Bandi Gal, le imprese biellesi fanno rete

Bandi Gal, le imprese biellesi fanno rete
Pubblicato:
Aggiornato:

Prodotti agricoli trasformati, confezionati e commercializzati, ma anche servizi condivisi e ottimizzati fra piccole imprese artigiane. Il Gal Montagne Biellesi ha presentato i risultati dei due bandi di sviluppo aziendale riservati a piccole e medie imprese agroalimentari, artigianali e di commercializzazione con cui ha assegnato circa un milione di euro di fondi pubblici derivanti dal piano di sviluppo regionale 2014-2020. E lo ha fatto dando voce ai protagonisti delle varie filiere, per un pomeriggio riuniti nella sala Consiglio della Provincia.

I contributi erogati genereranno quasi il doppio di investimenti sul territorio (i finanziamenti vanno dal 40% al 50% per una media di 35.000 euro ad impresa, con minimi di 5.000 euro e massimi a 100.000, ndr) per le aziende che hanno deciso, come recita il titolo della presentazione, di lavorare in rete, ossia di realizzare progetti comuni di sviluppo. Nel complesso sono state finanziate quattro filiere agroalimentari e una rete di imprese artigiane. La prima, Panorama del gusto, nasce con l’idea di mettere insieme varie realtà produttive e commerciali dell’Oasi Zegna e realizzare un sistema di commercializzazione comune e condiviso, con obiettivi di sviluppo commerciale importante e legato al turismo. E’ formata dal Consorzio Oasi Zegna, dal panificio Piantanida, dall’azienda Lorenzo Ceruti, dal liquorificio Rapa e il Birrificio Beer In e dalla pasticceria Dolci e Capricci. E poi da dieci aziende tra negozi, agriturismi e ristoranti che hanno partecipato al progetto senza richiedere fondi, anche fuori dall’Oasi, con l’obiettivo di creare sinergie di rete arricchendo le filiere. In generale le filiere non hanno interessato solo i beneficiari diretti di contributo, ma anche beneficiari indiretti ma preziosi per la creazione di contenuti e la crescita del valore di ogni singola filiera.

 

Con la medesima impostazione, Social Bun, invece, attraverso l’apicoltura, ha creato un elemento di connessione tra varie imprese per realizzare prodotti innovativi ed un sistema di commercializzazione diffuso, includendo azioni di sostenibilità con l’ingresso in filiera della Bottega dei Mestieri e Domus. Ne fanno parte l’azienda agricola Bi and Bee, il Caseificio Rosso e il birrificio Un Terzo e quindi cinque realtà che si occupano di commercializzazione e di progetti legati al sociale. EatElvo, nata nell’omonima valle, si è data la finalità di strutturare maggiormente un sistema locale di commercializzazione, realizzando nuovi prodotti ed ottimizzando i processi produttivi. Attorno al Caseificio Valle Elvo ci al birrificio Elvo e alle aziende agricole Ramella Pralungo Giuseppe, Ramella Pralungo Pierenzo, Pidello, Donegà, Cascina Montefino e Luca Ribotto. E poi due negozi ed un’azienda agricola fuori valle che non hanno richiesto fondi. La filiera agricola biellese, invece, punterà molto sull’aspetto biologico e svilupperà la commercializzazione di prodotti lattiero caseari, ma anche legati alla carne biologica e ai cereali. Oltre alla Rete agricola Biellese ne fanno parte le aziende agricole Mazzuchetti, Antoniotti e Fontana Riola e la macelleria Negro. E poi una serie di aziende agricole, negozi e cooperative sparse un po’ in tutto il biellese che contribuiranno inserendo servizi e prodotti ma che non investiranno in azienda.

 

Esperimento riuscito, infine, per il Gal, la nascita di una rete territoriale di piccole aziende terziste - Trame - nell’ambito della filiera tessile che hanno realizzato, e si sono viste finanziare, un progetto per amplificare i vantaggi operativi e strategici di una forma verticale di collaborazione fra di esse. Si tratta di E3, F.lli Graziano, tessitura La Fornace, M.B.M., Raphael, Sap e le tessiture De Bona e Rossiglione.

R.E.B.

Prodotti agricoli trasformati, confezionati e commercializzati, ma anche servizi condivisi e ottimizzati fra piccole imprese artigiane. Il Gal Montagne Biellesi ha presentato i risultati dei due bandi di sviluppo aziendale riservati a piccole e medie imprese agroalimentari, artigianali e di commercializzazione con cui ha assegnato circa un milione di euro di fondi pubblici derivanti dal piano di sviluppo regionale 2014-2020. E lo ha fatto dando voce ai protagonisti delle varie filiere, per un pomeriggio riuniti nella sala Consiglio della Provincia.

I contributi erogati genereranno quasi il doppio di investimenti sul territorio (i finanziamenti vanno dal 40% al 50% per una media di 35.000 euro ad impresa, con minimi di 5.000 euro e massimi a 100.000, ndr) per le aziende che hanno deciso, come recita il titolo della presentazione, di lavorare in rete, ossia di realizzare progetti comuni di sviluppo. Nel complesso sono state finanziate quattro filiere agroalimentari e una rete di imprese artigiane. La prima, Panorama del gusto, nasce con l’idea di mettere insieme varie realtà produttive e commerciali dell’Oasi Zegna e realizzare un sistema di commercializzazione comune e condiviso, con obiettivi di sviluppo commerciale importante e legato al turismo. E’ formata dal Consorzio Oasi Zegna, dal panificio Piantanida, dall’azienda Lorenzo Ceruti, dal liquorificio Rapa e il Birrificio Beer In e dalla pasticceria Dolci e Capricci. E poi da dieci aziende tra negozi, agriturismi e ristoranti che hanno partecipato al progetto senza richiedere fondi, anche fuori dall’Oasi, con l’obiettivo di creare sinergie di rete arricchendo le filiere. In generale le filiere non hanno interessato solo i beneficiari diretti di contributo, ma anche beneficiari indiretti ma preziosi per la creazione di contenuti e la crescita del valore di ogni singola filiera.

 

Con la medesima impostazione, Social Bun, invece, attraverso l’apicoltura, ha creato un elemento di connessione tra varie imprese per realizzare prodotti innovativi ed un sistema di commercializzazione diffuso, includendo azioni di sostenibilità con l’ingresso in filiera della Bottega dei Mestieri e Domus. Ne fanno parte l’azienda agricola Bi and Bee, il Caseificio Rosso e il birrificio Un Terzo e quindi cinque realtà che si occupano di commercializzazione e di progetti legati al sociale. EatElvo, nata nell’omonima valle, si è data la finalità di strutturare maggiormente un sistema locale di commercializzazione, realizzando nuovi prodotti ed ottimizzando i processi produttivi. Attorno al Caseificio Valle Elvo ci al birrificio Elvo e alle aziende agricole Ramella Pralungo Giuseppe, Ramella Pralungo Pierenzo, Pidello, Donegà, Cascina Montefino e Luca Ribotto. E poi due negozi ed un’azienda agricola fuori valle che non hanno richiesto fondi. La filiera agricola biellese, invece, punterà molto sull’aspetto biologico e svilupperà la commercializzazione di prodotti lattiero caseari, ma anche legati alla carne biologica e ai cereali. Oltre alla Rete agricola Biellese ne fanno parte le aziende agricole Mazzuchetti, Antoniotti e Fontana Riola e la macelleria Negro. E poi una serie di aziende agricole, negozi e cooperative sparse un po’ in tutto il biellese che contribuiranno inserendo servizi e prodotti ma che non investiranno in azienda.

 

Esperimento riuscito, infine, per il Gal, la nascita di una rete territoriale di piccole aziende terziste - Trame - nell’ambito della filiera tessile che hanno realizzato, e si sono viste finanziare, un progetto per amplificare i vantaggi operativi e strategici di una forma verticale di collaborazione fra di esse. Si tratta di E3, F.lli Graziano, tessitura La Fornace, M.B.M., Raphael, Sap e le tessiture De Bona e Rossiglione.

R.E.B.

Seguici sui nostri canali