Beni confiscati alla mafia in 2 Comuni

Beni confiscati alla mafia in 2 Comuni
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Sono due i paesi del Biellese interessati dal bando regionale legato ai beni confiscati dalla mafia. Un bando che garantisce un cofinanziamento per la sistemazione degli stabili destinati poi ad un utilizzo sociale. Per il Biellese si tratta di Valle San Nicolao e di Cerreto Castello. Ma, se da una parte, c’è una certezza, dall’altra vige il mistero. Perché il bene individuato a Valle San Nicolao è un garage con annessa una tettoria di pertinenza. E il sindaco Marica Cerrone, non ha perso tempo. «Abbiamo fatto un bando comunale che ha affidato la zona del terreno con tettoia - sottolinea - mentre non abbiamo ricevuto offerte per ciò che concerne il garage. Ora vedremo come muoverci. La nostra intenzione è quella di bandire una nuova gara e di affittare il box. I proventi verranno utilizzati successivamente per il sociale». Ora c’è anche questa opportunità legata al bando regionale. «Dovremo vedere - spiega la prima cittadina - se nelle pieghe del bilancio troveremo delle risorse da spendere, per partecipare all’iniziativa della Regione». Altrimenti l’ipotesi è quella di tornare al bando cumunale. A Valle San Nicolao, oltre al box e al terreno coperto da una tettoia, c’è anche una porzione di un edificio che è stata confiscata. «Ma - sottolinea Cerrone - abbiamo deciso di non accettarla. E’ abbastanza fatiscente e avremmo dovuto spendere fondi che non abbiamo». Dunque lo stabile resta a disposizione dell’apposita Agenzia che è stata creata nel 2010 per occuparsi dei beni confiscati alla mafia. 
Discorso completamente diverso, invece, per il Comune di Cerreto Castello. «Abbiamo letto anche noi - spiega il sindaco Carmelo Busso - che siamo interessati dal bando regionale. Ma, sinceramente, non sappiamo di che bene si tratti. Non abbiamo mai avuto notizie di terreni o immobili confiscati. Ci siamo rivolti anche alla Prefettura e a Libera per avere maggiori informazioni, ma non ci sono state fornite. E pensare che come sindaco conosco bene il mio Comune e proprio non riesco a capire di cosa si tratti». In attesa di scoprire se sia un terreno o un immobile, il sindaco Busso non si esprime sul bando. Anche perché non potrebbe presentare un progetto a occhi chiusi. «Speriamo - conclude il primo cittadino - che ci dicano di cosa si tratta. Proveremo a chiedere anche in Regione». 
Enzo Panelli

Sono due i paesi del Biellese interessati dal bando regionale legato ai beni confiscati dalla mafia. Un bando che garantisce un cofinanziamento per la sistemazione degli stabili destinati poi ad un utilizzo sociale. Per il Biellese si tratta di Valle San Nicolao e di Cerreto Castello. Ma, se da una parte, c’è una certezza, dall’altra vige il mistero. Perché il bene individuato a Valle San Nicolao è un garage con annessa una tettoria di pertinenza. E il sindaco Marica Cerrone, non ha perso tempo. «Abbiamo fatto un bando comunale che ha affidato la zona del terreno con tettoia - sottolinea - mentre non abbiamo ricevuto offerte per ciò che concerne il garage. Ora vedremo come muoverci. La nostra intenzione è quella di bandire una nuova gara e di affittare il box. I proventi verranno utilizzati successivamente per il sociale». Ora c’è anche questa opportunità legata al bando regionale. «Dovremo vedere - spiega la prima cittadina - se nelle pieghe del bilancio troveremo delle risorse da spendere, per partecipare all’iniziativa della Regione». Altrimenti l’ipotesi è quella di tornare al bando cumunale. A Valle San Nicolao, oltre al box e al terreno coperto da una tettoia, c’è anche una porzione di un edificio che è stata confiscata. «Ma - sottolinea Cerrone - abbiamo deciso di non accettarla. E’ abbastanza fatiscente e avremmo dovuto spendere fondi che non abbiamo». Dunque lo stabile resta a disposizione dell’apposita Agenzia che è stata creata nel 2010 per occuparsi dei beni confiscati alla mafia. 
Discorso completamente diverso, invece, per il Comune di Cerreto Castello. «Abbiamo letto anche noi - spiega il sindaco Carmelo Busso - che siamo interessati dal bando regionale. Ma, sinceramente, non sappiamo di che bene si tratti. Non abbiamo mai avuto notizie di terreni o immobili confiscati. Ci siamo rivolti anche alla Prefettura e a Libera per avere maggiori informazioni, ma non ci sono state fornite. E pensare che come sindaco conosco bene il mio Comune e proprio non riesco a capire di cosa si tratti». In attesa di scoprire se sia un terreno o un immobile, il sindaco Busso non si esprime sul bando. Anche perché non potrebbe presentare un progetto a occhi chiusi. «Speriamo - conclude il primo cittadino - che ci dicano di cosa si tratta. Proveremo a chiedere anche in Regione». 
Enzo Panelli

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