Asl: tagli per 7,2 miliioni di euro

Asl: tagli<BR> per 7,2 miliioni di euro
Pubblicato:
Aggiornato:

Gli effetti sul comparto sanità della spending review appena approvata si fanno sentire, in maniera pesante, anche nel Biellese. La Regione Piemonte ha infatti approvato una delibera di giunta in cui si ripartiscono gli otto miliardi destinati al funzionamento di ospedali e quant’altro. e l’Asl di Biella non sorride anche se il direttore generale Gianfranco Zulian rassicura i cittadini: «Sono ancora moderatamente ottimista, ci aspettavamo una riduzione ma riusciremo comunque a garantire i servizi ai biellesi». Riduzione che, se rapportata al budget disponibile nel 2011 e nel 2010, e alle previsioni fatte in azienda, è tutt’altro che leggera.

Le somme.   Dalla Regione sono infatti stati trasferiti a Biella  285,8 milioni di euro, quasi cinque in meno rispetto a quelli che si attendevano in direzione generale. E la somma, se rapportata ai trasferimenti del 2010 e del 2011 risulta decisamente inferiore. Nei due anni precedenti, infatti, l’Asl aveva ricevuto circa 293 milioni di euro (c’era ancora la gestione del “118” che pesava per circa 1,2-1,5 milioni), 7,2 in più rispetto a quelli attuali. Nei 285,8 milioni trasferiti, per fortuna, non sono compresi quelli da destinare al pagamento dello stato di avanzamento dei lavori per il completamento del nuovo ospedale che sarà terminato il 30 novembre.

«Moderato ottimismo». Il direttore generale Gianfranco Zulian dice: «Ci aspettavamo una riduzione ma i servizi non si toccano. Anche in ottica del nuovo ospedale dovremo andare a riorganizzare alcuni reparti sugli standard internazionali, ma non c’è nulla da temere, la nostra offerta alla cittadinanza non varierà. Con questa somma rimango ancora moderatamente ottimista».

Preoccupazione.  Chi non la vede così è il consigliere regionale del Pd, Wilmer Ronzani. «Ulteriori tagli alla sanità biellese - dice -  rappresentano un problema da moltissimi punti di vista. Non solo perché incidono sulla carne viva dei servizi, non essendo la nostra un’Asl nella quale sia possibile ridurre sprechi ed inefficienze; ma soprattutto perché prescindono totalmente dal fatto che le risorse assegnate sono inadeguate rispetto all’esigenza di apertura del nuovo ospedale. Non mi stancherò mai di ricordare che il rischio che corriamo è quello che il nuovo ospedale si trasformi, per una metà almeno, in una cattedrale nel deserto. Questo rischio può essere evitato soltanto se, pur tenendo conto dei tagli che hanno riguardato la sanità e che la spending review accentua ulteriormente, all’Asl di Biella verranno destinate, com’è giusto che sia, gradualmente, risorse aggiuntive, necessarie per rendere possibile la realizzazione di quegli atti che dovranno accompagnarci all’apertura del nuovo ospedale. E’ evidente infatti che se si continuerà a trasferire risorse prescindendo da questa realtà è concreto il rischio o che il nuovo ospedale non apra affatto o che apra in condizioni inaccettabili, mentre invece può diventare, come a parole tutti riconoscono, una grande opportunità per il quadrante e per la regione, oltre che per il Biellese. Peccato che i segnali vadano in tutt’altra direzione».

Seguici sui nostri canali