A Villa Boffo un centro per stimolare la memoria

A Villa Boffo un centro per stimolare la memoria
Pubblicato:
Aggiornato:

BIELLA - Nel Biellese sono circa 4mila le persone che sono affette da demenze, di cui almeno il 55 per cento hanno la malattia di Alzheimer. Dati elevati che fotografano una situazione che tra le associazioni, i consorzi socio assistenziali e l’Asl di Biella è ben chiara. Ed ecco dunque l’idea, presentata proprio sabato a Palazzo Gromo Losa in un convegno dal titolo “Il centro con la mente intorno”. Un’iniziativa importante, supportata dala Fondazione Cassa di Risparmio, che andrà a creae a Biella un vero e proprio centro della memoria, all’interno di Villa Boffo, lo stabile all’incrocio tra via Pietro Micca e via Gramsci. Un’iniziativa fortemente voluta da Aima, l’Associazione italiana malati di Alzheimer e dal suo presidente, Franco Ferlisi. «I lavori - spiega sono iniziati e dovrebbero concludersi, secondo il cronoprogramma, a settembre del prossimo anno». Un intervento fondamentale che vuole essere un’opportunità non solo per chi è colpito da Alzheimer ma per varie associazioni, come ad esempio quelle che si occupano di problemi di disabilità. E, soprattutto, alle famiglie.

«Negli anni - sottolinea la geriatra dell’Asl di Biella Elena Ortone - ci si è accorti che il solo farmaco, nel trattamento della malattia di Alzheimer, non bastava. Era fondamentale stimolare la memoria dei pazienti e coinvolgere i loro familiari, prepararli all’evolversi della malattia. E’ nato così il centro della memoria, un'équipe multidisciplinare che conta diverse figure professionali, dal geriatra allo psicologo passando per lo psichiatra solo per citarne alcuni». Ora il centro, che negli anni è cresciuto potendo contare anche su strutture (vere e proprie palestre della memoria) aperte a Cossato, Trivero e a Valle Mosso, trova una nuova sede che andrà ad ospitare la realtà cittadina. «A Biella la popolazione è in media tra le più anziane d’Italia - dice ancora Ortone - e questa iniziativa può diventare un punto di partenza per svariati progetti. Assodato che il farmaco da solo non basta più, come territorio abbiamo cercato di copiare al meglio gli esempi presenti all’estero, in particolare in Olanda, portandoli a Biella. E offrendo anche un supporto alle famiglie che seguono un percorso con noi per rendersi conto di cos’è la malattia». Il progetto è stato curato da una squadra di professionisti tra cui l’architetto Caterina Giachino che sabato al convegno ha spiegano nei dettagli come verrà organizzato il nuovo centro della memoria. «Che - conclude Ferlisi - dovrà essere sostenibile a livello economico. Una sfida importante ma l’Aima è pronta a giocarla vista la sua grande importanza».

Enzo Panelli

BIELLA - Nel Biellese sono circa 4mila le persone che sono affette da demenze, di cui almeno il 55 per cento hanno la malattia di Alzheimer. Dati elevati che fotografano una situazione che tra le associazioni, i consorzi socio assistenziali e l’Asl di Biella è ben chiara. Ed ecco dunque l’idea, presentata proprio sabato a Palazzo Gromo Losa in un convegno dal titolo “Il centro con la mente intorno”. Un’iniziativa importante, supportata dala Fondazione Cassa di Risparmio, che andrà a creae a Biella un vero e proprio centro della memoria, all’interno di Villa Boffo, lo stabile all’incrocio tra via Pietro Micca e via Gramsci. Un’iniziativa fortemente voluta da Aima, l’Associazione italiana malati di Alzheimer e dal suo presidente, Franco Ferlisi. «I lavori - spiega sono iniziati e dovrebbero concludersi, secondo il cronoprogramma, a settembre del prossimo anno». Un intervento fondamentale che vuole essere un’opportunità non solo per chi è colpito da Alzheimer ma per varie associazioni, come ad esempio quelle che si occupano di problemi di disabilità. E, soprattutto, alle famiglie.

«Negli anni - sottolinea la geriatra dell’Asl di Biella Elena Ortone - ci si è accorti che il solo farmaco, nel trattamento della malattia di Alzheimer, non bastava. Era fondamentale stimolare la memoria dei pazienti e coinvolgere i loro familiari, prepararli all’evolversi della malattia. E’ nato così il centro della memoria, un'équipe multidisciplinare che conta diverse figure professionali, dal geriatra allo psicologo passando per lo psichiatra solo per citarne alcuni». Ora il centro, che negli anni è cresciuto potendo contare anche su strutture (vere e proprie palestre della memoria) aperte a Cossato, Trivero e a Valle Mosso, trova una nuova sede che andrà ad ospitare la realtà cittadina. «A Biella la popolazione è in media tra le più anziane d’Italia - dice ancora Ortone - e questa iniziativa può diventare un punto di partenza per svariati progetti. Assodato che il farmaco da solo non basta più, come territorio abbiamo cercato di copiare al meglio gli esempi presenti all’estero, in particolare in Olanda, portandoli a Biella. E offrendo anche un supporto alle famiglie che seguono un percorso con noi per rendersi conto di cos’è la malattia». Il progetto è stato curato da una squadra di professionisti tra cui l’architetto Caterina Giachino che sabato al convegno ha spiegano nei dettagli come verrà organizzato il nuovo centro della memoria. «Che - conclude Ferlisi - dovrà essere sostenibile a livello economico. Una sfida importante ma l’Aima è pronta a giocarla vista la sua grande importanza».

Enzo Panelli

Seguici sui nostri canali