Alla scoperta dei giardini Zumaglini

Alla scoperta dei giardini Zumaglini
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BIELLA - È il grande polmone del centro città, racchiuso tra via Garibaldi, via La Marmora e piazza Vittorio Veneto. C’è chi è solito attraversarlo di fretta, chi lo frequenta con più assiduità. Certo è che, pur essendo uno spazio verde a disposizione di tutti, pochi lo conoscono davvero dall’interno. Dove le tonalità di verde non sono le stesse, dove la casetta dell’Atl un tempo non era sede dell’Atl e, al suo posto, era in funzione la stazione della tranvia Biella-Oropa e dove il nome, a cui il giardino pubblico è stato intitolato, non suonava ancora da sigla, ma era l’omaggio a un medico, nativo di Benna nel 1804, diventato tra i più illustri botanici d’Europa, Antonio Maurizio Zumaglini.  

Il Comune di Biella e il Rotary Club cittadino hanno voluto provare a invertire la tendenza, per invogliare biellesi e turisti a scoprire storia, peculiarità e patrimonio dei Giardini Zumaglini. Primo passo da fare, quello di fermarsi davanti al nuovo cartellone che dà il benvenuto all’ingresso del parco - posizionato proprio affianco alla casetta dell’Atl – sul quale sono state illustrate, in italiano e in inglese, nascita e trasformazione del giardino pubblico, corredate da fotografie d’epoca e da una mappa, sulla quale spiccano, evidenziate da puntini rossi, le piante che meritano una descrizione botanica più accurata. E che, per questo, sotto le loro fronde sono state dotate di targhette illustrative specifiche. 

«Questo progetto punta a valorizzare i Giardini Zumaglini. L’idea è nata quando Elena Accati, durante la presentazione di un suo libro al Rotary, disse che il Biellese presenta una notevole ricchezza arborea nei parchi sia pubblici sia privati. Tuttavia, mentre per esempio al Parco Burcina le piante hanno appositi cartelli esplicativi del genere e della specie botanica, nulla di simile si trova invece ai Giardini», hanno riassunto Renato Bertone, presidente del Rotary di Biella, e il socio Silvio Novaretti. L’operazione della cartellonistica esplicativa ha richiesto l’intervento di più attori, tra esperti e soci del Rotary che hanno annoverato il progetto, proposto all’assessore Valeria Varnero, tra i propri service annuali. Per la nomenclatura, i professori Elena Accati e Cesare Molinari, per la traduzione Geraldine Lacchia, per la grafica Dina Novaretti, per la stampa Silvio Novaretti, per la realizzazione del supporto in acciaio inox e della posa Mario Ploner e Marco Lanza. Tutti presenti al battesimo pubblico, tenutosi sabato pomeriggio ai Giardini.

«Ciò che, all’inizio, era stata la mia richiesta di rendere accessibili queste informazioni sul cartellone anche in Braille, è stato reso attraverso un Qr Code, leggibile con qualsiasi smartphone», ha aggiunto l’assessore Varnero. «Abbiamo un patrimonio da conservare e questo è uno spunto anche educativo». I Qr Code degli Zumaglini non si limitano, però, al singolo giardino: «Quando è arrivata la proposta del Rotary, il Comune stava portando avanti, dal 2013, la mappatura delle piante anche dei giardini Arequipa, Alpini d’Italia e dell’area verde allo stadio», l’annuncio dell’architetto Raffaella Penna e dell’agronomo Andrea Polidori. «Il censimento porterà a un programma Web-Gis, utile  all’Ufficio competente per stabilire futuri interventi e  le spese annesse alla gestione del verde pubblico».

Giovanna Boglietti

BIELLA - È il grande polmone del centro città, racchiuso tra via Garibaldi, via La Marmora e piazza Vittorio Veneto. C’è chi è solito attraversarlo di fretta, chi lo frequenta con più assiduità. Certo è che, pur essendo uno spazio verde a disposizione di tutti, pochi lo conoscono davvero dall’interno. Dove le tonalità di verde non sono le stesse, dove la casetta dell’Atl un tempo non era sede dell’Atl e, al suo posto, era in funzione la stazione della tranvia Biella-Oropa e dove il nome, a cui il giardino pubblico è stato intitolato, non suonava ancora da sigla, ma era l’omaggio a un medico, nativo di Benna nel 1804, diventato tra i più illustri botanici d’Europa, Antonio Maurizio Zumaglini.  

Il Comune di Biella e il Rotary Club cittadino hanno voluto provare a invertire la tendenza, per invogliare biellesi e turisti a scoprire storia, peculiarità e patrimonio dei Giardini Zumaglini. Primo passo da fare, quello di fermarsi davanti al nuovo cartellone che dà il benvenuto all’ingresso del parco - posizionato proprio affianco alla casetta dell’Atl – sul quale sono state illustrate, in italiano e in inglese, nascita e trasformazione del giardino pubblico, corredate da fotografie d’epoca e da una mappa, sulla quale spiccano, evidenziate da puntini rossi, le piante che meritano una descrizione botanica più accurata. E che, per questo, sotto le loro fronde sono state dotate di targhette illustrative specifiche. 

«Questo progetto punta a valorizzare i Giardini Zumaglini. L’idea è nata quando Elena Accati, durante la presentazione di un suo libro al Rotary, disse che il Biellese presenta una notevole ricchezza arborea nei parchi sia pubblici sia privati. Tuttavia, mentre per esempio al Parco Burcina le piante hanno appositi cartelli esplicativi del genere e della specie botanica, nulla di simile si trova invece ai Giardini», hanno riassunto Renato Bertone, presidente del Rotary di Biella, e il socio Silvio Novaretti. L’operazione della cartellonistica esplicativa ha richiesto l’intervento di più attori, tra esperti e soci del Rotary che hanno annoverato il progetto, proposto all’assessore Valeria Varnero, tra i propri service annuali. Per la nomenclatura, i professori Elena Accati e Cesare Molinari, per la traduzione Geraldine Lacchia, per la grafica Dina Novaretti, per la stampa Silvio Novaretti, per la realizzazione del supporto in acciaio inox e della posa Mario Ploner e Marco Lanza. Tutti presenti al battesimo pubblico, tenutosi sabato pomeriggio ai Giardini.

«Ciò che, all’inizio, era stata la mia richiesta di rendere accessibili queste informazioni sul cartellone anche in Braille, è stato reso attraverso un Qr Code, leggibile con qualsiasi smartphone», ha aggiunto l’assessore Varnero. «Abbiamo un patrimonio da conservare e questo è uno spunto anche educativo». I Qr Code degli Zumaglini non si limitano, però, al singolo giardino: «Quando è arrivata la proposta del Rotary, il Comune stava portando avanti, dal 2013, la mappatura delle piante anche dei giardini Arequipa, Alpini d’Italia e dell’area verde allo stadio», l’annuncio dell’architetto Raffaella Penna e dell’agronomo Andrea Polidori. «Il censimento porterà a un programma Web-Gis, utile  all’Ufficio competente per stabilire futuri interventi e  le spese annesse alla gestione del verde pubblico».

Giovanna Boglietti

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