Al Classico spunta un Archivio Alinari

Al Classico spunta un Archivio Alinari
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BIELLA - E? la leggenda degli archivi: se ci si mette a cercare, molto spesso si fanno ritrovamenti inaspettati. E, talvolta, si riporta alla luce materiale di inestimabile valore. Questo e? successo anche nellarchivio del liceo Classico, Linguistico e Artistico G. e Q. Selladi Biella. Tra le cui carte, da tempo immemore, giaceva un plico impolverato contenente 245 fotografie, delle quali 190 firmate Alinari.

Cognome che, in Italia e non solo, puo? essere letto come storia della fotografia. Fondata a Firenze nel 1852, la Fratelli Alinari e? infatti la piu? antica azienda al mondo che, tuttoggi, opera nel campo della fotografia, dellimmagine e della comunicazione. Il ritrovamento e? stato cosi? accolto, all’Artistico in particolare, come occasione per il recupero di un materiale in cattivo stato di conservazione. Ed e? diventato progetto, assecondato dalla dirigente scolastica Dolores Ragone e dalla professoressa referente Nadia Landrino, destinato alle classi terze, 3°H, 3°G e 3°F. Importante, per il restauro delle fotografie in questione, l’esecuzione pratica, resa possibile dalla specializzazione, legata appunto al restauro, di Giuseppe Castellano, docente in forza alla scuola per le discipline plastiche. 

«Le fotografie, presenti nellarchivio scolastico, si presentavano imbarcate e incurvate - racconta Castellano - Non erano poi catalogate, quindi si e? deciso di procedere con la catalogazione e il restauro». In particolare, per ogni foto e? stata compilata una scheda fotografica e una scheda relativa alle sue condizioni di salute; in seguito, e? venuta la fase della pulitura, fatta prima a secco con gomma grattugiata e successivamente a solvente con alcool. Terzo passo, il consolidamento di pieghe, lacerazioni, lacune e sollevamenti presenti, eseguito con colla Tylose; poi, spianamento delle foto imbarcate con acqua demineralizzata.

Fin qui, le operazioni si sono svolte nellambito ristretto della scuola. Ma presto il materiale restaurato sara? fruibile da tutti gli interessati, biellesi e non. Il contenuto delle immagini appare, infatti, interessante, sia perche? ritrae la Biella di fine Ottocento - la citta?, come il Battistero o il Duomo -, sia perche? gli scatti di altri simboli della Penisola si inseriscono proprio nell’attivita? della Alinari, che conta 4 milioni di fotografie di proprieta?, raccolte negli attuali “Archivi Alinari” e che rispondono al suo progetto di patrimonio documentario sull'arte, la storia, il folklore, il paesaggio, l'industria e la societa? d'Italia, d'Europa e del resto del mondo, dalla seconda meta? dell'800 a oggi.

Dopo aver svolto lacquisizione di tutte le fotografie, gli studenti hanno cosi? digitalizzato tutte le schede fotografiche e conservative. Il risultato, fotografie e schede, sara? presto caricato sul sito del Museo Roccavilla del liceo biellese, che risponde allindirizzo: www.museoroccavilla.eu.

Giovanna Boglietti 

BIELLA - E? la leggenda degli archivi: se ci si mette a cercare, molto spesso si fanno ritrovamenti inaspettati. E, talvolta, si riporta alla luce materiale di inestimabile valore. Questo e? successo anche nell’archivio del liceo Classico, Linguistico e Artistico “G. e Q. Sella” di Biella. Tra le cui carte, da tempo immemore, giaceva un plico impolverato contenente 245 fotografie, delle quali 190 firmate “Alinari”.

Cognome che, in Italia e non solo, puo? essere letto come “storia della fotografia”. Fondata a Firenze nel 1852, la Fratelli Alinari e? infatti la piu? antica azienda al mondo che, tutt’oggi, opera nel campo della fotografia, dell’immagine e della comunicazione. Il ritrovamento e? stato cosi? accolto, all’Artistico in particolare, come occasione per il recupero di un materiale in cattivo stato di conservazione. Ed e? diventato progetto, assecondato dalla dirigente scolastica Dolores Ragone e dalla professoressa referente Nadia Landrino, destinato alle classi terze, 3°H, 3°G e 3°F. Importante, per il restauro delle fotografie in questione, l’esecuzione pratica, resa possibile dalla specializzazione, legata appunto al restauro, di Giuseppe Castellano, docente in forza alla scuola per le discipline plastiche. 

«Le fotografie, presenti nell’archivio scolastico, si presentavano imbarcate e incurvate - racconta Castellano - Non erano poi catalogate, quindi si e? deciso di procedere con la catalogazione e il restauro». In particolare, per ogni foto e? stata compilata una scheda fotografica e una scheda relativa alle sue “condizioni di salute”; in seguito, e? venuta la fase della pulitura, fatta prima a secco con gomma grattugiata e successivamente a solvente con alcool. Terzo passo, il consolidamento di pieghe, lacerazioni, lacune e sollevamenti presenti, eseguito con colla Tylose; poi, spianamento delle foto imbarcate con acqua demineralizzata.

Fin qui, le operazioni si sono svolte nell’ambito ristretto della scuola. Ma presto il materiale restaurato sara? fruibile da tutti gli interessati, biellesi e non. Il contenuto delle immagini appare, infatti, interessante, sia perche? ritrae la Biella di fine Ottocento - la citta?, come il Battistero o il Duomo -, sia perche? gli scatti di altri simboli della Penisola si inseriscono proprio nell’attivita? della Alinari, che conta 4 milioni di fotografie di proprieta?, raccolte negli attuali “Archivi Alinari” e che rispondono al suo progetto di patrimonio documentario sull'arte, la storia, il folklore, il paesaggio, l'industria e la societa? d'Italia, d'Europa e del resto del mondo, dalla seconda meta? dell'800 a oggi.

Dopo aver svolto l’acquisizione di tutte le fotografie, gli studenti hanno cosi? digitalizzato tutte le schede fotografiche e conservative. Il risultato, fotografie e schede, sara? presto caricato sul sito del Museo Roccavilla del liceo biellese, che risponde all’indirizzo: www.museoroccavilla.eu.

Giovanna Boglietti 

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