Biella intelligente? No, a metà del guado

Biella intelligente? No, a metà del guado
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BIELLA - L’Italia è sempre più smart, ma a due velocità: lo dice il rapporto “Smart city index 2016” presentato martedì all’evento romano “Italia Smart” di EY (Ernst & Young). E, in questo contesto, le città metropolitane restano sul podio, Torino compresa che si situa al terzo posto, ma alla quale Milano post Expo ha strappato l’argento, mentre Biella (è 45ª scalando tre posizioni sul 2015 quand’era 48ª) e le altre città capoluogo del Piemonte si collocano a metà classifica con una crescita molto meno intensa tra le città medie e piccole dove brillano quelle del nord-est, da Mantova a Brescia.
In cima alla lista, in ordine, Bologna, Milano, Torino grazie a investimenti e a un mercato più ricettivo. Tra le 23 città medie in continua ascesa, posizionate tra il 4° e il 39° posto, la dimensione ridotta è risultata un facilitatore dello sviluppo delle infrastrutture e del correlato reperimento dei finanziamenti. Confermata la difficoltà delle piccole città del Sud dove gli investimenti infrastrutturali intelligenti sono ancora latitanti.

Il rapporto misura il processo di trasformazione delle città tra idee e progettualità indirizzate a migliorare la vivibilità e fruibilità dei servizi. Utilizzando oltre 470 indicatori, lo studio classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle 116 città capoluogo italiane, misurando la loro capacità di innovare.

Biella si colloca in prima fascia per l’esistenza di infrastrutture (banda larga) in grado di supportare il cambiamento, ma scendiamo in seconda fascia per tutti gli altri parametri che indicano la capacità delle istituzioni di investire in servizi per i cittadini e l’abilità nel fornire alla comunità delle piattaforme integrate ed efficaci per l’erogazione dei servizi digitali (infomobilità, scuola, sanità, turismo, @government) e per lo sviluppo sostenibile (ambiente, reti energetiche, mobilità alternativa).
Roberto Azzoni

Leggi di più sull'Eco di Biella di giovedì 17 marzo 2016

BIELLA - L’Italia è sempre più smart, ma a due velocità: lo dice il rapporto “Smart city index 2016” presentato martedì all’evento romano “Italia Smart” di EY (Ernst & Young). E, in questo contesto, le città metropolitane restano sul podio, Torino compresa che si situa al terzo posto, ma alla quale Milano post Expo ha strappato l’argento, mentre Biella (è 45ª scalando tre posizioni sul 2015 quand’era 48ª) e le altre città capoluogo del Piemonte si collocano a metà classifica con una crescita molto meno intensa tra le città medie e piccole dove brillano quelle del nord-est, da Mantova a Brescia.
In cima alla lista, in ordine, Bologna, Milano, Torino grazie a investimenti e a un mercato più ricettivo. Tra le 23 città medie in continua ascesa, posizionate tra il 4° e il 39° posto, la dimensione ridotta è risultata un facilitatore dello sviluppo delle infrastrutture e del correlato reperimento dei finanziamenti. Confermata la difficoltà delle piccole città del Sud dove gli investimenti infrastrutturali intelligenti sono ancora latitanti.

Il rapporto misura il processo di trasformazione delle città tra idee e progettualità indirizzate a migliorare la vivibilità e fruibilità dei servizi. Utilizzando oltre 470 indicatori, lo studio classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle 116 città capoluogo italiane, misurando la loro capacità di innovare.

Biella si colloca in prima fascia per l’esistenza di infrastrutture (banda larga) in grado di supportare il cambiamento, ma scendiamo in seconda fascia per tutti gli altri parametri che indicano la capacità delle istituzioni di investire in servizi per i cittadini e l’abilità nel fornire alla comunità delle piattaforme integrate ed efficaci per l’erogazione dei servizi digitali (infomobilità, scuola, sanità, turismo, @government) e per lo sviluppo sostenibile (ambiente, reti energetiche, mobilità alternativa).
Roberto Azzoni

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