A scuola di "eccellenza" in 9 botteghe

La selezione non è ancora completata, ma i biellesi hanno già saputo fare la loro parte. Delle prime 175 aziende ammesse ad ospitare giovani tirocinanti nella seconda edizione del progetto “Bottega Scuola” - iniziativa finanziata dalla Regione Piemonte e sostenuta dalle associazioni imprenditoriali, Cna e Casartigiani per la valorizzazione del patrimonio di saperi che è alla base del fare artigiano -, ben 9 hanno sede nella provincia di Biella. Ma alla fine dei conti potrebbero essere anche di più: non avendo raggiunto il tetto delle 210 aziende selezionate (per mancanza di requisiti in numerose domande), il bando per l’ammissione come “bottega insegnante” è stato riaperto: le candidature si chiuderanno il 13 febbraio.
Alla base dell’iniziativa, elemento che poi ne dà il senso complessivo, c’è il requisito fondamentale richiesto alle imprese che vogliano tramandare il loro know-how ai giovani tirocinanti: il possesso del marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana”, certificazione che raccoglie il meglio dell’artigianato artistico e tipico regionale. Sulla base di questo imprescindibile dato, le aziende possono farsi “scuola”, entrando a far parte del progetto che consente loro di accogliere un giovane per 6 mesi di tirocinio remunerato, primo passo verso un eventuale rapporto di lavoro. Un’opportunità, sottolinea la Regione nella presentazione del progetto, che consente di instaurare un legame «nuovo e più reale fra giovani senza lavoro e Maestri artigiani che nelle loro imprese producono secondo disciplinari specifici del proprio settore, garantiscono il rispetto e il rinnovamento delle tecniche tradizionali e la qualità del loro prodotto».
In provincia di Biella al momento, e quindi in vista della chiusura del nuovo bando, sono nove le aziende artigiane che potranno accogliere il giovane tirocinante, ovvero un giovane disoccupato o inoccupato tra i 18 e i 35 anni, selezionato dal gruppo gestore del progetto “Bottega scuola”. Per il settore caseario sarà sede di formazione il Caseificio Luigi Rosso di Pollone; per il settore distillati e birra il Microbirrificio Un terzo di Candelo; per il comparto panificazione il Panificio Piantanida di Coggiola; per il settore dolciumi, la pasticceria Coggiola di Biella e la pasticceria Daniele di Vigliano; pe ril settore restauro in edilizia la ditta Tullio Nelva di Tavigliano; per il settore decorazione su manufatti, la ditta Enrica Borra di Cavaglià; per il settore restauro ligneo, il laboratorio Federica Vercellone di Rosazza, per il settore tessitura e abbigliamento, la Sartoria Maltese di Pray. A favore delle imprese, il progetto “Bottega Scuola” prevede anche per il maestro artigiano azioni di supporto per garantire l’impegno e l’efficacia del programma sia per l’impresa che per il tirocinante: 8 ore di orientamento, svolte in confronto di gruppo con gli altri artigiani coinvolti e 32 ore di formazione al ruolo, svolte in azienda durante l’esercizio della funzione. Al termine del tirocinio, poi, il Maestro sarà chiamato a valutare, sulla base degli obiettivi fissati inizialmente, la crescita umana e professionale del tirocinante. L’Impresa, naturalmente, alla fine del tirocinio sarà libera di interrompere o proseguire il rapporto professionale con il tirocinante. A determinare la scelta saranno le proprie valutazioni e gli obiettivi di mercato.