Air Vergiate prova ad acquistare l’aeroporto di Cerrione

Air Vergiate prova ad acquistare l’aeroporto di Cerrione
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Mancano ancora diversi passaggi per poter affermare che l’aeroporto di Biella è stato venduto. La linea di demarcazione di tutto ciò è fissata per la metà di maggio quando in consiglio di amministrazione di Sace, la società che si occupa della gestione dello scalo biellese, si andrà nuovamente a riunire. Ad oggi si sa solamente una cosa: al bando per la vendita del 91 per cento delle quote di Sace ha risposto un solo soggetto, ossia Air Vergiate, la scuola di volo varesina che ha da tempo un interesse proprio nel Biellese. Mille euro l’offerta, per l’acquisto, con l’impegno, però, di andare a far fronte ai debiti che la Sace, negli anni, è andata ad accumulare.

«Dire che svendiamo l’aeroporto per mille euro - spiega il presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo - è un falso storico. La ratifica dell’accordo per la cessione delle quote di Sace, infatti, prevede un preciso impegno da parte di Air Vergiate, di farsi carico dei debiti accumulati in questi anni dalla società. La cifra? I calcoli devono ancora essere completati, comunque si parla di una somma che oscilla tra 1,6 e 1,8 milioni di euro. I soci che hanno deciso di affidare alla Provincia il bando per la cessione delle quote, quindi, cederanno lo scalo per una cifra simbolica di mille euro, ma non dovranno accollarsi i debiti, che ammontano ad una cifra assai importante».

Air Vergiate, allo scadere dei termini del secondo bando di vendita proposto dalla Provincia, ente scelto come capofila dai maggiori soci all’interno della Sace, non è riuscita, per motivi burocratici, a presentare la documentazione necessaria per il piano finanziario legato al risanamento del debito. «Proprio per questo motivo - sottolinea Ramella Pralungo - andremo alla scadenza della metà di maggio per capire se si darà seguito all’offerta presentata da Air Vergiate. Contestualmente al momento in cui verrà saldato il debito che Sace ha nei confronti dei fornitori, si potrà procedere al vero e proprio atto di cessione al privato delle quote di Sace. «La clausula contenuta nel bando di gara - spiega Ramella Pralungo - prevede che il privato che acquisterà le quote della società, mantenga in vita, con la possibilità eventualemente di declassarlo, per almeno tre anni lo scalo biellese. Questo è stato fatto per evitare di svendere i terreni a operatori non del settore, che volessero monetizzare l’operazione». Air Vergiate, nel momento in cui produrrà tutte le garanzie necessarie a siglare l’accordo di acquisto delle azioni, potrà poi muoversi liberamente, cercando partner che potranno portare qualcosa di aggiuntivo a Cerrione.

E.P.

Mancano ancora diversi passaggi per poter affermare che l’aeroporto di Biella è stato venduto. La linea di demarcazione di tutto ciò è fissata per la metà di maggio quando in consiglio di amministrazione di Sace, la società che si occupa della gestione dello scalo biellese, si andrà nuovamente a riunire. Ad oggi si sa solamente una cosa: al bando per la vendita del 91 per cento delle quote di Sace ha risposto un solo soggetto, ossia Air Vergiate, la scuola di volo varesina che ha da tempo un interesse proprio nel Biellese. Mille euro l’offerta, per l’acquisto, con l’impegno, però, di andare a far fronte ai debiti che la Sace, negli anni, è andata ad accumulare.

«Dire che svendiamo l’aeroporto per mille euro - spiega il presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo - è un falso storico. La ratifica dell’accordo per la cessione delle quote di Sace, infatti, prevede un preciso impegno da parte di Air Vergiate, di farsi carico dei debiti accumulati in questi anni dalla società. La cifra? I calcoli devono ancora essere completati, comunque si parla di una somma che oscilla tra 1,6 e 1,8 milioni di euro. I soci che hanno deciso di affidare alla Provincia il bando per la cessione delle quote, quindi, cederanno lo scalo per una cifra simbolica di mille euro, ma non dovranno accollarsi i debiti, che ammontano ad una cifra assai importante».

Air Vergiate, allo scadere dei termini del secondo bando di vendita proposto dalla Provincia, ente scelto come capofila dai maggiori soci all’interno della Sace, non è riuscita, per motivi burocratici, a presentare la documentazione necessaria per il piano finanziario legato al risanamento del debito. «Proprio per questo motivo - sottolinea Ramella Pralungo - andremo alla scadenza della metà di maggio per capire se si darà seguito all’offerta presentata da Air Vergiate. Contestualmente al momento in cui verrà saldato il debito che Sace ha nei confronti dei fornitori, si potrà procedere al vero e proprio atto di cessione al privato delle quote di Sace. «La clausula contenuta nel bando di gara - spiega Ramella Pralungo - prevede che il privato che acquisterà le quote della società, mantenga in vita, con la possibilità eventualemente di declassarlo, per almeno tre anni lo scalo biellese. Questo è stato fatto per evitare di svendere i terreni a operatori non del settore, che volessero monetizzare l’operazione». Air Vergiate, nel momento in cui produrrà tutte le garanzie necessarie a siglare l’accordo di acquisto delle azioni, potrà poi muoversi liberamente, cercando partner che potranno portare qualcosa di aggiuntivo a Cerrione.

E.P.

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