Bike park a Oropa? Forse in futuro

Bike park a Oropa? Forse in futuro
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Le Funivie Oropa, a modo loro, continuano a crederci, anche se c’è chi non lo direbbe. Ma frenano gli entusiasmi: «Le condizioni, ad oggi non ci sono. Domani chissà. Bisogna lavorarci su». Davanti a loro, un popolo di appassionati, che scalpita per vedere realizzati sogni che sembrano a portata di mano. Addetti ai lavori, che però non hanno accesso alla stanza dei bottoni. E non hanno piena coscienza di quelli che possono rappresentare i veri ostacoli del progetto, tra burocrazia e mancanza di fondi.

Ecco: il progetto di un bike park a Oropa, o comunque di un’Oropa fatta a misura di biker, torna a galla per iniziativa di uno degli storici promotori dell’idea, Emanuele Riberno. «Occasione mancata» è il concetto che avvolge il suo rammarico. Ma, alle condizioni attuali, lo sfogo si scontra con la realtà. «Oggi come oggi non ci sono le possibilità - afferma il presidente Funivie, Andrea Pollono -. Eppure, noi continuiamo a considerare le biciclette una grande possibilità di sviluppo per la Conca. Il punto è che bisogna fare in modo di creare le condizioni di legalità e burocrazia adeguate, reperendo allo stesso tempo i fondi necessari per attuare il progetto». Parole che, in soldoni, nascondono una presa di coscienza: in questo momento, il Biellese non può farcela.

«Non si tratta di mancanza di volontà», chiarisce il presidente, raccogliendo gli spunti lanciati da Riberno e rimbalzati poi nelle Filippine, dove ora soggiorna un altro storico promotore dell’iniziativa, il “Sensa Cunisiun” Alberto Fila (in basso, i tre interventi). Pollono fa infatti presente che, sin dall’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, i pensieri si sono necessariamente concentrati su priorità più pressanti. Problemi che potevano finire per compromettere in modo pesante il funzionamento del comprensorio. Uno tra tutti: il destino della cestovia, oggi aggrappato con forza all’esito di un crowdfunding che pian piano sembra dare i frutti sperati (pare che la cifra raggiunta si aggiri già sui 60mila euro dei circa 100 dati come goal). «Il nostro obiettivo primario è quello di rimettere in funzione l’impianto per la prossima stagione estiva», puntualizza il presidente. Facendo però capire che, tra tante difficoltà economiche, nessuno si è mai scordato della potenzialità rappresentata dalle due ruote. «Non una panacea per risolvere i problemi - chiarisce -, ma certamente un’opportunità. Cui speriamo di poter lavorare in futuro, creando però questa volta le condizioni per operare al meglio e in un’ottica di lungo periodo».

Veronica Balocco

Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 3 ottobre 2016

Le Funivie Oropa, a modo loro, continuano a crederci, anche se c’è chi non lo direbbe. Ma frenano gli entusiasmi: «Le condizioni, ad oggi non ci sono. Domani chissà. Bisogna lavorarci su». Davanti a loro, un popolo di appassionati, che scalpita per vedere realizzati sogni che sembrano a portata di mano. Addetti ai lavori, che però non hanno accesso alla stanza dei bottoni. E non hanno piena coscienza di quelli che possono rappresentare i veri ostacoli del progetto, tra burocrazia e mancanza di fondi.

Ecco: il progetto di un bike park a Oropa, o comunque di un’Oropa fatta a misura di biker, torna a galla per iniziativa di uno degli storici promotori dell’idea, Emanuele Riberno. «Occasione mancata» è il concetto che avvolge il suo rammarico. Ma, alle condizioni attuali, lo sfogo si scontra con la realtà. «Oggi come oggi non ci sono le possibilità - afferma il presidente Funivie, Andrea Pollono -. Eppure, noi continuiamo a considerare le biciclette una grande possibilità di sviluppo per la Conca. Il punto è che bisogna fare in modo di creare le condizioni di legalità e burocrazia adeguate, reperendo allo stesso tempo i fondi necessari per attuare il progetto». Parole che, in soldoni, nascondono una presa di coscienza: in questo momento, il Biellese non può farcela.

«Non si tratta di mancanza di volontà», chiarisce il presidente, raccogliendo gli spunti lanciati da Riberno e rimbalzati poi nelle Filippine, dove ora soggiorna un altro storico promotore dell’iniziativa, il “Sensa Cunisiun” Alberto Fila (in basso, i tre interventi). Pollono fa infatti presente che, sin dall’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, i pensieri si sono necessariamente concentrati su priorità più pressanti. Problemi che potevano finire per compromettere in modo pesante il funzionamento del comprensorio. Uno tra tutti: il destino della cestovia, oggi aggrappato con forza all’esito di un crowdfunding che pian piano sembra dare i frutti sperati (pare che la cifra raggiunta si aggiri già sui 60mila euro dei circa 100 dati come goal). «Il nostro obiettivo primario è quello di rimettere in funzione l’impianto per la prossima stagione estiva», puntualizza il presidente. Facendo però capire che, tra tante difficoltà economiche, nessuno si è mai scordato della potenzialità rappresentata dalle due ruote. «Non una panacea per risolvere i problemi - chiarisce -, ma certamente un’opportunità. Cui speriamo di poter lavorare in futuro, creando però questa volta le condizioni per operare al meglio e in un’ottica di lungo periodo».

Veronica Balocco

Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 3 ottobre 2016

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