«A Viverone non ci sono fracassoni»

«A Viverone non ci sono fracassoni»
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VIVERONE  - Tra pochi giorni l’Arpa fornirà i risultati dei controlli effettuati nelle settimane scorse nella zona della movida per capire se ci sono locali che quest’estate non hanno rispettato il tetto consentito di rumorosità. A chiedere i controlli era stato il sindaco, Renzo Carisio, dopo le proteste di residenti, titolari di alberghi e campeggi. Ci sono turisti che si sono lamentati della musica alta che disturba il sonno, altri che, felici di ritrovare a Viverone un simile spettacolo di musica, allegria e di gente (si sono toccate le cinquemila presenze), non hanno mancato di lasciarsi trascinare dai balli che la movida sulle rive del lago ha continuato ad offrire soprattutto di mercoledì, come tradizione vuole (ma quest’anno anche  venerdì e sabato), dalla disco-music ai balli caraibici e latino americani.

Tutti i locali si sono dotati, come richiesto dall’amministrazione comunale, di personale della security. Dopo una certa ora, il volume dei decibel è stato sempre abbassato e - come da accordi - alle 2 gli impianti di tutti i locali sono stati sempre spenti, dal più noto Marinella sino allo Chalet passando da Zanzibar Village ed Eden, la gente è stata fatta defluire e i dipendenti hanno cominciato a pulire il lungolago di bicchieri, bottiglie, cicche e cartacce.

I “buttafuori”, poi, sono rimasti in servizio sino a notte fonda a scopo preventivo anti-vandali, attendendo ogni volta che anche l’ultimo ubriaco se ne fosse andato.

«Abbiamo sempre rispettato alla lettera le prescrizioni - spiega Ider Cinti, titolare del Marinella -. La gente, nonostante tutto, ha risposto abbastanza bene. Per fortuna, rispetto allo scorso anno, il tempo ci ha aiutati. Speriamo lo faccia anche nel rush finale dell’estate...».

«Nonostante l’imperversare della crisi, la risposta della gente è stata comunque positiva - replica Marco Seminara, titolare dello Zanzibar Village, il locale che si affaccia sul lungolago e che offre ogni possibile servizio di ristorazione, dalla pizzeria alla gelateria -. Di mercoledì abbiamo quasi sempre lavorato sodo: posso ritenermi soddisfatto anche se, prima di pronunciarmi del tutto, preferisco attendere il responso delle ultime serate. Abbiamo accolto in modo favorevole, tra le tante prescrizioni, anche l’obbligo di dotarci di personale della security in regola, di spegnere la musica alle 2 e di chiudere il locale subito dopo. Voglio ricordare ai detrattori di turno che la movida del mercoledì porta lavoro a decine di persone e che ristoranti, pizzerie, bar, paninari e attività varie nel raggio di dieci chilometri, la sera del mercoledì lavorano sempre alla grande...».

Soddisfatta in parte anche Michela Cinti dello Chalet: «Alla fine ce la siamo cavata, poteva andare peggio. Speriamo di crescere ancora negli ultimi appuntamenti dell’estate. Sono andate sempre meglio anche le serate del venerdì...».

Valter Caneparo

VIVERONE  - Tra pochi giorni l’Arpa fornirà i risultati dei controlli effettuati nelle settimane scorse nella zona della movida per capire se ci sono locali che quest’estate non hanno rispettato il tetto consentito di rumorosità. A chiedere i controlli era stato il sindaco, Renzo Carisio, dopo le proteste di residenti, titolari di alberghi e campeggi. Ci sono turisti che si sono lamentati della musica alta che disturba il sonno, altri che, felici di ritrovare a Viverone un simile spettacolo di musica, allegria e di gente (si sono toccate le cinquemila presenze), non hanno mancato di lasciarsi trascinare dai balli che la movida sulle rive del lago ha continuato ad offrire soprattutto di mercoledì, come tradizione vuole (ma quest’anno anche  venerdì e sabato), dalla disco-music ai balli caraibici e latino americani.

Tutti i locali si sono dotati, come richiesto dall’amministrazione comunale, di personale della security. Dopo una certa ora, il volume dei decibel è stato sempre abbassato e - come da accordi - alle 2 gli impianti di tutti i locali sono stati sempre spenti, dal più noto Marinella sino allo Chalet passando da Zanzibar Village ed Eden, la gente è stata fatta defluire e i dipendenti hanno cominciato a pulire il lungolago di bicchieri, bottiglie, cicche e cartacce.

I “buttafuori”, poi, sono rimasti in servizio sino a notte fonda a scopo preventivo anti-vandali, attendendo ogni volta che anche l’ultimo ubriaco se ne fosse andato.

«Abbiamo sempre rispettato alla lettera le prescrizioni - spiega Ider Cinti, titolare del Marinella -. La gente, nonostante tutto, ha risposto abbastanza bene. Per fortuna, rispetto allo scorso anno, il tempo ci ha aiutati. Speriamo lo faccia anche nel rush finale dell’estate...».

«Nonostante l’imperversare della crisi, la risposta della gente è stata comunque positiva - replica Marco Seminara, titolare dello Zanzibar Village, il locale che si affaccia sul lungolago e che offre ogni possibile servizio di ristorazione, dalla pizzeria alla gelateria -. Di mercoledì abbiamo quasi sempre lavorato sodo: posso ritenermi soddisfatto anche se, prima di pronunciarmi del tutto, preferisco attendere il responso delle ultime serate. Abbiamo accolto in modo favorevole, tra le tante prescrizioni, anche l’obbligo di dotarci di personale della security in regola, di spegnere la musica alle 2 e di chiudere il locale subito dopo. Voglio ricordare ai detrattori di turno che la movida del mercoledì porta lavoro a decine di persone e che ristoranti, pizzerie, bar, paninari e attività varie nel raggio di dieci chilometri, la sera del mercoledì lavorano sempre alla grande...».

Soddisfatta in parte anche Michela Cinti dello Chalet: «Alla fine ce la siamo cavata, poteva andare peggio. Speriamo di crescere ancora negli ultimi appuntamenti dell’estate. Sono andate sempre meglio anche le serate del venerdì...».

Valter Caneparo

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