«Biella? Deve continuare a osare»

«Biella? Deve continuare a osare»
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BIELLA - Alla presenza dei finalisti del Premio Biella Letteratura e Industria, tutti giornalisti oltre che scrittori, durante la serata a tema di sabato, organizzata dal Rotary di Vallemosso, il pubblico ha per la prima volta potuto visionare il documentario “1976-2016, testimoni di un anniversario”. Girato dai videomaker Beppe Anderi e Maurizio Pellegrini, la proiezione ha innescato una serie di considerazioni, partendo dall’avventura battagliera di Peppo Sacchi e Ivana Ramella che con Telebiella diedero inizio ad una rivoluzione nella comunicazione.

«Sono passati 4 decenni da quegli anni ’70, pieni di sogni - ha commentato Beppe Anderi -. Per documentare l’evoluzione complessa dell’informazione e per conoscere meglio Biella e le sue possibilità, abbiamo intervistato personaggi locali e anche di fuori Biella. Ci ha aiutato la grafica ironica di Andrea Della Fontana, originario veneto e biellese di adozione». Tanti hanno delineato la storia di Biella dal 1970 in poi. Oltre a Sacchi e le immagini di repertorio di Telebiella, sullo schermo hanno espresso il loro parere sul nostro territorio Nigel Thompson, Paolo Cerlati, Ivo Ramella, Paolo Piscozzo, Francesco Alberti La Marmora, Franco Ferraris, Matoko, Roberto Azzoni, Silvano Esposito, Paolo Piana, Loredana Favaretto, Nara Velludo, Rita De Lima.

Possiamo ancora cambiare la storia d’Italia? Se Telebiella è stata allora una pietra miliare per sconfiggere il monopolio Rai, oggi Biella è ancora in grado di produrre sogni? Certo, il clima era rivoluzionario, l’informazione spesso improvvisata ricalcava la realtà della provincia, ma quell’occasione persa continua a insegnarci a distanza di anni che davanti alle sfide si può e si deve rispondere.

Mariella Debernardi

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 17 ottobre 2016

BIELLA - Alla presenza dei finalisti del Premio Biella Letteratura e Industria, tutti giornalisti oltre che scrittori, durante la serata a tema di sabato, organizzata dal Rotary di Vallemosso, il pubblico ha per la prima volta potuto visionare il documentario “1976-2016, testimoni di un anniversario”. Girato dai videomaker Beppe Anderi e Maurizio Pellegrini, la proiezione ha innescato una serie di considerazioni, partendo dall’avventura battagliera di Peppo Sacchi e Ivana Ramella che con Telebiella diedero inizio ad una rivoluzione nella comunicazione.

«Sono passati 4 decenni da quegli anni ’70, pieni di sogni - ha commentato Beppe Anderi -. Per documentare l’evoluzione complessa dell’informazione e per conoscere meglio Biella e le sue possibilità, abbiamo intervistato personaggi locali e anche di fuori Biella. Ci ha aiutato la grafica ironica di Andrea Della Fontana, originario veneto e biellese di adozione». Tanti hanno delineato la storia di Biella dal 1970 in poi. Oltre a Sacchi e le immagini di repertorio di Telebiella, sullo schermo hanno espresso il loro parere sul nostro territorio Nigel Thompson, Paolo Cerlati, Ivo Ramella, Paolo Piscozzo, Francesco Alberti La Marmora, Franco Ferraris, Matoko, Roberto Azzoni, Silvano Esposito, Paolo Piana, Loredana Favaretto, Nara Velludo, Rita De Lima.

Possiamo ancora cambiare la storia d’Italia? Se Telebiella è stata allora una pietra miliare per sconfiggere il monopolio Rai, oggi Biella è ancora in grado di produrre sogni? Certo, il clima era rivoluzionario, l’informazione spesso improvvisata ricalcava la realtà della provincia, ma quell’occasione persa continua a insegnarci a distanza di anni che davanti alle sfide si può e si deve rispondere.

Mariella Debernardi

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