politici che hanno sottoscritto la proposta, ma hanno già il loro voto in tasca. Nel caso di Simonetti è un secco “no”. Il motivo lo spiega lui stesso: «Io non faccio distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e credo che lo Stato debba essere integerrimo e non incentivare a una società deresponsabilizzata. Legalizzare la cannabis non è né una necessità, né un’urgenza, tantomeno la soluzione. Nel Biellese, abbiamo la lezione del Sert in città, di cui abbiamo chiesto lo spostamento». Quello di Simonetti, però, sarebbe un “sì” sulla legalizzazione della prostituzione, linea comune a Matteo Salvini: «La raccolta firme per abrogare la legge Merlin terminerà a giorni. Confido avremo i numeri». Tornando alle questione, è un “no” deciso anche quello di Nicoletta Favero. La senatrice: «Io sono per la cannabis terapeutica, nient’altro. Bisogna andare a monte di tutte le dipendenze e così, invece, mi sembra solo un incitamento all’uso».
Legge la stessa cosa da un’altro punto di vista Gianluca Susta che, pur dicendosi contrario, voterebbe “sì”: «La proposta di legge è stesa con attenzione verso i critici, nella logica ristretta della “riduzione del danno”. Ricordiamo che, nonostante 40 anni di proibizionismo, sono 8 milioni i consumatori di cannabis che si rivolgono al mercato clandestino, prede della criminalità organizzata. Questo sarebbe un modo per spezzare il circolo vizioso».
Giovanna Boglietti
Se c’è un argomento di perenne attualità che non sembra mettere d’accordo posizioni diverse dell’opinione pubblica, è quello della legalizzazione della cannabis. E questo tratto emerge ancor più quando si chiede un’opinione a chi si trova a dover prendere posizione in merito, in Parlamento. Proprio ora poi, che la legalizzazione della marijuana, contenuta in una proposta di legge sottoscritta da 218 parlamentari, di fatto attende la reazione della politica, sorprende ma non troppo che anche gli schieramenti scricchiolino di fronte alla domanda: «Favorevole o contrario alla legalizzazione?».
Sul fronte biellese in Parlamento, il deputato di Lega Nord Roberto Simonetti e i senatori del Pd, Nicoletta Favero e Gianluca Susta, esprimono con fermezza la loro posizione. Nessuno di loro è tra i politici che hanno sottoscritto la proposta, ma hanno già il loro voto in tasca. Nel caso di Simonetti è un secco “no”. Il motivo lo spiega lui stesso: «Io non faccio distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e credo che lo Stato debba essere integerrimo e non incentivare a una società deresponsabilizzata. Legalizzare la cannabis non è né una necessità, né un’urgenza, tantomeno la soluzione. Nel Biellese, abbiamo la lezione del Sert in città, di cui abbiamo chiesto lo spostamento». Quello di Simonetti, però, sarebbe un “sì” sulla legalizzazione della prostituzione, linea comune a Matteo Salvini: «La raccolta firme per abrogare la legge Merlin terminerà a giorni. Confido avremo i numeri». Tornando alle questione, è un “no” deciso anche quello di Nicoletta Favero. La senatrice: «Io sono per la cannabis terapeutica, nient’altro. Bisogna andare a monte di tutte le dipendenze e così, invece, mi sembra solo un incitamento all’uso».
Legge la stessa cosa da un’altro punto di vista Gianluca Susta che, pur dicendosi contrario, voterebbe “sì”: «La proposta di legge è stesa con attenzione verso i critici, nella logica ristretta della “riduzione del danno”. Ricordiamo che, nonostante 40 anni di proibizionismo, sono 8 milioni i consumatori di cannabis che si rivolgono al mercato clandestino, prede della criminalità organizzata. Questo sarebbe un modo per spezzare il circolo vizioso».
Giovanna Boglietti