Addio province, ecco il Quadrante

Addio province, ecco il Quadrante
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Addio vecchie Province, ecco le nuove Aree vaste. Il consiglio regionale ha riscritto la nuova geografia del Piemonte nella giornata di martedì. Il primo ambito riguarda il nostro quadrante, quello di Biella, Vercelli, Novara e Verbania. Il secondo vede l’accorpamento di Asti e Alessandria. Il terzo è rappresentato da Cuneo. Infine la città metropolitana di Torino che ricalca i confini della vecchia Provincia. La legge prevede per Verbania il riconoscimento di uno status particolare in quanto territorio montano. E questo prevede funzioni autonome in materia di foreste, cave, usi civili, formazione professionale, autorizzazione di impianti a biomasse. 

La nuova legge conferma alle Province diverse deleghe che, però, dovranno essere esercitate in forma associata. Si tratta ad esempio della manutenzione delle scuole e della viabilità. Ma anche energia, attività estrattive, acque minerali e termali. Altre funzioni, tornano invece in capo alla Regione. Come ad esempio l’agricoltura, la formazione professionale, le politiche del lavoro e quelle sociali, il turismo, i vincoli idrogeografici, cave, attività culturali e spettacolo, edilizia residenziale pubblica.  In attesa della sottoscrizione delle convenzioni previste dalla legge nazionale il coordinamento e la gestione dei servizi per l’impiego e di raccordo con l’Agenzia nazionale per l’occupazione competono all’Agenzia Piemonte Lavoro. Alle Unioni dei Comuni sono invece attribuite le funzioni in materia di energia e di autorizzazione degli impianti a biomassa. 

Preoccupati i sindacati. «Con determinazione Cgil Cisl Uil Piemonte con la grande partecipazione dei lavoratori in questi mesi hanno chiesto la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori impiegati - si legge in una nota -, a partire dai lavoratori precari della città metropolitana di Torino,  nelle funzioni fondamentali e non fondamentali delle ex-province. Ad oggi possiamo dire che sono stati definiti anche gli ultimi aspetti che riguardano le funzioni ambientali, trasferite alla regione con una copertura dei costi pari al 40% a carico della regione. Inoltre si è chiarito il destino degli operatori di polizia provinciale le cui funzioni sono state riconosciute, tramite avvalimento dalla regione eccezion fatta per quelle relative alla viabilità rimasta alle ex-province. Rimane alta l'attenzione per quanto attiene la riorganizzazione dei centri per l'impiego e delle politiche attive per il lavoro.  Chiediamo alla Regione, a partire dall’incontro di domani, di definire il destino di tutti i lavoratori affinché nessuno sia dichiarato in esubero e tutti siano collocati in base alle proprie competenze». 

Enzo Panelli

Addio vecchie Province, ecco le nuove Aree vaste. Il consiglio regionale ha riscritto la nuova geografia del Piemonte nella giornata di martedì. Il primo ambito riguarda il nostro quadrante, quello di Biella, Vercelli, Novara e Verbania. Il secondo vede l’accorpamento di Asti e Alessandria. Il terzo è rappresentato da Cuneo. Infine la città metropolitana di Torino che ricalca i confini della vecchia Provincia. La legge prevede per Verbania il riconoscimento di uno status particolare in quanto territorio montano. E questo prevede funzioni autonome in materia di foreste, cave, usi civili, formazione professionale, autorizzazione di impianti a biomasse. 

La nuova legge conferma alle Province diverse deleghe che, però, dovranno essere esercitate in forma associata. Si tratta ad esempio della manutenzione delle scuole e della viabilità. Ma anche energia, attività estrattive, acque minerali e termali. Altre funzioni, tornano invece in capo alla Regione. Come ad esempio l’agricoltura, la formazione professionale, le politiche del lavoro e quelle sociali, il turismo, i vincoli idrogeografici, cave, attività culturali e spettacolo, edilizia residenziale pubblica.  In attesa della sottoscrizione delle convenzioni previste dalla legge nazionale il coordinamento e la gestione dei servizi per l’impiego e di raccordo con l’Agenzia nazionale per l’occupazione competono all’Agenzia Piemonte Lavoro. Alle Unioni dei Comuni sono invece attribuite le funzioni in materia di energia e di autorizzazione degli impianti a biomassa. 

Preoccupati i sindacati. «Con determinazione Cgil Cisl Uil Piemonte con la grande partecipazione dei lavoratori in questi mesi hanno chiesto la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori impiegati - si legge in una nota -, a partire dai lavoratori precari della città metropolitana di Torino,  nelle funzioni fondamentali e non fondamentali delle ex-province. Ad oggi possiamo dire che sono stati definiti anche gli ultimi aspetti che riguardano le funzioni ambientali, trasferite alla regione con una copertura dei costi pari al 40% a carico della regione. Inoltre si è chiarito il destino degli operatori di polizia provinciale le cui funzioni sono state riconosciute, tramite avvalimento dalla regione eccezion fatta per quelle relative alla viabilità rimasta alle ex-province. Rimane alta l'attenzione per quanto attiene la riorganizzazione dei centri per l'impiego e delle politiche attive per il lavoro.  Chiediamo alla Regione, a partire dall’incontro di domani, di definire il destino di tutti i lavoratori affinché nessuno sia dichiarato in esubero e tutti siano collocati in base alle proprie competenze». 

Enzo Panelli

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