Caprioli, un'emergenza

Caprioli, un'emergenza
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(11 gen) Due notizie dal mondo venatorio, alla luce del bilancio del 2010. La prima: i cinghiali non rappresentano più un’emergenza territoriale. La seconda: i caprioli, nel prossimo futuro, potrebbero sostituire i porcastri nella lista nera del comparto agricolo. Ma se i cinghiali non attirano particolari simpatie, i caprioli (che qualcuno poeticamente chiama “Bambi”) hanno ben altro fascino. Lo sa bene l’assessore provinciale all’agricoltura, Guido Dellarovere, che punta subito al bersaglio grosso: «Agli ambientalisti ricordo che l’ultimo capriolo abbattuto, in Val Susa, ha provocato due morti... Se duecento chili di carne si schiantano contro un’auto, non si ha il tempo per certe romanticherie». Due notizie dal mondo venatorio, alla luce del bilancio del 2010. La prima: i cinghiali non rappresentano più un’emergenza territoriale. La seconda: i caprioli, nel prossimo futuro, potrebbero sostituire i porcastri nella lista nera del comparto agricolo. Ma se i cinghiali non attirano particolari simpatie, i caprioli (che qualcuno poeticamente chiama “Bambi”) hanno ben altro fascino. Lo sa bene l’assessore provinciale all’agricoltura, Guido Dellarovere, che punta subito al bersaglio grosso: «Agli ambientalisti ricordo che l’ultimo cervo abbattuto, in Val Susa, ha provocato due morti... Se duecento chili di carne si schiantano contro un’auto, non si ha il tempo per certe romanticherie».

Bilancio. La stagione della caccia al cinghiale è chiusa dal 22 dicembre scorso, ma ciò non toglie che si possa ancora sparare. Se un animale viene avvistato nei pressi di un fondo agricolo, infatti, le “squadre” possono entrare in azione. I numeri, comunque, parlano chiaro, secondo Dellarovere. «Caprioli, cervi e camosci non mangiano mortadella - dice -. Il loro numero è in crescita, così come i loro danni. Prima o poi bisognerà affrontare la questione, senza pregiudizi». Sulla stessa lunghezza d’onda, Andrea Lanza, presidente dell’Ambito territoriale caccia, che specifica: «Il bilancio dell’anno è positivo. Le squadre anti-cinghiali hanno lavorato bene, soprattutto alcune».

Bracconaggio. «Purtroppo nel corso del 2010 non ci sono state denunce. Ma il fenomeno esiste, seppure di nicchia - spiega Alessandra Stefani, comandante della Forestale -. Crediamo ci siano cacciatori di frodo locali e provenienti da fuori provincia. Spesso si tratta di bracconaggio d’occasione. Le nostre forze sono limitate per un territorio molto vasto».

Legambiente. «I cacciatori fanno quello che vogliono - sostiene Daniele Gamba del direttivo di Legambiente -. Le associazioni ambientaliste sono emarginate in tutte le sedi competenti. E così i cacciatori hanno buon gioco su tutta la linea». Nella foto cacciatori dopo una battuta

11 gennaio 2011

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