Aeroporto di Cerrione, la Sace è ufficialmente in liquidazione

Aeroporto di Cerrione, la Sace è ufficialmente in liquidazione
Pubblicato:
Aggiornato:

La Sace, società che gestisce l’aeroporto di Biella, è da lunedì ufficialmente in liquidazione. I rumors che si erano diffusi nei giorni scorsi sono stati confermati durante l’assemblea dei soci che, davanti alla mancata presentazione di offerte di acquisto della società, ha deciso appunto di procedere con la liquidazione. Il primo passaggio, per rendere Sace più snella, è stato quello del passaggio da società per azioni a società a responsabilità limitata. Poi la scelta del liquidatore, ricaduta su Federica Casalvolone, già revisore dei conti all’interno di Sace. Sarà lei che dovrà pianificare le mosse che porteranno appunto alla liquidazione della società.
Lo scalo attualmente risulta ancora aperto anche se l’eventuale frazionamento delle vendite dei terreni, che potrebbe essere scelto per andare ad appianare il debito di circa 1,8 milioni di euro contratto negli anni da Sace, potrebbe portare presto a un indebolimento dello scalo stesso. Futuro incerto anche per gli ultimi quattro dipendenti di Sace che attendono di capire cosa succederà. La procedura di liquidazione potrà interrompersi solamente nel caso in cui un acquirente si facesse avanti.
E.P.

La Sace, società che gestisce l’aeroporto di Biella, è da lunedì ufficialmente in liquidazione. I rumors che si erano diffusi nei giorni scorsi sono stati confermati durante l’assemblea dei soci che, davanti alla mancata presentazione di offerte di acquisto della società, ha deciso appunto di procedere con la liquidazione. Il primo passaggio, per rendere Sace più snella, è stato quello del passaggio da società per azioni a società a responsabilità limitata. Poi la scelta del liquidatore, ricaduta su Federica Casalvolone, già revisore dei conti all’interno di Sace. Sarà lei che dovrà pianificare le mosse che porteranno appunto alla liquidazione della società.
Lo scalo attualmente risulta ancora aperto anche se l’eventuale frazionamento delle vendite dei terreni, che potrebbe essere scelto per andare ad appianare il debito di circa 1,8 milioni di euro contratto negli anni da Sace, potrebbe portare presto a un indebolimento dello scalo stesso. Futuro incerto anche per gli ultimi quattro dipendenti di Sace che attendono di capire cosa succederà. La procedura di liquidazione potrà interrompersi solamente nel caso in cui un acquirente si facesse avanti.
E.P.

Seguici sui nostri canali