A Magnano il mulino a pietra cerca il suo mugnaio

A Magnano il mulino a pietra cerca il suo mugnaio
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Piero Ottino lo scorso giugno aveva inaugurato il mulino a pietra di Magnano che la sua famiglia aveva gestito per generazioni. Da quando sua nonna, la signora Felicita Carrera, aveva iniziato la tradizione ristrutturando a sua volta uno sazio esistente per accogliere le due macine. Era il 1938.
La ristrutturazione, che ha riportato alla luce la bellezza delle macine e della struttura, era ancora carente di alcuni dettagli per renderlo operativo del tutto. Mancava il motore dell’impianto, e manca tuttora. Inoltre servono alcuni dettagli per adeguarlo alla normativa. Ma ciò che è cambiata è l’intenzione del suo proprietario: se a giugno l’idea di cercare qualcuno che se ne volesse occupare era una delle opportunità, oggi, passati alcuni mesi e qualche contatto ricevuto, Piero Ottino ha deciso di impegnarsi per trovare una persona interessata all’attività.
 
Da museo a impresa. «Io continuo ad avere la mia attività, però è un peccato che il mulino sia solo una sorta di museo». Ottino è disposto a ultimare i lavori necessari: «Sto già prendendo informazioni per effettuare le ultime modifiche sanitarie. Sono in contatto con un artigiano che conosce alla perfezione i mulini a pietra e le tecniche di macinazione necessarie. Ora manca solo una persona volenterosa che voglia impegnarsi nella sua gestione».
Il proprietario del mulino di Magnano possiede una serie di idee che potrebbero contribuire alla resa dell’attività: «Penso alla valorizzazione dei prodotti della Serra, dalle patate di Magnano al miele, assieme naturalmente alla farina del mulino, che immagino con un proprio riconoscibile marchio. Penso ad un punto vendita del Gal nel quale trovare i prodotti della filiera agricola. Sarebbe anche possibile coltivare alcune varietà di mais. Insomma, sono a disposizione per un progetto serio, ma soprattutto sarei lieto di offrire un’opportunità di occupazione. Spero che qualcuno la sappia cogliere».
Fabrizio Ceria

Piero Ottino lo scorso giugno aveva inaugurato il mulino a pietra di Magnano che la sua famiglia aveva gestito per generazioni. Da quando sua nonna, la signora Felicita Carrera, aveva iniziato la tradizione ristrutturando a sua volta uno sazio esistente per accogliere le due macine. Era il 1938.
La ristrutturazione, che ha riportato alla luce la bellezza delle macine e della struttura, era ancora carente di alcuni dettagli per renderlo operativo del tutto. Mancava il motore dell’impianto, e manca tuttora. Inoltre servono alcuni dettagli per adeguarlo alla normativa. Ma ciò che è cambiata è l’intenzione del suo proprietario: se a giugno l’idea di cercare qualcuno che se ne volesse occupare era una delle opportunità, oggi, passati alcuni mesi e qualche contatto ricevuto, Piero Ottino ha deciso di impegnarsi per trovare una persona interessata all’attività.
 
Da museo a impresa. «Io continuo ad avere la mia attività, però è un peccato che il mulino sia solo una sorta di museo». Ottino è disposto a ultimare i lavori necessari: «Sto già prendendo informazioni per effettuare le ultime modifiche sanitarie. Sono in contatto con un artigiano che conosce alla perfezione i mulini a pietra e le tecniche di macinazione necessarie. Ora manca solo una persona volenterosa che voglia impegnarsi nella sua gestione».
Il proprietario del mulino di Magnano possiede una serie di idee che potrebbero contribuire alla resa dell’attività: «Penso alla valorizzazione dei prodotti della Serra, dalle patate di Magnano al miele, assieme naturalmente alla farina del mulino, che immagino con un proprio riconoscibile marchio. Penso ad un punto vendita del Gal nel quale trovare i prodotti della filiera agricola. Sarebbe anche possibile coltivare alcune varietà di mais. Insomma, sono a disposizione per un progetto serio, ma soprattutto sarei lieto di offrire un’opportunità di occupazione. Spero che qualcuno la sappia cogliere».
Fabrizio Ceria

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