Aeroporto: ci sarebbero gli acquirenti, trattativa aperta

Aeroporto: ci sarebbero gli acquirenti, trattativa aperta
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La Provincia mette in vendita le azioni dell’aeroporto, secondo quanto stabilito nel piano di alienazioni delle partecipate, ma poi compra azioni di Sace, la società che gestisce lo scalo di Cerrione? A leggere l’ordine del giorno del consiglio provinciale convocato ieri pomeriggio pare proprio così. Ma la motivazione è fornita dal presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, che svela alcuni particolari legati proprio al futuro dell’aeroporto. «Nelle precedenti riunioni dei soci - sottolinea il presidente - è stato chiesto un ultimo sforzo ai soci per la sottoscrizione di azioni per proseguire l’attività per un paio di mesi in attesa della conclusione della trattativa di vendita della proprietà. Per la Provincia si sarebbe trattato di un esborso economico di 5mila euro circa, che sarebbero rientrati dopo la conclusione della vendita. Appurato, però, che Finpiemonte ha alcune difficoltà a chiudere la vicenda con i soggetti che avevano manifestato l’intenzione di acquisto, oggi proporrò in consiglio il ritiro dell’ordine del giorno, in attesa di nuovi sviluppi. Perché per noi, se la vendita non va in porto, la società deve andare in liquidazione». 

La manifestazione di interessi per l’acquisto della società che gestisce lo scalo biellese sono giunte da TreNord, società che si occupa di trasporto ferroviario in Lombardia, e da una società del Lussemburgo, interessata a creare un polo di formazione di piloti proprio a Cerrione. Il presidente di Sace, Pier Marco Ferraresi, spiega: «Alcuni mesi fa abbiamo avuto questa manifestazione di interessi e l’assemblea  ha deciso di dare mandato ai soci di maggioranza, Regione, Fondazione Crb, Camera di Commercio, Uib, Provincia e Comune di Biella, di approfondire la questione. Come amministratori ci siamo dati disponibili a fornire tutta la documentazione richiesta perché l’operazione potesse andare in porto. Contestualmente i soci si sono impegnati a sottoscrivere azioni per un valore totale di 60mila euro in base alle quote per garantire la sopravvivenza di Sace fino a fine giugno, per portare a termine la vendita. Fino ad ora l’unico socio che ha versato è la Fondazione Crb, che ci ha fatto avere 15mila euro. So che l’Uib dovrebbe aver deliberato la sua parte, 5mila euro, ma mi stupisce la posizione della Provincia. Tengo a precisare, e di questo sono molto dispiaciuto, che come amministratore non chiedo l’elemosina ai soci, ma la possibilità di arrivare all’atto di vendita tutelando i loro patrimoni. Se non avremo i fondi andremo in assemblea a presentare la situazione. Ossia quella di una società che non può stare in piedi senza i versamenti. A quel punto o si troverà un acquirente o proporremo la nomina di un liquidatore». 

E.P.

La Provincia mette in vendita le azioni dell’aeroporto, secondo quanto stabilito nel piano di alienazioni delle partecipate, ma poi compra azioni di Sace, la società che gestisce lo scalo di Cerrione? A leggere l’ordine del giorno del consiglio provinciale convocato ieri pomeriggio pare proprio così. Ma la motivazione è fornita dal presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, che svela alcuni particolari legati proprio al futuro dell’aeroporto. «Nelle precedenti riunioni dei soci - sottolinea il presidente - è stato chiesto un ultimo sforzo ai soci per la sottoscrizione di azioni per proseguire l’attività per un paio di mesi in attesa della conclusione della trattativa di vendita della proprietà. Per la Provincia si sarebbe trattato di un esborso economico di 5mila euro circa, che sarebbero rientrati dopo la conclusione della vendita. Appurato, però, che Finpiemonte ha alcune difficoltà a chiudere la vicenda con i soggetti che avevano manifestato l’intenzione di acquisto, oggi proporrò in consiglio il ritiro dell’ordine del giorno, in attesa di nuovi sviluppi. Perché per noi, se la vendita non va in porto, la società deve andare in liquidazione». 

La manifestazione di interessi per l’acquisto della società che gestisce lo scalo biellese sono giunte da TreNord, società che si occupa di trasporto ferroviario in Lombardia, e da una società del Lussemburgo, interessata a creare un polo di formazione di piloti proprio a Cerrione. Il presidente di Sace, Pier Marco Ferraresi, spiega: «Alcuni mesi fa abbiamo avuto questa manifestazione di interessi e l’assemblea  ha deciso di dare mandato ai soci di maggioranza, Regione, Fondazione Crb, Camera di Commercio, Uib, Provincia e Comune di Biella, di approfondire la questione. Come amministratori ci siamo dati disponibili a fornire tutta la documentazione richiesta perché l’operazione potesse andare in porto. Contestualmente i soci si sono impegnati a sottoscrivere azioni per un valore totale di 60mila euro in base alle quote per garantire la sopravvivenza di Sace fino a fine giugno, per portare a termine la vendita. Fino ad ora l’unico socio che ha versato è la Fondazione Crb, che ci ha fatto avere 15mila euro. So che l’Uib dovrebbe aver deliberato la sua parte, 5mila euro, ma mi stupisce la posizione della Provincia. Tengo a precisare, e di questo sono molto dispiaciuto, che come amministratore non chiedo l’elemosina ai soci, ma la possibilità di arrivare all’atto di vendita tutelando i loro patrimoni. Se non avremo i fondi andremo in assemblea a presentare la situazione. Ossia quella di una società che non può stare in piedi senza i versamenti. A quel punto o si troverà un acquirente o proporremo la nomina di un liquidatore». 

E.P.

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