Bassa Valle Elvo sull'orlo della crisi
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Bassa Valle Elvo sull'orlo della crisi |
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E' quasi crisi alla Comunità montana Bassa Valle Elvo. Dopo le dimissioni dal consiglio comunale di Occhieppo Inferiore di Massimiliano Clerico (esponente della minoranza legato a Forza Italia sostituito da Attilio Orcelletto, ma anche membro dell'Ato sull'acqua, non sostituito in questo ente, ma neanche in Comunità montana), le difficoltà per Paolo Simone alla presidenza della Comunità si sono appesantite. Venerdì sera la sua gestione è stata rimessa in discussione al punto che la variazione di bilancio non è passata: con 4 voti favorevoli, compreso il suo, e 4 contrari (compresi quelli di Mongrando) il presidente è sostanzialmente finito in minoranza. Sono state chieste le dimissioni nientemeno che dal mongrandese Roberto Simonetti, parlamentare leghista che, oltre al seggio a Roma, ricopre anche incarichi nel suo Comune, in Comunità montana e in Provincia.
La "rottura" è avvenuta venerdì sera nella riunione del consiglio prevista a Occhieppo Superiore. Alla seduta ancora una volta erano presenti solo sette consiglieri su 12, in particolare con assenze dalle fila della maggioranza che dovrebbe sostenere Simone e che nel tempo si è andata sfilacciando. Ad incalzare Simone, Emanuele Ramella Pralungo di Occhieppo Superiore, Luca Menegon di Camburzano, Simonetti e Andrea Pavan di Mongrando. Alle rimostranze dei consiglieri circa l'inefficienza della gestione della Comunità e lo sfilamento della maggioranza (che in teoria potrebbe contare su 8 dei 12 voti) il presidente ha replicato che intende mantenere l'ente funzionante in questo periodo di transizione in vista della fusione già sancita per legge regionale con l'Alto Elvo. Il consiglio, venerdì sera, ha così bocciato la variazione di bilancio (ciò costringerà Simone ad una delibera di giunta urgente per ottemperare alle disposizioni di legge, delibera che dovrà tornare in consiglio), ma anche la convenzione con Occhieppo Inferiore per la gestione associata del servizio tecnico, mentre sono passati grazie alla minoranza il progetto "Montagne del Piemonte" e la consulenza con il tecnico agrario. Sul piatto della bilancia oggi c'è l'operazione di traghettatura della Bassa Valle Elvo nella trattativa con l'Alto Elvo per la fusione dei due enti che avverrà formalmente con le nuove amministrazioni dopo le elezioni amministrative della primavera 2009. Ma la minoranza non molla: «Simone è talmente fragile che non può reggere, deve dimettersi anche se una gestione rinnovata durerà pochi mesi». r.e.b. 2 dicembre 2008 |
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