Bus, patto Biella-Vercelli: si vende
BIELLA - La maggioranza delle azioni di Atap a breve finirà sul mercato e a quel punto anche gli altri soci potranno accodarsi ai due capofila e “liberarsi” della loro partecipazione nell’azienda che si occupa di trasporto pubblico sui territori di Biella e Vercelli. Mercoledì è stato infatti firmato il protocollo tra la Provincia di Biella e quella di Vercelli con cui si indica la prima come capofila per stilare il bando di vendita della maggioranza delle azioni, circa il 60 per cento del totale. Una decisione che era già stata annunciata nei mesi scorsi dal presidente Emanuele Ramella Pralungo che ha trovato una quadra con il suo omologo vercellese Carlo Riva Vercellotti che già da tempo sta cercando di vendere le azioni di Atap (i bandi, sino ad ora, sono però andati deserti). La decisione di mettere sul mercato la maggioranza delle azioni, però, potrebbe rendere la partita decisamente più interessante perché un privato, eventualmente interessato, avrebbe l’intero controllo della società. Da qui l’invito anche agli altri soci di accodarsi all’iniziativa.
Non cade dalle nuvole il nuovo presidente di Atap. Rinaldo Chiola: «Devo innanzitutto premettere che è la legge che vincola gli enti pubblici a rivedere le proprie scelte sulle partecipate. C’è però una postilla, nell’accordo siglato tra le due Province, che rende la partita assai interessante anche per noi di Atap e per il mio consiglio di amministrazione. Il bando di vendita potrà essere infatti ritirato nel caso in cui altre società pubbliche manifestino l’interesse di acquistare Atap. E questo per noi diventa uno stimolo in più. Potremo infatti cercare partner pubblici attraverso ricerche di mercato. In questo caso la sfida è assai delicata e se andasse in porto consentirebbe ad Atap di rimanere totalmente pubblica».
Per i conti della Provincia la cessione delle partecipazioni in Atap rappresenta una partita fondamentale per la sopravvivenza. Il circa 36 per cento della azioni detenute, secondo una recente perizia, valgono qualcosa come nove milioni di euro. Cifra che consentirebbe all’ente di tirare un grosso sospiro di sollievo in termini di stabilità economica.
Enzo Panelli
BIELLA - La maggioranza delle azioni di Atap a breve finirà sul mercato e a quel punto anche gli altri soci potranno accodarsi ai due capofila e “liberarsi” della loro partecipazione nell’azienda che si occupa di trasporto pubblico sui territori di Biella e Vercelli. Mercoledì è stato infatti firmato il protocollo tra la Provincia di Biella e quella di Vercelli con cui si indica la prima come capofila per stilare il bando di vendita della maggioranza delle azioni, circa il 60 per cento del totale. Una decisione che era già stata annunciata nei mesi scorsi dal presidente Emanuele Ramella Pralungo che ha trovato una quadra con il suo omologo vercellese Carlo Riva Vercellotti che già da tempo sta cercando di vendere le azioni di Atap (i bandi, sino ad ora, sono però andati deserti). La decisione di mettere sul mercato la maggioranza delle azioni, però, potrebbe rendere la partita decisamente più interessante perché un privato, eventualmente interessato, avrebbe l’intero controllo della società. Da qui l’invito anche agli altri soci di accodarsi all’iniziativa.
Non cade dalle nuvole il nuovo presidente di Atap. Rinaldo Chiola: «Devo innanzitutto premettere che è la legge che vincola gli enti pubblici a rivedere le proprie scelte sulle partecipate. C’è però una postilla, nell’accordo siglato tra le due Province, che rende la partita assai interessante anche per noi di Atap e per il mio consiglio di amministrazione. Il bando di vendita potrà essere infatti ritirato nel caso in cui altre società pubbliche manifestino l’interesse di acquistare Atap. E questo per noi diventa uno stimolo in più. Potremo infatti cercare partner pubblici attraverso ricerche di mercato. In questo caso la sfida è assai delicata e se andasse in porto consentirebbe ad Atap di rimanere totalmente pubblica».
Per i conti della Provincia la cessione delle partecipazioni in Atap rappresenta una partita fondamentale per la sopravvivenza. Il circa 36 per cento della azioni detenute, secondo una recente perizia, valgono qualcosa come nove milioni di euro. Cifra che consentirebbe all’ente di tirare un grosso sospiro di sollievo in termini di stabilità economica.
Enzo Panelli