Asl, 900 nascite nel 2014
All’ospedale degli Infermi, ogni anno nascono circa 850 bambini, con un aumento registrato nell’anno 2014 quando le nascite sono state quasi 900.
A fornire i numeri, ieri, durante l’incontro di “Musica e Medicina”, ci ha pensato il direttore del Dipartimento materno-infantile dell'Asl Bi, Roberto Jura (nella foto). Si tratta di dati in linea con la media regionale e nazionale e che rispecchiano la complessa situazione socio-economica degli ultimi anni. Basti pensare che oggi si parla di 1,2 bambini per coppia. Nonostante il calo generalizzato delle nascite in Italia, garantire servizi di eccellenza alle partorienti è uno degli obiettivi su cui l’Asl Bi ha voluto puntare anche nella nuova sede ospedaliera. Il blocco parto del nuovo ospedale è, infatti, uno dei più grandi e funzionali d’Italia, concepito per l’accoglienza e la privacy delle partorienti: è dotato di cinque sale parto, ognuna con bagno e doccia e con letti da parto di ultima generazione, grazie alla raccolta fondi istituita dall’Associazione “Amici dell’Ospedale di Biella” e dunque alla generosità dei cittadini biellesi.
La sala operatoria dedicata esclusivamente all’esecuzione dei tagli cesarei è adiacente le sale parto per ridurre al minimo i tempi di trasferimento, quando necessario, in corso di travaglio. Nel blocco parto sono presenti anche due isole neonatali per la rianimazione di neonati critici: una in sala operatoria e una fissa adiacente le sale parto. Non mancano nemmeno la palestra di preparazione al parto e la sala d’attesa per i parenti.
Tra le novità che caratterizzano il nuovo reparto di ostetricia e ginecologia dell’Asl Bi c’è l’introduzione dell’analgesia con protossido d’azoto durante il travaglio. Si tratta di un servizio diffuso negli ospedali all’estero, meno in Italia. Le modalità di utilizzo di questo gas prevedono la possibilità di una autosomministrazione da parte della donna che ne fa richiesta, attraverso un semplice dispositivo costituito da una maschera facciale o boccaglio. Confrontato con altri metodi di analgesia, il protossido di azoto non costituisce un potente analgesico; tuttavia, il suo buon profilo di sicurezza rispetto alla salute materna e infantile e la possibilità di autosomministrazione lo rendono un metodo utile. Il protossido d’azoto per le donne in travaglio riduce, infatti, la percezione del dolore durante il parto, ha un effetto ansiolitico e ha tempi di smaltimento veloci.