Al "Motta" si studiano i vecchi libri scolastici

Protagonista della curiosa iniziativa è la classe II Itc, che da due anni si fregia del titolo di “Classe iPad”: «Non utilizziamo più i libri nel formato cartaceo, ma in quello digitale - spiegano i ragazzi -. Ognuno di noi non porta più a scuola i libri, ma segue le lezioni visualizzando le pagine sul proprio tablet (che vengono acquistati con un contributo spesa, ndr), in cui sono stati “scaricati” tutti i libri in formato digitale». «Con questo gruppo - spiega la docente di Lettere Lelia Zangrossi - stiamo conducendo un'interessante ricerca sui libri scolastici adottati nella scuola primaria, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino ai giorni nostri». «Il nostro lavoro - chiariscono i ragazzi - consiste nel mettere a confronto i diversi testi, che ci sono stati messi a disposizione dall’insegnante. E vedere se viene proposto un modello di bambino o bambina». In questi giorni, sotto i riflettori ci sono i libri che vanno dal 1861 al 1924. «Abbiamo notato che numerose sono le differenze - fanno presente i ragazzi -, incominciando dai temi ricorrenti in quegli anni che erano essenzialmente gli ideali della patria, le norme di “buon comportamento” del bambino e della bambina, gli insegnamenti di morale cristiana. I personaggi sono spesso degli eroi che hanno combattuto valorosamente le guerre risorgimentali o il primo conflitto mondiale». Ma non solo. «Abbiamo notato anche come questi testi avevano il fine di insegnare agli italiani ad essere “Italiani” - chiariscono ancora -, a partire dall'uso della lingua al posto dei diversi dialetti regionali, negli anni successivi all'unificazione dello stato italiano avvenuta nel 1861. I libri erano ricchi di illustrazioni in bianco e nero e solo talvolta a colori e il formato era diverso da quello attuale, perché erano molto più piccoli (tra i 15 e i 20cm di altezza) e la carta molto sottile».
Un progetto, questo, che per i ragazzi si sta rivelando molto utile. «L’iniziativa - raccontano - ci sta permettendo di capire che in un tempo relativamente breve gli obiettivi e l'impostazione dell'insegnamento sono molto cambiati: i libri scolastici si sono adattati alle necessità della società a loro contemporanea. Non solo, abbiamo capito che questi libri sono un piccolo tesoro per conoscere il nostro passato e valeva pertanto la pena di scoprirli. In ogni caso, la nostra ricerca non è ancora completata: i risultati arriveranno presto».