Acqua sporca dal rubinetto
Da quasi quattro anni, l’acqua che esce dai rubinetti di casa è giallognola e, a volte, addirittura di colore marrone». A dirlo è Giuseppe D’Agostino, che risiede in via Martiri della Libertà 249, nel condominio “Raffaello”. «Noi condomini, qualche anno fa, avevamo scritto al Cordar ed al Comune per far rilevare questa cosa, ma nessuno è mai venuto a vedere come stanno le cose. C’è anche di mezzo la tutela della nostra salute».
«Anche la lavatrice si intasa e dobbiamo sostituire, spesso, i filtri e le guarnizioni, ed i sanitari - fa rilevare Enrica Meirone, che abita nello stesso condominio, - con il passare del tempo, sono diventati giallini». «Sembra che anche le famiglie che abitano negli edifici condominiali vicini, - aggiunge un altro condomino, Giuseppe Oliva - si trovino, all’incirca, nelle nostre stesse condizioni». «Siamo costretti a cucinare, a lavare i piatti ed a fare il bagno ai nostri bambini con l’acqua minerale in bottiglia» rincara la dose Giuseppe D’Agostino. Infatti, sembra che, solo facendo scorrere lentamente l’acqua dai rubinetti, la qualità diventi leggermente migliore, anche se non di molto. «Qualcuno sostiene che questo succeda in quanto, proprio in questa zona, finisce l’anello dell’acquedotto. Circa un anno e mezzo fa, avevamo anche fatto una petizione, che ha lasciato il tempo che trova: infatti, nessuno si è mai fatto vivo. La nostra cisterna condominiale - spiega ancora Giuseppe D’Agostino - viene ripulita, periodicamente, con la sostituzione dei filtri, che sono sempre di colore marrone, segno evidente che l’acqua in arrivo non è pulita«. «Se si prova a berla, l’acqua ha un sapore strano, per cui, tutti noi, per bere e cucinare, usiamo l’acqua minerale in bottiglia o quella dei pozzi dei nostri amici - prosegue Giuseppe Oliva -. Adesso predisporremo una lettera raccomandata, che sarà firmata dalle dodici famiglie del nostro condominio e la proporremo anche a quelle dei condomini vicini, che invieremo al Cordar, all’Asl di Biella ed al Comune di Cossato, facendo presente, ancora una volta, il problema. Se nessuno verrà a vedere, non è escluso che, d’ora in poi, si decida, per protesta, di non pagare più le bollette dell’acquedotto». L’ingegnere Stefano Galli, dirigente del Cordar spiega: «A giorni, manderò sul posto dei nostri tecnici a compiere un sopralluogo per accertare quanto sta accadendo. Potrebbe darsi che il problema sia dovuto ad una vecchia tubazione e, in ogni caso, provvederemo subito».