Solidarietà per l'agente condannato

Solidarietà per l'agente condannato
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(31 mar) Non è stato un gesto di protesta, ma di affetto, di solidarietà nei confronti di un collega che è stato a loro dire condannato ingiustamente. Si sono così autoconsegnati al gran completo. In tal modo, quando ieri mattina l’assistente capo della polizia penitenziaria, Gerardo Caporale, 42 anni (condannato la scorsa settimana a 8 mesi per il suicidio in cella di Emiliano Santangelo, il killer di Deborah Rizzato, più il pagamento di una provvisionale di 10 mila euro alla madre della vittima), è smontato dal servizio, ha ricevuto il forte abbraccio di tutti i colleghi (nella foto i rappresentanti sindacali), i quali - tengono a precisarlo - non hanno nulla da ridire sulla decisione del giudice che ha condannato il loro collega, in quanto - spiega uno di loro - «rispettiamo in toto il ruolo della magistratura». Tutti si augurano però che, in fase di appello, la sentenza venga ribaltata. (31 mar) Non è stato un gesto di protesta, ma di affetto, di solidarietà nei confronti di un collega che è stato a loro dire condannato ingiustamente. Si sono così autoconsegnati al gran completo. In tal modo, quando ieri mattina l’assistente capo della polizia penitenziaria, Gerardo Caporale, 42 anni (condannato la scorsa settimana a 8 mesi per il suicidio in cella di Emiliano Santangelo, il killer di Deborah Rizzato, più il pagamento di una provvisionale di 10 mila euro alla madre della vittima), è smontato dal servizio, ha ricevuto il forte abbraccio di tutti i colleghi (nella foto i rappresentanti sindacali), i quali - tengono a precisarlo - non hanno nulla da ridire sulla decisione del giudice che ha condannato il loro collega, in quanto - spiega uno di loro - «rispettiamo in toto il ruolo della magistratura». Tutti si augurano però che, in fase di appello, la sentenza venga ribaltata. «Poteva capitare a chiunque di noi - ribadisce un altro rappresentante sindacale -. Siamo purtroppo in pochi e in queste condizioni garantire una sicurezza adeguata, sorveglianza, custodia e osservazione, è compito non solo arduo ma impossibile. Da tempo segnaliamo a tutti i livelli le difficoltà a cui dobbiamo ogni giorno andare incontro, ma la situazione non cambia, anzi, è addirittura peggiorata e peggiorerà ancora...». Le prospettive non sono rosee. Con il nuovo padiglione che tra pochi mesi verrà realizzato, i detenuti passeranno dagli attuali 350 a circa 600. Ma ancora non è stato comunicato se, in concerto, come dovrebbe essere per logica, aumenterà anche il numero degli agenti.

31 marzo 2010

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