Asl, 23 interinali non confermati

Asl, 23 interinali non confermati
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BIELLA - L’allarme arriva dai sindacati. «Stavolta - dice Cristina Martiner della Cgil -  tocca ai lavoratori interinali, collocati da anni nel personale amministrativo dell'Asl di Biella per far fronte al blocco delle assunzioni. Si tratta di una trentina di lavoratori che nei prossimi mesi non vedranno più rinnovato il loro contratto di lavoro. La direzione dell'Asl di Biella, con lo scopo di superare questa condizione, ha deciso – tanto per cambiare – di dare in gestione esterna l'attività dei Cup (centri di prenotazione esami, visite, prelievi)». Il sindacato ha avviato subito incontri per chiedere clausole forti a tutela di lavoratrici e lavoratori interinali, già di per sé più deboli, onde evitare che l'ennesima riorganizzazione si scarichi sul personale. «In particolare il sindacato - aggiunge Martiner - una volta appurato che la gestione viene affidata a cooperative, ha posto due condizioni: che le cooperative assumano gli interinali e che vengano salvaguardate le condizioni contrattuali perché i lavoratori potrebbero vedersi ridotto il salario fino al 40%. L'unica concessione ottenuta dall'Asl è che le cooperative assumano prioritariamente il personale interinale, mentre nessuna garanzia è stata data rispetto al trattamento economico». 

La replica dell’Asl non tarda ad arrivare. «L’Azienda sanitaria locale di Biella, recepita la disposizione regionale (dgr n. 11-7089 del 10 febbraio 2014) che dispone una riduzione del costo per consulenze e contratti atipici (collaborazioni in genere e personale interinale), sta provvedendo a stabilizzare con contratti di lavoro subordinato le collaborazioni e i contratti libero-professionali in essere. Non consentendo la normativa di stabilizzare le 23 figure interinali che da tempo collaborano con l’Azienda sia per le attività di front office (11 operatori) sia amministrative (12 operatori), l’Asl ha valutato tutte le possibili soluzioni, anche per consolidare e continuare a garantire servizi all’utenza in termini di qualità ed efficienza, scegliendo, infine, di appaltare alcune attività amministrative: inizialmente l’attività di front office degli ambulatori della libera professione e, in previsione, altre attività di front office al poliambulatorio di via Fecia (Biella) e presso le piastre ambulatoriali del presidio ospedaliero.  Nella stesura del primo capitolato per l’esternalizzazione, i funzionari dell’Asl hanno recepito le istanze legittimamente inseribili proposte dai sindacati; in particolare, è stata inserita una clausola sociale che dovrebbe permettere il recupero del personale interinale che già conosce l’attività di sportello dell’ufficio libera professione, i sistemi informatici aziendali e l’organizzazione del servizio». 

Intanto la Cisl non ci sta e rispedisce al mittente il piano di 600 assunzioni e le linee guida per gli atti aziendali. «È evidente come il piano di assunzioni - afferma il responsabile della Cisl Fp Piemonte, Daniela Volpato - contenga gravi carenze e disequilibri. Sono infatti insufficienti le assunzioni sia di infermieri che di personale dedicato all’assistenza rispetto a quelle della dirigenza medica,  più che triple. E’ una vera beffa. Su 600 nuovi ingressi, solo 400 infermieri e oss». 

Enzo Panelli

BIELLA - L’allarme arriva dai sindacati. «Stavolta - dice Cristina Martiner della Cgil -  tocca ai lavoratori interinali, collocati da anni nel personale amministrativo dell'Asl di Biella per far fronte al blocco delle assunzioni. Si tratta di una trentina di lavoratori che nei prossimi mesi non vedranno più rinnovato il loro contratto di lavoro. La direzione dell'Asl di Biella, con lo scopo di superare questa condizione, ha deciso – tanto per cambiare – di dare in gestione esterna l'attività dei Cup (centri di prenotazione esami, visite, prelievi)». Il sindacato ha avviato subito incontri per chiedere clausole forti a tutela di lavoratrici e lavoratori interinali, già di per sé più deboli, onde evitare che l'ennesima riorganizzazione si scarichi sul personale. «In particolare il sindacato - aggiunge Martiner - una volta appurato che la gestione viene affidata a cooperative, ha posto due condizioni: che le cooperative assumano gli interinali e che vengano salvaguardate le condizioni contrattuali perché i lavoratori potrebbero vedersi ridotto il salario fino al 40%. L'unica concessione ottenuta dall'Asl è che le cooperative assumano prioritariamente il personale interinale, mentre nessuna garanzia è stata data rispetto al trattamento economico». 

La replica dell’Asl non tarda ad arrivare. «L’Azienda sanitaria locale di Biella, recepita la disposizione regionale (dgr n. 11-7089 del 10 febbraio 2014) che dispone una riduzione del costo per consulenze e contratti atipici (collaborazioni in genere e personale interinale), sta provvedendo a stabilizzare con contratti di lavoro subordinato le collaborazioni e i contratti libero-professionali in essere. Non consentendo la normativa di stabilizzare le 23 figure interinali che da tempo collaborano con l’Azienda sia per le attività di front office (11 operatori) sia amministrative (12 operatori), l’Asl ha valutato tutte le possibili soluzioni, anche per consolidare e continuare a garantire servizi all’utenza in termini di qualità ed efficienza, scegliendo, infine, di appaltare alcune attività amministrative: inizialmente l’attività di front office degli ambulatori della libera professione e, in previsione, altre attività di front office al poliambulatorio di via Fecia (Biella) e presso le piastre ambulatoriali del presidio ospedaliero.  Nella stesura del primo capitolato per l’esternalizzazione, i funzionari dell’Asl hanno recepito le istanze legittimamente inseribili proposte dai sindacati; in particolare, è stata inserita una clausola sociale che dovrebbe permettere il recupero del personale interinale che già conosce l’attività di sportello dell’ufficio libera professione, i sistemi informatici aziendali e l’organizzazione del servizio». 

Intanto la Cisl non ci sta e rispedisce al mittente il piano di 600 assunzioni e le linee guida per gli atti aziendali. «È evidente come il piano di assunzioni - afferma il responsabile della Cisl Fp Piemonte, Daniela Volpato - contenga gravi carenze e disequilibri. Sono infatti insufficienti le assunzioni sia di infermieri che di personale dedicato all’assistenza rispetto a quelle della dirigenza medica,  più che triple. E’ una vera beffa. Su 600 nuovi ingressi, solo 400 infermieri e oss». 

Enzo Panelli

 

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