A gennaio chiude il Koko Club

A gennaio chiude il Koko Club
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Ultime date al Koko Club. Dopo sei stagioni, il locale di Castelletto Cervo si avvia alla chiusura, prevista per il prossimo 5 gennaio.

Fine di un’avventura. «Ho ricevuto un’altra interessante proposta di lavoro - spiega l’attuale gestore, Omar Trompeo (a destra nella foto, con Francesco "Snote"), che, sul suo futuro professionale, al momento, non vuole dire di più - e, visti i tempi, ho deciso di accettare. Sono io che vado via, il locale resta e se qualcuno fosse interessato a prendere il timone del Koko potrà farlo».

La storia. Il Koko Club aveva aperto nel 2007 ad opera di Aldo Zaffino (ex gestore del Babylonia di Ponderano), che lo aveva tenuto per due stagioni. Già allora, però, dello staff faceva parte Omar Trompeo.
«Il Koko non sarebbe nato senza Aldo Zaffino - dice Trompeo, 39 anni, originario di Mongrando - e quando lui ha abbandonato la gestione, è stato anche grazie al suo lavoro, ai suoi contatti, se sono riuscito a prendere in mano la situazione. Un ringraziamento, in tal senso, va pure alla famiglia Selva, proprietaria dello stabile.
«In questi anni il Koko Club è stato l’unico locale davvero alternativo del Biellese. Abbiamo dato spazio all’underground, a dj e gruppi biellesi che altrimenti non sarebbero riusciti a suonare, mettendo a disposizione, tra l’altro, una strumentazione di alto livello. Per molti di loro il nostro palco è stato un trampolino di lancio verso altre esperienze in tutta Italia e anche all’estero».

Altri tempi. «Oggi i tempi sono cambiati - aggiunge Trompeo -. Io mi sto avvicinando ai 40 anni e non voglio più andare a dormire all’alba, desidero fare una vita più tranquilla, più regolare. Se a questo si aggiunge che negli ultimi tempi i margini di guadagno sono diminuiti, mentre sono aumentate sia le spese sia le problematiche che girano attorno alla vita notturna, ecco che la proposta di lavoro che ho ricevuto è arrivata al momento giusto. Ma prima della chiusura... ci sono ancora alcuni appuntamenti da non perdere nel nostro locale».
Lara Bertolazzi
bertolazzi@primabiella.it

Ultime date al Koko Club. Dopo sei stagioni, il locale di Castelletto Cervo si avvia alla chiusura, prevista per il prossimo 5 gennaio.

Fine di un’avventura. «Ho ricevuto un’altra interessante proposta di lavoro - spiega l’attuale gestore, Omar Trompeo (a destra nella foto, con Francesco "Snote"), che, sul suo futuro professionale, al momento, non vuole dire di più - e, visti i tempi, ho deciso di accettare. Sono io che vado via, il locale resta e se qualcuno fosse interessato a prendere il timone del Koko potrà farlo».

La storia. Il Koko Club aveva aperto nel 2007 ad opera di Aldo Zaffino (ex gestore del Babylonia di Ponderano), che lo aveva tenuto per due stagioni. Già allora, però, dello staff faceva parte Omar Trompeo.
«Il Koko non sarebbe nato senza Aldo Zaffino - dice Trompeo, 39 anni, originario di Mongrando - e quando lui ha abbandonato la gestione, è stato anche grazie al suo lavoro, ai suoi contatti, se sono riuscito a prendere in mano la situazione. Un ringraziamento, in tal senso, va pure alla famiglia Selva, proprietaria dello stabile.
«In questi anni il Koko Club è stato l’unico locale davvero alternativo del Biellese. Abbiamo dato spazio all’underground, a dj e gruppi biellesi che altrimenti non sarebbero riusciti a suonare, mettendo a disposizione, tra l’altro, una strumentazione di alto livello. Per molti di loro il nostro palco è stato un trampolino di lancio verso altre esperienze in tutta Italia e anche all’estero».

Altri tempi. «Oggi i tempi sono cambiati - aggiunge Trompeo -. Io mi sto avvicinando ai 40 anni e non voglio più andare a dormire all’alba, desidero fare una vita più tranquilla, più regolare. Se a questo si aggiunge che negli ultimi tempi i margini di guadagno sono diminuiti, mentre sono aumentate sia le spese sia le problematiche che girano attorno alla vita notturna, ecco che la proposta di lavoro che ho ricevuto è arrivata al momento giusto. Ma prima della chiusura... ci sono ancora alcuni appuntamenti da non perdere nel nostro locale».
Lara Bertolazzi
bertolazzi@primabiella.it

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