Biogas al Brianco, (per ora) si va avanti
SALUSSOLA - Non si tratta né di un sì né di un no. Si tratta semplicemente della prima puntata di un percorso che, solo una volta arrivato al termine, potrà sfociare in un consenso o in un diniego. La conferenza dei servizi che mercoledì mattina, negli uffici della Provincia, ha messo sul tavolo il progetto di “Impianto di recupero energetico per la produzione di energia da fonti rinnovabili mediante trattamento di rifiuti organici selezionati in processi di digestione anaerobica e compostaggio” (ovvero di produzione di biometano da compost e sfalci, con successiva immissione nella rete di distribuzione) presentato nei mesi scorsi dalla ditta San Tommaso srl di Legnano, e che dovrebbe vedere la luce al Brianco, ha infatti rappresentato solo il primo tassello della fase istruttoria di un articolato iter autorizzativo. Ma alcuni elementi, pur in questo contesto così embrionale, sembrano già chiari.
A spiegarlo è il responsabile del procedimento, il funzionario provinciale Davide Zanino, il quale fa notare che «di fatto, gli enti e i soggetti presenti al tavolo tecnico hanno in generale espresso parere positivo al progetto». Un primo gol dell’azienda, dunque, che ora sarà messo nel cassetto con il resto del faldone. Ma che comunque non rappresenta una vittoria: «A fianco dei pareri favorevoli espressi dal Comune e dagli altri enti - spiega ancora Zanino - ora bisognerà infatti integrare l’istruttoria con il parere della Soprintendenza», la quale dovrà essere interpellata - dal momento che ieri non era presente - in merito all’esecuzione degli scavi per la realizzazione degli allacciamenti. Un parere dovuto, considerato anche che Salussola costituisce zona archeologica, della quale proprio il Brianco rappresenta uno dei punti di interesse. Una volta raccolti tutti i pareri si potrà procedere con l’iter: «Entro il prossimo 28 dicembre - conclude Zanino - l’organo tecnico valuterà il da farsi, ovvero se assoggettare il progetto a una richiesta di procedimento Via (valutazione di impatto ambientale, ndr) o se procedere con la procedura semplificata».
Del tutto favorevole al progetto si era mostrato fin da subito il Comune di Salussola, il quale nei giorni scorsi - tramite il sindaco Carlo Cabrio - aveva fatto sapere che l’impianto rappresenterebbe una «grossa opportunità per il paese». «Ci aspettiamo un impatto economico positivo - aveva affermato il primo cittadino -. Intanto, con l’assunzione prevista di dodici addetti, per la selezione dei quali è stata decretata la priorità dei residenti, e poi con la creazione dell’indotto, che i programmi prevedono particolarmente massiccio».
Veronica Balocco
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA - VIDEO
SALUSSOLA - Non si tratta né di un sì né di un no. Si tratta semplicemente della prima puntata di un percorso che, solo una volta arrivato al termine, potrà sfociare in un consenso o in un diniego. La conferenza dei servizi che mercoledì mattina, negli uffici della Provincia, ha messo sul tavolo il progetto di “Impianto di recupero energetico per la produzione di energia da fonti rinnovabili mediante trattamento di rifiuti organici selezionati in processi di digestione anaerobica e compostaggio” (ovvero di produzione di biometano da compost e sfalci, con successiva immissione nella rete di distribuzione) presentato nei mesi scorsi dalla ditta San Tommaso srl di Legnano, e che dovrebbe vedere la luce al Brianco, ha infatti rappresentato solo il primo tassello della fase istruttoria di un articolato iter autorizzativo. Ma alcuni elementi, pur in questo contesto così embrionale, sembrano già chiari.
A spiegarlo è il responsabile del procedimento, il funzionario provinciale Davide Zanino, il quale fa notare che «di fatto, gli enti e i soggetti presenti al tavolo tecnico hanno in generale espresso parere positivo al progetto». Un primo gol dell’azienda, dunque, che ora sarà messo nel cassetto con il resto del faldone. Ma che comunque non rappresenta una vittoria: «A fianco dei pareri favorevoli espressi dal Comune e dagli altri enti - spiega ancora Zanino - ora bisognerà infatti integrare l’istruttoria con il parere della Soprintendenza», la quale dovrà essere interpellata - dal momento che ieri non era presente - in merito all’esecuzione degli scavi per la realizzazione degli allacciamenti. Un parere dovuto, considerato anche che Salussola costituisce zona archeologica, della quale proprio il Brianco rappresenta uno dei punti di interesse. Una volta raccolti tutti i pareri si potrà procedere con l’iter: «Entro il prossimo 28 dicembre - conclude Zanino - l’organo tecnico valuterà il da farsi, ovvero se assoggettare il progetto a una richiesta di procedimento Via (valutazione di impatto ambientale, ndr) o se procedere con la procedura semplificata».
Del tutto favorevole al progetto si era mostrato fin da subito il Comune di Salussola, il quale nei giorni scorsi - tramite il sindaco Carlo Cabrio - aveva fatto sapere che l’impianto rappresenterebbe una «grossa opportunità per il paese». «Ci aspettiamo un impatto economico positivo - aveva affermato il primo cittadino -. Intanto, con l’assunzione prevista di dodici addetti, per la selezione dei quali è stata decretata la priorità dei residenti, e poi con la creazione dell’indotto, che i programmi prevedono particolarmente massiccio».
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