Allievi-educatori: 36 alle superiori

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BIELLA - Sono ufficialmente i 36 peer educatordelle scuole superiori biellesi. Hanno coinvolto 828 allievi di 46 classi seconde per 4 diversi istituti, allo scopo di sensibilizzarli al tema liberi e libere di amareSi tratta dei ragazzi che hanno aderito al percorso di formazione “educatore tra pari”, lanciato nell’ambito del progetto “GiovaniInGioco”. Iniziativa biennale svoltasi tra giugno 2014 e giugno 2016, firmata dal Servizio “Spaf!” (Spazio di Ascolto per Adolescenti), con il Consorzio “Iris” e Asl Bi e realizzata con il contributo della Compagnia di San Paolo.

Il progetto, sposato dagli istituti superiori Eugenio Bona, Quintino Sella, Vaglio Rubense Ermenegildo Zegna, si e? rivolto ai giovani Neet biellesi, ovvero a quei ragazzi che hanno tra i 16 e i 30 anni che non studiano e non lavorano, ai quali si cerca di offrire le opportunita? raggiungibili attraverso i servizi attivi sul territorio. E, in questottica, sono state coinvolte a supporto tre associazioni di giovani: Bi young, Maraja?e Agesci.

GiovaniInGiocoha cosi?, da una parte sviluppato un canale per accedere ai servizi locali; dallaltra, e? letteralmente entrato in classe, tramite i peer educator. Sono loro, infatti, ad aver presentato, guidati dagli operatori dello Spaf !, lapplicazione #larubricadeiservizi e alcuni totem grafici che saranno presto dislocati in tre punti nevralgici della citta?: lInformagiovani Biella, il centro commerciale Gli Orsie latrio dellospedale.

Al contempo, gli educatori tra pari, come Simone Turato e Giada Garizio dellAgrario (in foto, con Paolo Gallana, presidente Iris e Federica Andorno, psicologa), hanno coinvolto i compagni, che hanno tra i 15 e i 19 anni,a scuola, con presentazioni e proposte legate allapprofondimento di un tema per loro parere particolarmente a rischio, quello della violenza di genere, declinata come diritto damore e adozioni, omosessualita?, separazioni. E? cosi? che l’attualita? e? diventata dibattito tra i giovani. Piu? dei classici argomenti considerati “caldi” tra gli adolescenti, quali social media, alcolici e droga, malattie sessualmente trasmissibili. Ma che, nel mondo degli studenti, assicurano i peer a sorpresa, sono piu? che discussi, piu? che conosciuti. La violenza di genere al contrario, secondo loro, e? pericolosa perche? non e? affrontata con gli adulti, di solito. Federica Andorno: «Il rischio e? che si banalizzi la capacita? dei ragazzi di parlare di questo argomento». Confermano gli studenti che hanno seguito gli incontri con i peer educator, concordi nel dire: «Bell’argomento, ma avremmo voluto avere anche piu? tempo».

Giovanna Boglietti 

BIELLA - Sono ufficialmente i 36 “peer educator” delle scuole superiori biellesi. Hanno coinvolto 828 allievi di 46 classi seconde per 4 diversi istituti, allo scopo di sensibilizzarli al tema “liberi e libere di amare”. Si tratta dei ragazzi che hanno aderito al percorso di formazione“educatore tra pari”, lanciato nell’ambito del progetto “GiovaniInGioco”. Iniziativa biennale svoltasi tra giugno 2014 e giugno 2016, firmata dal Servizio “Spaf!” (Spazio di Ascolto per Adolescenti), con il Consorzio “Iris” e Asl Bi e realizzata con il contributo della Compagnia di San Paolo.

Il progetto, sposato dagli istituti superiori “Eugenio Bona”, “Quintino Sella”, “Vaglio Rubens” e “Ermenegildo Zegna”, si e? rivolto ai giovani Neet biellesi, ovvero a quei ragazzi che hanno tra i 16 e i 30 anni che non studiano e non lavorano, ai quali si cerca di offrire le opportunita? raggiungibili attraverso i servizi attivi sul territorio. E, in quest’ottica, sono state coinvolte a supporto tre associazioni di giovani: “Bi young”,“Maraja?” e “Agesci”.

“GiovaniInGioco” ha cosi?, da una parte sviluppato un canale per accedere ai servizi locali; dall’altra, e? letteralmente entrato in classe, tramite i peer educator. Sono loro, infatti, ad aver presentato, guidati dagli operatori dello “Spaf !”, l’applicazione #larubricadeiservizi e alcuni totem grafici che saranno presto dislocati in tre punti nevralgici della citta?: l’Informagiovani Biella, il centro commerciale “Gli Orsi” e l’atrio dell’ospedale.

Al contempo, gli educatori tra pari, come Simone Turato e Giada Garizio dell’Agrario (in foto, con Paolo Gallana, presidente Iris e Federica Andorno, psicologa), hanno coinvolto i compagni, che hanno tra i 15 e i 19 anni,a scuola, con presentazioni e proposte legate all’approfondimento di un tema per loro parere particolarmente “a rischio”, quello della violenza di genere, declinata come diritto d’amore e adozioni, omosessualita?, separazioni. E? cosi? che l’attualita? e? diventata dibattito tra i giovani. Piu? dei classici argomenti considerati “caldi” tra gli adolescenti, quali social media, alcolici e droga, malattie sessualmente trasmissibili. Ma che, nel mondo degli studenti, assicurano i peer a sorpresa, sono piu? che discussi, piu? che conosciuti. La violenza di genere al contrario, secondo loro, e? pericolosa perche? non e? affrontata con gli adulti, di solito. Federica Andorno: «Il rischio e? che si banalizzi la capacita? dei ragazzi di parlare di questo argomento». Confermano gli studenti che hanno seguito gli incontri con i peer educator, concordi nel dire: «Bell’argomento, ma avremmo voluto avere anche piu? tempo».

Giovanna Boglietti 

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