Bona, quartier generale di 54 imprese

Bona, quartier generale di 54 imprese
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BIELLA - Quartier generale delle imprese del territorio per un giorno. L’istituto tecnico “Eugenio Bona” di Biella si prepara a ospitare, ancora una volta, “Bona Up!”, iniziativa che pone il mondo della scuola direttamente a contatto con il tessuto produttivo locale. E che, anzi, porta quel tessuto in aula, per offrire agli studenti ore di lezione e confronto “a tu per tu” con esperti: in questo caso, 54 tra enti e imprese per 12 diversi settori, che comunicheranno con 680 ragazzi.

Da SellaLab a Rete al Femminile, da Mantico a Emiliano Toso, dal Santuario di Oropa a Urban Kintsugi al Gruppo Giovani Imprenditori di Unione Industriale Biellese. Sono solo alcuni dei nomi che, aprendo di porta in porta le aule del “Bona”, il prossimo lunedì 6 novembre, si potranno vedere in cattedra.

Quel giorno, però, “Bona Up!” si troverà ad ospitare, per la prima volta, la finale di una competizione mai sperimentata prima dall’istituto. E che comincerà giovedì 2 novembre, a Palazzo Gromo Losa. Si tratta dell’hackathon a squadre “#Bonahack”, voluta in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Biella per promuovere e premiare idee innovative nella filiera dei beni culturali e del turismo biellese. Dato un tema, che sarà svelato solo nel contesto della gara, i 38 allievi partecipanti, scelti tra i frequentanti delle classi quinte, si sfideranno mettendo a punto sei progetti, il migliore dei quali - dopo le rifiniture e la messa on line sulla piattaforma della scuola - sarà proclamato proprio il prossimo 6 novembre, nella sede del “Bona”. Uno sarà il vincitore, ma il premio, per tutti i concorrenti, consisterà nell’apprendimento di ciò che significa lavorare in team, sostenere la propria idea, mettere in gioco competenze non propriamente scolastiche e, non ultimo, farlo in breve tempo. 

Tra gli ospiti di “Bona Up!” spicca anche il centro “Mente Locale”, novità nel futuro dell’istituto in senso più ampio. L’iniziativa appena insediatasi a Villa Boffo, volta a prendersi cura delle persone con decadimento cognitivo e Alzheimer, potrebbe infatti coinvolgere in un progetto di alternanza scuola-lavoro gli studenti dell’indirizzo socio-sanitario. La scuola ha presentato la propria disponibilità e, incoraggiata da un interessa dall’altra parte, attende definitivo riscontro, che amplierebbe l’offerta formativa del corso.

Giovanna Boglietti   

BIELLA - Quartier generale delle imprese del territorio per un giorno. L’istituto tecnico “Eugenio Bona” di Biella si prepara a ospitare, ancora una volta, “Bona Up!”, iniziativa che pone il mondo della scuola direttamente a contatto con il tessuto produttivo locale. E che, anzi, porta quel tessuto in aula, per offrire agli studenti ore di lezione e confronto “a tu per tu” con esperti: in questo caso, 54 tra enti e imprese per 12 diversi settori, che comunicheranno con 680 ragazzi.

Da SellaLab a Rete al Femminile, da Mantico a Emiliano Toso, dal Santuario di Oropa a Urban Kintsugi al Gruppo Giovani Imprenditori di Unione Industriale Biellese. Sono solo alcuni dei nomi che, aprendo di porta in porta le aule del “Bona”, il prossimo lunedì 6 novembre, si potranno vedere in cattedra.

Quel giorno, però, “Bona Up!” si troverà ad ospitare, per la prima volta, la finale di una competizione mai sperimentata prima dall’istituto. E che comincerà giovedì 2 novembre, a Palazzo Gromo Losa. Si tratta dell’hackathon a squadre “#Bonahack”, voluta in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Biella per promuovere e premiare idee innovative nella filiera dei beni culturali e del turismo biellese. Dato un tema, che sarà svelato solo nel contesto della gara, i 38 allievi partecipanti, scelti tra i frequentanti delle classi quinte, si sfideranno mettendo a punto sei progetti, il migliore dei quali - dopo le rifiniture e la messa on line sulla piattaforma della scuola - sarà proclamato proprio il prossimo 6 novembre, nella sede del “Bona”. Uno sarà il vincitore, ma il premio, per tutti i concorrenti, consisterà nell’apprendimento di ciò che significa lavorare in team, sostenere la propria idea, mettere in gioco competenze non propriamente scolastiche e, non ultimo, farlo in breve tempo. 

Tra gli ospiti di “Bona Up!” spicca anche il centro “Mente Locale”, novità nel futuro dell’istituto in senso più ampio. L’iniziativa appena insediatasi a Villa Boffo, volta a prendersi cura delle persone con decadimento cognitivo e Alzheimer, potrebbe infatti coinvolgere in un progetto di alternanza scuola-lavoro gli studenti dell’indirizzo socio-sanitario. La scuola ha presentato la propria disponibilità e, incoraggiata da un interessa dall’altra parte, attende definitivo riscontro, che amplierebbe l’offerta formativa del corso.

Giovanna Boglietti   

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