Al Gorgomoro i tavoli realizzati da detenuti e persone disabili
Con il progetto "Wood-Lab - Laboratorio Sociale" ne saranno posizionati altri anche a Oropa e verranno create le panchine per il Bellone.
L'assessorato a Parchi e giardini del Comune di Biella ha aderito al progetto "Wood-Lab - Laboratorio Sociale" che prevedeva da parte dei detenuti della Casa Circondariale di Biella la realizzazione di tavoli durante il laboratorio di falegnameria. I primi sono stati utilizzati nell'ambito della riqualificazione dell'area picnic del Gorgomoro.
«Siamo soltanto all’inizio perché l’area del Gorgomoro sarà incrementata da altri due tavoli - spiega l’assessore a Parchi e giardini Gigliola Topazzo -. Successivamente ne verranno posizionati a Oropa e, a seguire, verranno realizzate le panchine per il Bellone».
I "tavoli inclusivi"
I volontari dell'Associazione Condividere e dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII collaborano da anni con la Casa Circondariale di Biella in percorsi di reinserimento sociale delle persone detenute.
Per raggiungere questo obiettivo è stato realizzato il laboratorio di falegnameria per la produzione di manufatti in legno commercializzabili.
La realizzazione avviene grazie all'impegno di alcuni detenuti della Casa Circondariale di Biella assieme alle persone disabili accolte presso le strutture dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII della provincia di
Biella.
«I rapporti con il laboratorio di falegnameria all’interno della Casa Circondariale sono resi possibili grazie alla collaborazione con Simone Pozzati - prosegue l’assessore -. E’ importante collaborare con i detenuti: un modo di recuperare queste persone e riportarle alla vita attiva.
«I tavoli hanno una parte più lunga: serve per poter posizionare le carrozzine dei disabili. Insomma, abbiamo pensato a dei “tavoli inclusivi” che consentano l’utilizzo anche alle persone con disabilità».
Il progetto "Wood-Lab - Laboratorio Sociale"
Il progetto "Wood-Lab - Laboratorio Sociale" si propone l'obiettivo di essere un nuovo punto di riferimento riqualificante per due diverse tipologie di soggetti fragili: le persone con disabilità e le persone detenute.
«Il principio innovativo di questo progetto risiede nella sussidiarietà e complementarietà reciproca fra soggetti fragili distanti fra loro: il lavorare insieme favorirà la risocializzazione dei soggetti disabili e responsabilizzerà i detenuti - conclude Topazzo -. In particolare gli obiettivi del progetto sono volti a favorire l'autonomia delle persone disabili, mantenendo e migliorando le abilità residue; offrire competenze formative professionalizzanti curriculari ai soggetti detenuti; promuovere la collaborazione tra persone detenute, soggetti con disabilità e la cittadinanza, e infine promuovere la restituzione alla collettività di quanto ricevuto dai soggetti detenuti e dalle persone con disabilità. L’Amministrazione comunale contribuisce finanziariamente al progetto perché lo ha ritenuto molto valido».